Il tre volte iridato ha parlato della difficile situazione che sta attraversando Pecco Bagnaia nei confronti del compagno di squadra e rivale Marc Marquez
Le dinamiche nel box Ducati continuano a far discutere, e a gettare un ulteriore strato di benzina sul fuoco ci ha pensato Dani Pedrosa. Il collaudatore KTM, nonché opinionista per DAZN Spagna, ha offerto una lettura lucida e profonda della situazione all’interno della squadra ufficiale di Borgo Panigale, dove il confronto tra Pecco Bagnaia e Marc Márquez si sta facendo sempre più acceso. "Ci sono due punti fondamentali: quello psicologico e quello mediatico", ha spiegato Pedrosa. "Tutto nasce dal fatto che la Ducati ha scelto Márquez, e vuole avere un po' quello stile nel box in cui ci sono entrambi i ragazzi. Pecco si ritrova in una situazione imbarazzante e pensa: 'Perché devo stare qui con Marc adesso?'. Penso che non sia facile da digerire".
Daniel Pedrosa: "A Marquez basta poco per essere veloce"
L’ex campione di MotoGP ha poi aggiunto che l’arrivo dello spagnolo ha probabilmente generato un effetto domino anche nella testa del campione in carica: "Quando la situazione diventa reale, e Marc inizia a fare giri veloci, pole position e vittorie, si passa all'area successiva e Bagnaia si inizia a chiedere perchè lui non riesce a fare le stesse cose". Un passaggio mentale che, secondo Pedrosa, mette in crisi l'equilibrio psicologico di Bagnaia e svela un dettaglio importante: i due hanno approcci e necessità tecniche molto diverse. "Marc e Pecco hanno due stili differenti. Marquez è il tipo di pilota che può usare una sospensione con una determinata molla, poi provarne un’altra completamente diversa e ottenere comunque lo stesso tempo sul giro. Pecco, invece, ha bisogno che la moto sia esattamente come piace a lui. Se la cambi, forse non è più così veloce o fatica a ritrovare la prestazione".
Pedrosa ha poi concluso in maniera netta: "Credo che Pecco stia soffrendo di più per la decisione della Ducati di far entrare Marc nel box". Parole che pesano, soprattutto se arrivano da chi conosce bene la pressione di un team ufficiale, i silenzi dentro un box e la guerra fredda che può innescare la semplice ombra di un compagno ingombrante.