L'intreccio di mercato che scuote la MotoGP

L'intreccio di mercato che scuote la MotoGP© Luca Gorini

Tra Ducati, Yamaha e Marc Marquez, tutte le voci che animano la classe regina. Chi sta bluffando e chi rimarrà col cerino in mano?

09.05.2024 ( Aggiornata il 09.05.2024 14:27 )

Lei è inconfondibilmente rossa, si fa notare per le sue pieghe mozzafiato, incanta e seduce, conquista e convince. Risiede austera nei pressi di Bologna, ma le piace girare il Mondo in compagnia, poiché in tanti ne condividerebbero almeno un viaggio. Si fa rispettare, soprattutto in mezzo al gruppo, sebbene abbia come pezzo forte una leadership innata. Sa che in tanti la vorrebbero, ma in pochi la possono avere, e casomai è più facile perderla che tenerla.

Chi ne ingaggia duello, spesso ne esce sconfitta: lottare contro una primadonna significa accettare di rimanerne in secondo piano, comunque vada. L’effigie marcata dalla Ducati nella classe regina è, più o meno, questa: se i fogli legittimano i valori in campo, essi siano. Altrimenti, bisogna ricorrere a carte false o correre dietro ad altre moto. Aver segnato indelebilmente le classifiche da metà 2022 ha posto la Casa di Borgo Panigale quale riferimento della serie e, pur suonando ironico, continuare a imporsi potrebbe generare il rischio di perdere i riferimenti

Brivio e Trackhouse interessati a Mir

Ducati, veloce e contesa


La Desmosedici, ritenuta il miglior prototipo della MotoGP, ha spinto gli avversari al limite in alcuni casi, oltre i limiti in situazioni peggiori: otto quattro cilindri bolognesi sono troppe, viaggiano troppo forte, occorre urgere ai ripari prima che sia troppo tardi. Per la concorrenza, ovviamente.

Il confronto numerico con la Yamaha coinvolge i risultati – in discesa proprio dal già citato 2022 – del contingente blu, nel tempo ridotto all’osso, al contrario del rialzo della spedizione bolognese. Due sono le M1 in griglia, computo dimezzato a fine 2022: non importa se Fabio Quartararo in quella stagione fosse il campione in carica (e sfiorò il bis), a Iwata chiusero comunque i rubinetti, complice il fatto che nessuna squadra fece richiesta esplicita di ottenere le moto blu. Il francese, titolato tre stagioni or sono, cominciò il 2022 in grande lena, continuò convinto fino alla Germania poi perse progressivamente colpi. Ad approfittarne, Pecco Bagnaia e la Desmosedici GP22, capaci di recuperare 91 punti di svantaggio. Contestualmente in Giappone suonarono i campanelli di allarme, arrivò il cambio di fornitura per il satellite RNF, che preferì le Aprilia. Invece, le Desmosedici portarono, e portano avanti, il discorso con quattro team.

Siamo però arrivati a un momento chiave della storia. Dorna e tre diapason spingono per porre sulla griglia futura due ulteriori M1, i vertici e relativi aggregati sono pinti o, perlomeno, “consigliati” a farsene carico. Carico tecnico, dato che si parla di svilente fornitura gratuita o, forse peggio, sotto costo. Poiché i dubbi è meglio chiarirli, ci siamo rivolti a Lin Jarvis, perentorio nella risposta. "Confermo, il 2025 sarà fondamentale per noi" ha usato il plurale, malgrado l’attuale Managing Director sia prossimo alla pensione, per un posto che verrà ereditato da Paolo Pavesio. “Vedremo, anzi, vedrete in pista due aggiuntive Yamaha. Stiamo lavorando per accrescere le prestazioni della M1, contando di schierarne due in una struttura dedicata”.

Il progetto, ambizioso quanto necessario, ha chiamato in causa la firma fino al 2026 di Quartararo, “pilastro” per un porticato da ricostruire: “Fabio si è fidato, vedendo il lavoro di ristrutturazione cominciato mesi fa. Credetemi, tenerlo non è stato difficile. Lui crede in ciò che sta facendo, è giovane, ha tempo. Il biennale lo tiene tranquillo: è il tempo, il fattore da considerare”. Tempo che, spesso, conta più dei soldi in MotoGP. Al di là dell’interessantissima offerta accettata e suggeritaci in una decina di milioni di Euro annui, Quartararo sfida Crono, Dio del Tempo, oggi forte quanto Pluto, Dio della Ricchezza.

Passa alla prossima pagina

1 di 4

Avanti
  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi