Niccolò Antonelli si prepara a "graffiare" la Moto2

Niccolò Antonelli si prepara a "graffiare" la Moto2

Dopo 10 anni in Moto3, la "tigre di Cattolica" balza nella classe di mezzo. Velocità ed esperienza lo aiuteranno a lasciare il segno? Ne abbiamo parlato, in esclusiva, con il suo capotecnico, Danilo Angeli

05.02.2022 ( Aggiornata il 05.02.2022 18:44 )

Il 19 febbraio la Moto2 tornerà in pista prendendo parte ai primi test ufficiali dell'anno, in una stagione che ai nastri di partenza si presenta senza grandi favoriti bensì con un equilibrio lampante, reso possibile anche (come visto già nel test di qualche mese fa) dall'alto livello qualitativo dei rookie 2022. Uno di questi è sicuramente Niccolò Antonelli, che dopo 10 stagioni trascorse nella piccola cilindrata, diventandone un veterano, ha fatto il salto tanto atteso, arrivando, forse un pò in ritardo, in Moto2. 

Il capotecnico in esclusiva: "Niccolò ha la velocità nel sangue"


Quasi 26enne, il romagnolo ha collezionato in carriera 4 vittorie e 11 podi, dimostrando una velocità non comune sin dalla prima stagione nel 2012, cogliendo da subito risultati importanti per un rookie. Tuttavia una serie di circostanze, tra cui situazioni tecniche non sembra a lui congeniali, infortuni e mancanza di costanza di rendimento, hanno impedito al pilota di Cattolica di lasciare il segno nella piccola cilindrata. La sensazione da qualche anno a questa parte lasciava presagire ad uno stallo in Moto3 per Antonelli che, invece, è stato promosso in Moto2, una categoria difficile dove però ha tutte le caratteristiche per emergere, dallo stile di guida, all'approccio meticoloso al box. Lo conferma il suo capotecnico, Danilo Angeli, che torna in Moto2 dopo gli ultimi anni trascorsi in Moto3: “Niccolò è veloce, ha la velocità nel sangue, quando ha provato la R1 600 è andato subito forte. Ha tanto entusiasmo anche perché era da un po' che aspettava questo salto di categoria. Lui è un pilota molto esperto quindi i suoi feedback sono sempre molto precisi, inoltre è molto convinto e questo è importante”.

Lo stile di guida del pilota dell'Academy potrebbe ben adattarsi alle esigenze della categoria di mezzo: “Si può andare veloci usando uno stile da Moto3, lui ad esempio è già molto forte in frenata e riesce a gestire bene anche la chiusura del gas, che esegue in maniera dolce e non brusca, il modo migliore soprattutto con moto più grandi. Però ci sono molti aspetti della guida che sono diversi dalla piccola cilindrata, come ad esempio la gestione dell’impennata, un aspetto nel quale abbiamo sofferto già nel primo test che abbiamo fatto, e poi anche il controllo del gas, per imparare a far curvare la moto con lo spinning. Quindi diciamo che sarà come partire da zero per certi versi”.

L'obiettivo è essere il miglior rookie


La concorrenza sarà spietata, anche tra i rookie, basti pensare a Pedro Acosta che ha già ben figurato nella sua prima uscita in sella alla Moto2, però le ambizioni per Antonelli ed il suo team non possono che essere alte: Il nostro obiettivo è imparare il più possibile ed essere i migliori tra i rookie, per la prima parte di stagione non vorrei avere aspettative precise se non imparare, sia per il pilota che per le squadra. Durante la stagione arriveranno le difficoltà quindi è importante avere dei punti fermi, che dovremo costruirci appunto nella prima parte di campionato”.

Dall'altro lato del box ci sarà Celestino Vietti, protagonista di una seconda parte di stagione 2021 in crescendo, un pilota veloce che ha tutte le carte in regola per lottare per il titolo: "Celestino e la sua squadra saranno un aiuto per noi, io stesso torno in Moto2 dopo 5 stagioni in Moto3 e non ho mai lavorato con Triumph, dunque sarà importante per tutti avere una squadra e un pilota veloce come lui. Speriamo che durante la stagione potremo dargli una mano facendo un po' di gioco di squadra”.

Per raggiungere questi importanti obiettivi sarà fondamentale procedere con calma, seguendo step by step le tappe richieste per un rookie: "Sono convinto che Niccolò si può adattare ad una moto più grande della Moto3, non abbiamo esperienza in questo senso perché lui si è allenato al massimo con una 600, la R1, quindi dovremo fare questo percorso di adattamento, senza cercare troppo la velocità all’inizio. Crescendo lentamente senza mai dover tornare indietro, iniziando dal trovare una buona posizione di guida in sella alla moto, in questo senso abbiamo trovato qualche soluzione in galleria del vento. Nei primi due test sarà questo il lavoro, poi dal secondo giorno di Jerez invece inizieremo a vedere come cucirgli la moto addosso”.

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