Inizia con il botto il 2025 per Lin. Subito delle dichiarazioni importanti da parte del britannico
Che Lin Jarvis fosse una persona carismatica e il più delle volte diretta si sapeva. Ma con l’arrivo del 2025 lo storico team manager Yamaha è ufficialmente “pensionato” - o meglio consigliere, quindi lavorerà dietro le quinte - e ha voluto svelare alcuni retroscena riguardanti dell’epoca d’oro della MotoGP.
Dal 1 gennaio Paolo Pavesio ha preso il posto del britannico che con il team giapponese ha conquistato ben otto titoli mondiali e due decenni da protagonista nel paddock del motomondiale. Partendo dal principio Jarvis racconta: “Il 2003 è stato un anno davvero strano - ammette a mgp.gr - perché quella stagione non vincemmo nemmeno un Gran Premio. Abbiamo avuto incontri importanti con il management e sostanzialmente abbiamo deciso se dovevamo fare un passo avanti o andarcene.”
Erano momenti cruciali per Yamaha e una scelta sbagliata sarebbe stata un fallimento e probabilmente il punto di abbandono della MotoGP da parte del team: “Quindi l’unico modo per fare un passo avanti in quel momento era probabilmente vincere. Dovevamo migliorare la moto e dovevamo cambiare pilota. Perché in quel momento Valentino era dominante. La Honda era dominante. Quindi siamo riusciti a convincere il management ad essere coraggioso e ad apportare il cambiamento, ma ovviamente è stato uno shock come siamo riusciti a convincere Valentino Rossi a passare dalla Honda che vinceva costantemente alla Yamaha di quell’epoca. È stato molto difficile. All’epoca Davide Brivio era il team manager del progetto MotoGP. Ho avuto un buon rapporto con Valentino ed è stato un anno incredibile, con tanti incontri strani. Quello di Brno è stato solo uno dei tanti incontri strani ed è stato particolarmente notevole, perché in quella circostanza abbiamo detto ok, ma sia chiaro: “se facciamo questo e quello, tu vieni?” e lui ha detto "Sì, sì, verrò", quindi è stato come... verrai davvero, l'ha detto seriamente? E il resto è storia…”
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