Moto2: Pedro Acosta spegne le candeline in attesa della rivincita del Mugello

Moto2: Pedro Acosta spegne le candeline in attesa della rivincita del Mugello© Luca Gorini

Lo spagnolo, protagonista assoluto della stagione della classe intermedia insieme a Tony Arbolino, compie 19 anni 

25.05.2023 ( Aggiornata il 25.05.2023 17:00 )

È tempo di spegnere le candeline per Pedro Acosta, che festeggia i 19 anni d'età. Lo spagnolo del Team Red Bull KTM Ajo ha esordito nel motomondiale a 17 anni impressionando tutti sin da subito per la velocità mostrata in pista e per la celerità d'adattamento ad entrambe le classi in cui ha corso fino ad ora, la Moto2 e la Moto3. Nella piccola cilindrata Acosta è riuscito nell'impresa di vincere il titolo al primo anno, trionfando per la prima volta già nella seconda gara di carriera in Qatar, per un totale di sei successi e otto podi. Le stigmate del predestinato, che gli sono state addossate fin dalla sua prima uscita nel mondiale, lo seguono ormai da tre anni. Una pressione non facile da gestire ma che il pilota di Mazarron non sembra patire più di tanto. Il salto in Moto2 avvenuto nella passata stagione ha confermato le doti di Acosta: veloce, metodico nonché particolarmente propenso alla gestione della corsa, una caratteristica comune ai campioni.

La lotta per il titolo con Tony Arbolino

Nel suo anno da rookie nella classe di mezzo, Acosta è riuscito a vincere in tre occasioni, facendosi notare sin da subito tra i big della categoria. In visione di quest'anno lo spagnolo si candidava perciò fortemente a protagonista per il titolo, seguendo un iter canonico già tracciato per i grandi piloti del passato, ovvero l'equazione anno d'apprendista seguito dalla stagione che può valere il titolo. Le aspettative sono state prontamente rispettate come hanno evidenziato le due vittorie ottenute in cinque gare. La cilindrata più grossa (rispetto alla Moto3) ha palesato una serie di caratteristiche tecniche e mentali di un pilota che continua a dare l'idea di poter crescere in modo costante. Acosta non è apparso il più brillante nel giro secco, non ha mostrato quella esplosività "alla Marquez" che inizialmente lasciava intravedere, tuttavia ha messo in scena una serie di importanti doti relative alla gestione della corsa, nonché una forte attitudine caratteriale al lavoro e alla reazione positiva agli errori.

Al momento il duello per il titolo con Tony Arbolino (salvo altri piloti in grado di inserirsi nelle prossime gare) rappresenta la sfida più grande della sua carriera. Cosi come fu in Moto3 con Dennis Foggia, è ancora una volta un italiano il rivale sulla strada per la vittoria finale, un rivale dal forte carisma, colmo di una spensieratezza nella guida che unita alla costanza di risultati sta mettendo in difficoltà Acosta. La caduta di Le Mans ha coinciso con il primo vero errore della stagione dello spagnolo; Arbolino ne ha approfittato allungando sul mondiale e trovandosi, adesso, con 25 punti di vantaggio. Il GP del Mugello, la prima gara che Acosta correrà da 19enne, può rivelarsi una corsa importante per il proseguimento della stagione, una corsa dove Acosta vorrà dimostrare di saper reagire in maniera vincente, proprio in casa di Arbolino.  

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