Moto2: il periodo buio di Tony Arbolino e la visione in ottica 2024

Moto2: il periodo buio di Tony Arbolino e la visione in ottica 2024© Luca Gorini

Il pilota di Garbagnate non sale sul gradino più alto del podio da ormai 9 GP. Lo strapotere di Acosta alla base del calo?

17.10.2023 ( Aggiornata il 17.10.2023 14:53 )

Il terzo week-end di gara asiatico della Moto2 ha lasciato in eredità uno specifico ordine delle cose, una gerarchia tecnica che vede Pedro Acosta spadroneggiare sotto ogni punto di vista, dall'alto delle sue sette vittorie stagionali e undici podi, nonché una leadership in campionato che continua a saldarsi in maniera sempre più somigliante al tanto atteso e profetizzato epilogo iridato finale. Con il successo di Mandalika, lo spagnolo ha infatti portato il suo vantaggio sul primo degli inseguitori, Tony Arbolino, a 65 punti. Un bottino sicuramente non ancora sufficiente per sancire il punto esclamativo sulla stagione 2023, ma che sicuramente lascia intendere, di concerto con l'esuberanza di talento del pilota di Mazarron, al trionfo iridato. Già da qualche gara ormai, l'inerzia del campionato ha interrotto il flusso e le ambizioni di Tony Arbolino, preferendo l'annunciato (e perciò altrettanto difficile) percorso stellato di Acosta.

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L'inizio sfavillante ed il calo di metà stagione

Il pilota di Garbagnate, che ad inizio stagione aveva manifestato un salto di qualità decisamente allettante rispetto alla passata annata, culminato con due vittorie nelle prime cinque gare e con sei podi nelle prime sette, non è riuscito a dimostrare una costanza di rendimento tale da poter impensierire il dominio del pilota KTM. Si badi bene che con costanza di rendimento non intendiamo altresì quella di risultati; il cammino del pilota Marc VDS è sintomo di un pilota che spesso si è confermato, specialmente in gara, in grado di stanziare nelle prime posizioni. Tuttavia è mancata quella necessaria esigenza di mantenere la stessa intensità di prestazioni poste in atto da Acosta. La differenza con lo spagnolo è avvenuta anche sotto questo punto di vista, un fattore che ad un certo punto ha diviso le strade dei due contendenti al titolo in favore del futuro pilota della MotoGP. 

Lo smarrimento di Arbolino è iniziato con il settimo posto di Assen; dopo essersi difeso in modo egregio dalle prime sfuriate tecniche di Acosta, conquistando la piazza d'onore in Italia ed in Germania, il pilota di Garbagnate non è riuscito a mantenere lo stesso elevato standard del diretto rivale, mancando la top five in cinque GP sui sette successivi e tornando sul podio solamente in un'occasione. I problemi dell'italiano si sono visti specialmente nella gestione del week-end e nella messa a punto della moto, nonché in una difficoltà tanto lampante quanto alla lunga problematica, nel trovare la velocità pura e la prestazione secca soprattutto in qualifica. 

Le insidie della stagione 2024

Sebbene lo spirito sia rimasto sempre lo stesso, sintomo di un pilota con la mentalità e l'approccio vincente, alcuni fattori esterni potrebbero aver inciso in modo negativo sul calante andamento di Arbolino. In primis, come detto, l'esponenziale ascesa di Acosta, che sia sul piano della guida che su quello della mediaticità, ha oscurato i riflettori sull'italiano. Se a questo aggiungiamo l'evidente crescita di alcuni piloti, presenti e futuri protagonisti della categoria, ricaviamo il quadro generale delle complessità della seconda parte di campionato. Gli exploit di Fermin Aldeguer, l'evoluzione di Manuel Gonzalez e la solidità di Jake Dixon hanno in parte ostacolato il cammino di Arbolino, che in un certo momento della stagione ha dovuto fare i conti anche con il ritorno al vertice di Celestino Vietti, ripresosi momentaneamente lo scettro di riferimento della middle class tra i piloti "azzurri".

Sebbene la matematica (ed il calendario) lasci ancora notevoli margini di speranze iridate, è lecito iniziare a ragionare anche in ottica 2024; un campionato che si prospetta maggiormente equilibrato in virtù del salto di categoria di Acosta e che vedrà, di conseguenza, l'italiano come riferimento e favorito. Tuttavia, in base a quanto manifestatosi nella seconda parte dell'anno, i giovani rivali non mancano e con un anno in più d'esperienza anche i rookie Sergio Garcia e Dennis Foggia (aspettando Izan Guevara) potranno giocare un ruolo importante nell'economia dell'andamento. Tornare ai massimi livelli in queste ultime gare rimanenti coinciderebbe perciò ad un chiaro segnale nei confronti degli avversari in vista di un'annata che potrebbe rivelarsi spartiacque relativamente al proseguo della carriera di Arbolino nel motomondiale.

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