MotoGP, HRC ritrova un podio che mancava da due anni

La squadra ufficiale Honda mancava dalla top 3 esattamente da Motegi 2023, con Marc Marquez. Per Joan Mir si interrompe un digiuno lungo quattro stagioni
MotoGP, HRC ritrova un podio che mancava da due anni
© Luca Gorini

Mathias CantariniMathias Cantarini

Pubblicato il 30 settembre 2025, 08:38

Johann Zarco aveva già riportato Honda al successo in questa stagione interrompendo un digiuno che durava da Austin 2023, ma nel box ufficiale le ultime gioie erano legate a Marc Marquez che nel weekend in cui il suo ex box ha ritrovato il podio ha festeggiato il nono titolo iridato. 

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Da Motegi a Motegi con Mir e Marquez 

Il box Honda ufficiale ha dovuto aspettare esattamente due stagioni per poter tornare a festeggiare un podio. Da Motegi 2023 grazie ad un ormai separato in casa Marc Marquez a Motegi 2025 con Joan Mir che dopo una stagione ricca di sfortuna ritrova la gioia del podio a distanza di 4 anni (ultimo podio a Portimao il 7 novembre 2021). Un digiuno che si è fatto sempre più pesante dopo i risultati del Team LCR di Lucio Cecchinello che in questa stagione ha conquistato una vittoria ed un secondo posto a Le Mans e Silverstone.
Nella seconda metà di stagione però anche l’ormai ex box Repsol si è avvicinato alla vetta lottando sempre più spesso per la top 5 sia con Joan Mir che con Luca Marini.

In Giappone dall’arrivo di Romano Albesiano, i passi avanti sono stati costanti. Sotto la direzione del nuovo Direttore Tecnico e di una rinnovata line-up di piloti collaudatori con Aleix Espargaro e Takaaki Nakagami che, terminate le rispettive carriere da piloti, hanno scelto di sposare la causa Honda, Honda è risalita velocemente in classifica e oggi nel mondiale costruttori si trova a soli 40 punti da KTM e 66 da Aprilia, seconda forza nel mondiale alle spalle dell’ancora irraggiungibile Ducati.

Dal rientro dopo la pausa estiva, ha debuttato sulle RC213V ufficiali un nuovo telaio che sembra aver permesso a Mir e Marini – che in queste stagioni è stato fondamentale per raccogliere dati durante i GP - di avvicinarsi ulteriormente alle prime posizioni. A Balaton infatti Marquez disse di aver notato come la moto giapponese fosse molto più agile e veloce addirittura della sua Ducati nelle strette chicane della pista ungherese. La coppia HRC continua a lamentare lacune soprattutto a livello elettronico che non permettono alla V4 dell’ala dorata di esprimere tutto il proprio potenziale in accelerazione, soprattutto nelle piste con basso livello di grip.

A Motegi – pista di proprietà Honda – nelle ultime settimane Nakagami ha effettuato diverse giornate di test e questo ha probabilmente aiutato i titolari ad arrivare al weekend di gara con un’elettronica meglio calibrata che ha permesso a quest’ultimo – al via come wildcard – e a Mir di far registrare le due top speed della gara. Tra pochi giorni la MotoGP tornerà nuovamente in pista, questa volta a Mandalika. A causa dello scarso utilizzo della pista indonesiana, l’assenza di grip è sempre stato uno dei temi cruciali del weekend.

Per Honda questo sarà un GP fondamentale per capire se la RC213V ha finalmente risolto i suoi problemi o se quella di Motegi sia stata solo un’eccezione in un’ennesima stagione di lavoro.

Honda HRC e il rapporto con Marc Marquez

Nel weekend Marc Marquez ha conquistato il nono titolo iridato, festeggiando per la quarta volta proprio a Motegi dopo i successi del 2014, 2016 e 2018. Lo spagnolo ha rotto il rapporto lavorativo con Honda con un anno d’anticipo ma è ovviamente restato molto legato a tutte le persone del “vecchio” box con le quali ha lavorato e che oggi sono al fianco di Mir.

Proprio per questo il ducatista ha confessato che negli ultimi giri ha più volte controllato alle proprie spalle che Mir fosse in terza posizione per avere con lui al parco chiuso a festeggiare anche gli uomini del suo passato. Non è passato inosservato l’intenso abbraccio al parco chiuso proprio tra Marquez e Santi Hernández, suo storico capotecnico fin dai tempi della Moto2. 

 

 

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