MotoGP: a Jerez l'appuntamento con la storia? L'attacco di Pedro Acosta

MotoGP: a Jerez l'appuntamento con la storia? L'attacco di Pedro Acosta© Luca Gorini

Il rookie spagnolo arriva in Andalusia sospinto dalla forte convinzione di poter vincere la sua prima gara in classe regina

25.04.2024 ( Aggiornata il 25.04.2024 14:45 )

La prima tappa europea di Jerez, ormai imminente, potrebbe segnare un momento di svolta importante per la stagione, e non solo. La sfavillante cavalcata di inizio anno di Pedro Acosta, caratterizzata ed impreziosita dai due consecutivi podi raggiunti a Portimao e ad Austin, potrebbe raggiungere a Jerez un nuovo luminoso apice, rappresentato dal gradino più alto del podio.

Se alla vigilia del campionato accostare il termine ed il concetto di vittoria al rookie delle meraviglie di Mazarròn era sinonimo di fantascienza applicata alla classe regina, per quanto già consci del potenziale dello stesso, adesso sembra quasi superfluo analizzarne la fattibilità; a dimostrazione dello straordinario talento messo in scena attraverso un arsenale degno di un predestinato. La pista spagnola di Jerez, da sempre teatro benevolo per Acosta, potrebbe regalargli il primo sigillo, in virtù di uno stato di forma straripante e di una tendenza, già intensa e formata, nel riuscire a battagliare per la prima posizione insieme ai grandi della categoria, senza alcun timore reverenziale. 

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Acosta punta Marquez, intento a soffiargli il record

Un'idea ronza nella testa del campione del mondo in carica della Moto2 sin dal primo momento in cui è salito in sella alla MotoGP; strappare il record vincente di precocità a Marc Marquez, relativamente al pilota più giovane di sempre in grado di vincere un Gran Premio in classe regina. L'otto volte iridato di Cervera detiene al momento il primato grazie al successo ottenuto ad Austin nel 2013 all'età di 20 anni e 63 giorni; per sottrarglielo, Acosta dovrà salire sul gradino più alto del podio entro il GP del Sachsenring, un'impresa divenuta alla portata nelle ultime settimana, alla luce delle prestazioni e dei risultati fin qui manifestati. 

A basare le suddette convinzioni ci sono delle realtà fattuali che al momento rendono Acosta in lizza per la vittoria in ogni gara: da un lato la velocità espressa in ogni turno fin qui disputato, dall'altro una spiccata propensione per l'apprendimento, dalla gestione delle gomme, all'analisi della gara, fino alle manovre da attuare in bagarre. La parabola ascendente del pilota di Mazarròn assomiglia fortemente a quella dei suoi illustri predecessori, con i quali è spesso paragonato, sintomo di un'aspettativa sempre crescente che a Jerez può concretizzarsi nel migliore dei modi 

La prima vittoria dei campioni del passato

L'aver conquistato due podi nelle prime tre gare della sua carriera in classe regina, inserisce Acosta in una ristretta ed elitaria cerchia di piloti; vincere a Jerez significherebbe continuare ad aumentare un'alone di predestinazione già intenso. Quasi tutti i campioni dell'era moderna della classe regina sono riusciti a trionfare in almeno un GP nel loro anno da rookie. Valentino Rossi ci riuscì nel 2000 al nono tentativo, a Donington Park, precedendo al traguardo Kenny Roberts jr e Jeremy McWilliams, mentre ancora meglio fece Daniel Pedrosa, vincitore in Cina nel 2006 davanti a Nicky Hayden e Colin Edwards. Anche Jorge Lorenzo riuscì nell'impresa, nel 2008, quando alla terza gara in calendario, in Portogallo, battè Daniel Pedrosa e Valentino Rossi.

Vittorie all'esordio anche per Jorge Martin, che nel 2021 in Austria ebbe la meglio su Joan Mir e Fabio Quartararo e, ovviamente, per Marc Marquez, che come detto vinse ad Austin nel 2013, alla sua seconda gara in classe regina (battendo Daniel Pedrosa e Jorge Lorenzo). Il record in tal senso appartiene a Max Biaggi, l'unico pilota della storia in grado di vincere nell'ananta da rookie nella gara d'esordio; ci riferiamo al GP di Suzuka del 1998, in cuo il pilota romano taglioò il traguardo per primo davanti a Tadayuki Okada e Noriyuki Haga.

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