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MotoGP, Marquez & Bagnaia in Ducati: mai nemici, nemmeno amici

Pubblicato il 28 settembre 2025, 05:48 (Aggiornato il 28 settembre 2025, 09:26)
Descrivere il rapporto vigente in Ducati tra Marc Marquez e Pecco Bagnaia è missione complicata. Tra il catalano e il piemontese sussistono rispetto reciproco, alta considerazione provata, collaborazione professionale ma, osservandoli entrambi attentamente, niente più. Si pretende uno scambio di regali e auguri natalizi, magari con rispettive famiglie invitate a cena? No, tuttavia nemmeno quelle velata ombra Rossa, a coprire due piloti nella forzata convivenza in MotoGP.
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Pecco Bagnaia, il padrone di casa Ducati spodestato
Nell'orbita Borgo Panigale dal 2019, Pecco è il padrone di casa Ducati, volete per le stagioni assieme al marchio bolognese completate, volete per i due titoli mondiali vinti a bordo della Desmosedici. Italiano come fabbrica e team, l'oggi ventottenne soffre, perché il "suo" territorio è stato preso dal dompagno di box più scomodo in circolazione.
Bagnaia, a volte, appare spaesato, fuoriluogo, a fine storia. Scriviamo queste parole, sperando di sbagliarci. Ci basiamo su dissidi, lamentele, insoddisfazioni e critiche dal numero 63 palesate, a creare un clima sul lato sinistro - se guardato dalla pitlane - spesso pesante e, leggete leggete, respirato prima quando vi figurava Enea Bastianini.
Marc Marquez, l'accentratore che ha stregato Ducati
Dapprima "parcheggiato e revisionato" in Gresini, Marc è entrato in Ducati con la sola voglia di guadagnarsi l'investitura Factory. E ci è riuscito, facendo bene assieme alla struttura di Nadia Padovani, vestendo l'azzurro nel 2024, quindi il colore Rosso nel 2025.
Marquez lo sapeva: quello è il box di Pecco Bagnaia, completamente italiano, già vincente più volte. Se ne è infischiato il trentaduenne di Cervera, accentrando su di sé la quasi totalità di TV, fotografi e macchine da scrivere (magari ancora ce ne fossero). A suon di risultati, il "caposquadra" è oggi lui. E ancora lo sarà.
Amici amici, e poi si rubano la bici: impossibile tra Pecco e Marc
Mettiamola così: Pecco e Marc mica si odiano, anzi. Nella ovvia volontà di battere l'altro, Bagnaia e Pecco si rispettano e, ne siamo sicuri, stimano dal punto di vista delle carriere e dei percorsi professionali. Ci sono diversi "ma" e "però" da considerare: il torinese appartiene alla VR46, il catalano è nemico della VR46.
Malgrado i due (dis)interessati evitino di parlarne, esistono differenti fazioni. Si sa, loro lo sanno meglio di noi. Con classe e serietà, nessuna polemica, frecciatina o provocazione: ognuno fa il proprio lavoro, nella condivisione dati voluta dall'azienda e da Gigi Dall'Igna, scambiando battute negli impegni professionali e con gli sponsor.
Meraviglioso, e in pista?! No, tra i cordoli la situazione e gli ordini di arrivo distanziano, e pure parecchio, i due ufficiali Lenovo. Anche perché uno soffre e fatica, l'altro e prossimo al nono iride. Domanda: li avete mai "beccati" farsi da traino o in strategia comune? No, eh!? Non sono nemici, nemmeno amici, forse meglio per tutti. Zero doni, zero torti.

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