Le cadute di curva 5 nella Sprint di Jerez spiegate da Fabio Barchitta

Il Managing Director di “Fastback Sport Marketing” ne ha parlato con un lungo post sul suo profilo Facebook indicando nell'acqua trasportata da una collinetta alla pista la causa di tutte le cadute

Le cadute di curva 5 nella Sprint di Jerez spiegate da Fabio Barchitta
© Luca Gorini

Marco PezzoniMarco Pezzoni

Pubblicato il 27 aprile 2024, 20:25

La curva 5 di Jerez nella Sprint di oggi pomeriggio ha mietuto diverse vittime, le più illustri sono state Alex Marquez, Brad Binder ed Enea Bastianini nello stesso identico momento e Maverick Vinales poche tornate dopo di loro, segno che qualcosa sull’asfalto in quel tratto c’era. 

Quel qualcosa altro non era che una chiazza d’acqua (ricordiamo che le libere 2 e le qualifiche della MotoGP si sono disputate sul bagnato), rimasta dalla pioggia caduta sul tracciato di Jerez nelle prime ore della mattina e che in pista non era facilmente individuabile dai piloti, come ammesso da Vinales nella sua intervista post gara

Il post social di Fabio Barchitta


A spiegare a cosa sono state dovute le diverse cadute alla curva 5 è stato il Managing Director dell’azienda “Fastback Sport Marketing” con un lungo post sul suo profilo Facebook. Scrive Barchitta che “l’acqua accumulata su una collinetta adiacente alla pista risaliva attraverso il terreno sull’asfalto, creando condizioni imprevedibili per i piloti, che sono stati sorpresi da un tratto di pista diverso ad ogni giro.”

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