MotoGP, Taramasso: "Per Michelin il top sarebbe una competizione aperta"

MotoGP, Taramasso: "Per Michelin il top sarebbe una competizione aperta"© Gorini

Il Costruttore francese uscirà dalla classe regina a fine 2026: "Undici stagioni consecutive, record per i prototipi a due ruote: dove andremo, vogliamo vincere"

06.03.2025 ( Aggiornata il 06.03.2025 13:23 )

La Pirelli prenderà il posto della Michelin in MotoGP, con un contratto valevole 5 stagioni. Ciò, tuttavia, non avverrà in modalitù subitanea: la Casa francese opererà quest'anno e per tutto il 2026. Piero Taramasso, Responsabile sui campi gara per il Bibendum, palesa un dato: "Rimanendo in ambito prototipi a due ruote" le parole "toccheremo un record di 11 campionati consecutivi. Ne siamo orgogliosi e, in senso professionale, intendiamo impegnarci al meglio sino in fondo. Stiamo preparando l'Argentina e le tappa a seguire".

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Michelin fuori dalla MotoGP dal 2027: il comunicato

Dopo diversi mesi di discussioni, Dorna Sports ha deciso di selezionare un unico fornitore di pneumatici per tutte le categorie MotoGP, Moto2, Moto3 e MotoE, nonché per quelle annesse come l'Asian Talent Cup e la Road to MotoGP.  Questa configurazione ampliata non era ciò che Michelin voleva, poiché abbiamo sempre preferito concentrarci esclusivamente su due discipline: MotoGP e MotoE.

La MotoGP rappresenta l'apice del motociclismo mondiale. È una piattaforma in cui Michelin può sviluppare la propria esperienza, raccogliere dati e stabilire record in collaborazione con i produttori e i migliori piloti del mondo.

Nella MotoE, Michelin sta spingendo i confini tecnologici e stabilendo nuovi standard incorporando più del 50% di materiali rinnovabili e riciclati nei suoi pneumatici, migliorando costantemente le prestazioni.

Rimaniamo pienamente impegnati nel nostro ruolo di fornitore esclusivo di pneumatici per MotoGP e MotoE per le stagioni 2025 e 2026 e continuiamo a lavorare a stretto contatto con tutti i nostri partner.

Taramasso: ovunque andremo, vogliamo vincere

Una  volta diramato il comunicato Dorna, la Michelin ha risposto. Dal 2027 al 2031 sarà la Casa italiana a equipaggiare anche la MotoGP, per una Pirelli a occuparsi della futura 850. Prima, però, il Costruttore francese vuole onorare il proprio impegno, cominciato nel 2016: "Al cento percento delle nostre capacità"  sottolinea Taramasso "come facciamo da sempre. Gli obiettivi rimangono gli stessi: qualità del prodotto, tempi sul giro da riferimento, continuinità di rendimento su ogni pista. In ottica 2026, peraltro, stiamo pensando a come portare avanti lo sviluppo della soluzione anteriore".

Quale è stato il punto meno convincente della fase di negoziazione?

"Dorna chiedeva l'equipaggiamento per tutte le categorie" dalla ETC alla NTC, JuniorGP, Moto2 e Moto3 - "ma il piano dell'azienda è differente: alla Michelin interessano MotoGP e MotoE, per ragioni precise. Nella top class sviluppiamo il meglio del meglio a due ruote, proponendolo poi su applicazioni di prodotto e sviluppi relativi. Nella classe elettrica portiamo avanti il concetto legato alla sostenibilità, con materiali di recupero non fossili sino al 40%".

Quale saranno, quindi, i vostri prossimi obiettivi?

"Anzitutto, come detto, finire a pieno regime quanto iniziato. Due stagioni sono lunghe, abbiamo da poco completato il Gran Premio di Thailandia, dove il caldo era tremendo. Ma le gomme si sono comportate benissimo. Restano tantissime gare da affrontare, aspettiamoci nuovi riferimenti e un grande spettacolo".

2016-2026: undici anni consecutivi, quale è il tuo momento preferito?

"Ce ne sarebbero parecchi da citare, ma vado al passo coi ragionamenti aziendali. Sino al 2006 lavoravo in Formula 1, poi sono passato in MotoGP. Michelin operava in un regime di libera competizione, ovvero, senza alcuna monofornitura. Ecco, per noi quel tipo di sistema sarebbe il massimo dei massimi, perché quel tipo di sfida accelera i processi di ricerca e spinge ogni parte oltre i limiti. Belissimo, come vissuto nel 2007 e 2008.. Ma non si può".

Il mondo delle corse è cambiato.

"Esatto. Si va a cicli. Il nostro ciclo arriverà a ben 11 anni di fila, record nei prototipi. In Francia ci metteremo a un tavolo, valutando quali potrebbero essere per noi i campionati ideali ai quali aderire. Due o quattro ruote vanno bene: siamo presenti nel WEC e nella serie IMSA con successo, vogliamo altrettanto successo. Cosa significa? Come per la MotoGP: cronologici al ribasso, costanza di rendimento, affidabilità e contatto con Team, Piloti e Costruttori".

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