Ma la situazione è degenerata: Zöchling accusa Pierer di aver violato i termini contrattuali, omettendo di informare il partner strategico Bajaj – colosso indiano con una partecipazione chiave in KTM – circa i diritti di prelazione e le opzioni put collegate all’operazione. Secondo Zöchling, questa mancanza lo esonererebbe dagli obblighi legati al prestito, permettendogli di procedere alla vendita delle azioni. Pierer, dal canto suo, smentisce con decisione: "Le azioni non sono sue", ha dichiarato a Speedweek, sostenendo che il prestito non è ancora giunto a scadenza e che qualsiasi tentativo di vendita sarebbe illegittimo. Intanto, è già stata depositata una denuncia presso il tribunale commerciale di Vienna per bloccare la cessione.
Lo scontro legale esplode in un momento delicatissimo per KTM. La casa austriaca sta tentando di completare un round di finanziamento da 600 milioni di euro entro il 23 maggio, condizione indispensabile per avviare il piano di salvataggio e riprendere la produzione, sospesa almeno fino al 27 luglio. Ma la rottura tra Pierer e colui che lui stesso aveva scelto come esperto di ristrutturazione, proprio Zöchling, sta generando una frattura profonda all’interno del management. Il rischio concreto è che questa battaglia legale aggravi la sfiducia già diffusa tra investitori e stakeholder, ostacolando ulteriormente la possibilità di rilancio.
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