Moto2, Marco Bezzecchi: una Street Triple RS per una stagione da incorniciare

Moto2, Marco Bezzecchi: una Street Triple RS per una stagione da incorniciare©  Milagro

Il riminese è una delle rivelazioni di questo 2020, che a due GP dalla fine lo vede ancora in lotta per la vetta della classifica. Il Bez non molla, si è già assicurato il premio del Triumph Triple Trophy, ora manca solo la ciliegina su una grande stagione

Francesco Sottil

11.11.2020 12:05

Marco, quarto in classifica a soli 29 punti dal leader Enea Bastianini, si è confermato - grazie ai suoi risultati- come uno dei piloti più veloci e costanti di tutto il Motomondiale.

Vista la stagione 2019 affrontata insieme al Team Red Bull KTM Tech3 priva di risultati significativi, non siamo riusciti a farci un’idea coerente delle sue potenzialità nella classe di mezzo, fino all’inizio dell’annata corrente, dove Marco è riuscito a mettersi in mostra già dai primi GP.

È straordinaria la sua costante presenza nella parte alta della classifica, sia in prova che in gara, al punto che dopo le ultime prestazioni avute nel GP d’Europa  c'è chi parla addirittura di un suo arrivo in un'Aprilia, orfana di Iannone.

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Ebbene si, all’interno del campionato Moto2, Triumph, che dalla scorsa stagione (con un motore a tre cilindri) ha rimpiazzo il quattro cilindri marchiato Honda, ha istituito un’ulteriore classifica destinando al vincitore una sua Street Triple RS.

Questa graduatoria, ancora poco conosciuta, premia il pilota che mette a referto il maggior numero di punti ottenibili con tre diverse prestazioni:

  • velocità massima raggiunta nei tre giorni di gara: 7 punti al più veloce;
  • pole position: 6 punti al poleman;
  • giro più veloce in gara: 5 punti per chi farà il giro migliore durante la gara;

E chi si è portato a casa questa moto, se non il nostro caro Bez?

Marco, a 70 punti, ha stravinto questo titolo con ben 44 misure di vantaggio sul diretto inseguitore: il compagno di squadra Luca Marini.

Sappiamo bene che lo Sky Racing Team offre una moto competitiva; dal loro esordio hanno sempre portato in pista mezzi con prestazioni notevoli. E non c’è quindi da stupirsi se in numerosi gran premi Marco, che è anche un ottimo staccatore, abbia raggiunto la velocità di punta più elevata.

Per il resto si difende anche con la sua unica pole stagionale di Jerez, ed il giro veloce nella prima gara disputatasi a Misano. Nulla di così esorbitante insomma, ma è pur sempre un discreto modo di premiare il lavoro svolto dai piloti con il team per avere un feeling perfetto con la moto, indispensabile per tirare al massimo.

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Due terzi posti ottenuti rispettivamente in Andalusia e sul bagnato di Le Mans, due piazzamenti sul secondo gradino del podio agguantati nei due magici GP di Misano, e due primi posti, il primo nel gran premio di Stiria (dove Martin taglia il traguardo per primo ma viene poi retrocesso) e l’ultimo, ancora fresco, a Valencia, dicono molto sul potenziale di Bezzecchi.

Ormai tutti i piloti stanno capendo che l’anno prossimo (affiancato dal suo grande amico Celestino Vietti, pronto per il passaggio in Moto2) in pista, sarà lui il pilota da battere, visto il passaggio di Luca ed Enea nella classe regina per la prossima stagione.

Una maturità rara in un pilota solamente ventiduenne; Marco ha commesso pochissimi errori in questa stagione, ma i due weekend di Aragon sono stati cruciali per il pilota firmato VR46: due cadute successive sulla stessa pista, ci hanno fatto capire che probabilmente Marco e quell’asfalto, proprio non andavano d’accordo.

Il Mondiale sembrava compromesso ma, dopo il GP d’Europa (ecco le pagelle) grazie ai 25 punti ottenuti e la caduta del britannico Lowes, il romagnolo ha sicuramente trovato uno stimolo per fare il meglio negli ultimi due appuntamenti che rimangono, decisivi per capire chi si aggiudicherà il titolo di campione del mondo Moto2.

Conquistata la Triumph, Bezzecchi può ancora giocarsi il Mondiale, e sa benissimo che portarsi a casa il premio più ambito ci sarà solo una cosa da fare nelle prossime due gare: dar del gas.

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