Dalla vincente RC211 V ai patimenti odierni: senza Rossi, Hayden, Stoner e Marquez, l'Ala Dorata ha smesso di volare
Il Regolamento cambiò, e si corse con le 800. Honda "tolse" un cilindro, arrivando a quota quattro con la nuova 800, questa minuscola, tanto che il neo iridato Nicky Hayden nemmeno riusciva a incastonarsi nella posizione di seduta. Invece, per il lillupuziano Dani Pedrosa, la RC212 V era perfetta.
Ordine degli scoppi "screamer", ingegneria robotica al servizio di chi apriva e chiudeva il gas, architettura minimal, piattaforma inerziale condita da GPS, gommatura Michelin. Da notare che, dal 2009, le coperture passarano a Bridgestone. Con relative caratteristiche dinamiche da rivedere. Per esempio, le sospensioni: Dani Pedrosa volle le Ohlins, e le ottenne. Showa "arrivederci e grazie".
I tanti successi di tappa, iniziati nel 2007, culminarono grazie a Casey Stoner, che chiuse l'Era col titolo di classe. L'australiano segnò il campionato previa striscia di 10 firme, archiviando una MotoGP teoricamente meno esosa in termini monetari rispetto alla precedente, invece costosissima. Alcuni propulsori erano capaci di sfiorare i 19000 giri.
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