Liberty Media: MotoGP sulla scia della F1, ma senza snaturarsi

Liberty Media: MotoGP sulla scia della F1, ma senza snaturarsi© Getty Images

Un investimento da 4,2 miliardi per un Mondiale da promuovere a livello globale "Puntando sulle emozioni offerte dalle gare"

20.04.2024 ( Aggiornata il 20.04.2024 12:11 )

L’annuncio è arrivato il primo aprile, ma fin dal titolo – e complici le notizie che giravano da settimane – si è subito capito che non era il solito pesce. Il comunicato ufficiale recitava testualmente:Liberty Media Corporation annuncia di aver concluso un accordo per l’acquisizione di Dorna Sports – l’esclusiva titolare dei diritti commerciali del campionato del mondo MotoGP – da Bridgepoint e Canada Pension Plan Investment Board. La MotoGP sarà attribuita alle azioni del Formula One Group di Liberty Media”.

MotoGP, come cambierà con Liberty Media

Liberty Media, Dorna e l'affare MotoGP


Si è reso necessario spiegare agli investitori l’oggetto dell’affare, poiché buona parte di essi sanno poco o niente delle competizioni a due ruote, a differenza di quanto accade per le ricchissime leghe professionistiche statunitensi, NBA, NFL, MLB e NHL. La MotoGP è il vertice delle corse motociclistiche e offre gare mozzafiato con velocità di punta superiori ai 360 km/h (223 miglia orarie) e angoli di piega superiori ai 60 gradi. Dalla prima stagione, nel 1949, articolata su sei round in Europa, la MotoGP è cresciuta in modo significativo e nel 2024 ospiterà 21 gare in 17 Paesi”. È seguita la descrizione di carattere economico-finanziaria: “L’azienda beneficia di un profilo finanziario interessante con flussi di ricavi diversificati e contrattualizzati, elevati margini EBITDA e bassa intensità di capitale con conseguente significativo flusso di cassa disponibile”.

Il passaggio di consegne riguarda la titolarità dell’86% delle azioni della MotoGP: il 65% pagato in denaro e il 21% attraverso azioni privilegiate (Serie C) di Liberty Formula One. Il restante 14% di un’azienda valutata 4,2 miliardi di Euro, invece, resterà al management della Dorna. Carmelo Ezpeleta, amministratore delegato della Dorna dal 1994, continuerà a gestire l’azienda che conserva la sede a Madrid, così come Enrique Aldama sarà ancora COO e CFO, Dan Rossomondo direttore commerciale e Carlos Ezpeleta direttore sportivo.

Alcune ore dopo, il numero uno della Dorna ha tenuto una conference call con gli investitori, insieme a Greg Maffei, presidente e amministratore delegato di Liberty Media. Dopo l’introduzione di quest’ultimo, ha preso la parola Ezpeleta: "Siamo incredibilmente felici di annunciare questa partnership e guardiamo avanti verso questo nuovo passo nell’evoluzione della MotoGP". Avvalendosi di una serie di slide, il settantasettenne manager catalano ha sottolineato come la MotoGP (che ai tempi non esisteva con questo nome né con queste classi) sia stato il primo campionato mondiale del Motorsport, anticipando di un anno la Formula 1, nata nel 1950: “Nel 1992 la Dorna rilevò i diritti della MotoGP dalla Federazione Motociclistica Internazionale. Da allora abbiamo lavorato insieme per sviluppare il miglior campionato di corse motociclistiche al Mondo. Da quel 1992 abbiamo esteso il nostro accordo in esclusiva con la FIM per sei volte”. Ezpeleta ha poi tracciato il profilo degli attori della MotoGP: “Abbiamo 11 team forti con due piloti ciascuno. I piloti sono atleti incredibili, forti, abili e coraggiosi. Questa è una grande attrattiva per i nostri tifosi”. Visti i modesti risultati ottenuti nell’ultimo biennio da alcune formazioni, in particolare quelle targate Honda, quella delle 11 squadre forti al momento è una splendida bugia, ma non si può pretendere che l’oste sia obiettivo sulla qualità del vino che serve. Quindi Ezpeleta ha sottolineato la presenza di cinque costruttori e spiegato che i sei team indipendenti possono scegliere da chi prendere a noleggio le moto, anche grazie ai limiti di spesa fissati dalla Dorna per la locazione: Ciò crea un ecosistema sano e una forte concorrenza. Tutte le squadre hanno vinto una gara nelle ultime quattro stagioni… La scorsa annata abbiamo avuto 15 piloti sul podio e otto diversi vincitori provenienti da sei squadre. Il distacco medio tra il vincitore e il secondo classificato nei GP e nelle Sprint è stato inferiore al secondo e quest’anno abbiamo già avuto otto piloti di sei team differenti a podio”.

L’idea di evidenziare l’equilibrio competitivo dovrebbe aver fatto breccia tra gli statunitensi, da sempre sostenitori dei meccanismi utili a scongiurare monopoli che rendono prevedibile la contesa: ne sono un esempio i draft che permettono alle ultime classificate di un campionato di pescare i migliori giocatori disponibili per l’anno seguente, così come il salary cap, ossia il tetto agli stipendi. Il boss della MotoGP si è soffermato sul seguito del campionato, elencando i tre milioni di spettatori in circuito del 2023, l’audience di 140 milioni di persone sui canali digitali, inclusi i 50 milioni sui propri social media, in crescita rispetto ai 30 milioni di due anni fa. A seguire, ha chiarito la direzione che i calendari prenderanno nei prossimi anni: “Quest’anno abbiamo una grande presenza europea ma siamo uno sport globale. Il successo ottenuto nel sud-est asiatico è una guida per far crescere lo sport anche in Sud America. Gli USA sono un’altra opportunità, con molta storia in questo sport, e dove la guida delle moto è culturalmente importante. Liberty ha chiaramente molta esperienza sul mercato statunitense da cui trarremo beneficio”. In dodici minuti di monologo Ezpeleta non ha nominato nemmeno una volta Moto2 e Moto3, preferendo invece sottolineare l’investimento della Dorna nell’accessibilità e nell’inclusione attraverso la piattaforma “Road to MotoGP”, la creazione di programmi per giovani piloti di tutto il globo e il lancio del campionato del Mondo femminile.

Maffei: "Non tratteremo MotoGP e F1 insieme"


Ripresa la parola, Maffei ha presentato le fonti di ricavo della MotoGP, in particolare i contratti televisivi, lasciandosi sfuggire che “Ventidue GP all’anno è il numero corretto e cercheremo di focalizzarci per avere un mix di gare in tutto il pianeta”. Il sessantatreenne di chiare origini italiane ha poi affrontato il fuoco di fila delle domande dei gruppi di investimento: Non tratteremo la F1 e la MotoGP insieme, negoziandole come un unico pacchetto, a causa delle norme e della struttura dei nostri accordi con i team di Formula 1” ha detto, con un chiaro riferimento ai diritti TV. Le attenzioni degli intervenuti si sono focalizzate sulle somme che la Dorna riconosce ai vari team e qui è intervenuto Carlos Ezpeleta: “Gli importi dipendono dal numero di GP stagionali, c’è un pagamento per gli eventi a cui partecipano le squadre e un altro per l’intero campionato. Le somme sono fisse, non dipendono dai redditi generati dalla Dorna. Siamo riusciti a tenere sotto controllo i costi: un team indipendente spende 15 milioni di Euro l’anno, la metà dei quali è coperta dalla Dorna”. Maffei ha respinto l’ipotesi di organizzare un GP nelle strade di Las Vegas, o su altri circuiti cittadini, come ha fatto invece la Formula 1, e ha aggiunto: “Questo è un prodotto incredibile, non abbiamo programmato di cambiare questo sport, che ha una grande fanbase, nonché competizione e pathos incredibili. La nostra speranza è allargare l’audience e aumentare il numero dei partner commerciali, queste cose andranno di pari passo”.

Resta l’incognita dell’approvazione dell’intera operazione. Per ottenerla, Renee Wilm, responsabile legale di Liberty Media, ha spiegato che “Verrà presentata una domanda all’Unione Europea e altre istanze agli Antitrust di Regno Unito, Brasile e Australia. In secondo luogo verranno inoltrate domande in Spagna e Italia per la FDI (Investimento diretto all’estero, nde). Penso che l’autorizzazione delle Antitrust dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno, prima della chiusura del quarto trimestre”. Il dado è tratto e Austin, guardacaso negli States, è stato di fatto il primo weekend della nuova era.

Calendario MotoGP

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