Da BMW a MV Agusta: le Case che potrebbero entrare in MotoGP

Da BMW a MV Agusta: le Case che potrebbero entrare in MotoGP© GpAgency

La Casa bavarese guarda con interesse al prossimo regolamento, ma anche la KTM è pronta a calare l’asso

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10.04.2024 12:52

Il futuro della MotoGP passa anche, ovviamente, da chi lo show lo genera un weekend di gara dopo l’altro. Il primo pensiero corre ai piloti, ma prima ancora dovrebbe rivolgersi ai costruttori, che con il proprio impegno hanno consentito al Circus di crescere in termini di fama e spettacolarità. Ecco dunque che la nuova era all’orizzonte della classe regina può diventare un motivo d’interesse non soltanto per le Case già presenti in griglia, intrigate da una sfida e da un possibile rimescolamento delle carte, ma anche per quelle attualmente disimpegnate, e magari alla ricerca del momento propizio per fare il proprio ingresso (o ritorno) in MotoGP. Un nome caldo è quello della BMW, che negli ultimi mesi pare aver aumentato le proprie velleità in termini di attività racing a due ruote.

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BMW "punta" la MotoGP


La Casa bavarese è impegnata in forma ufficiale sia nel mondiale Endurance che in quello Superbike, dove di recente ha ottenuto i primi successi del nuovo corso grazie a Toprak Razgatlioglu. Successi salutati con soddisfazione dai vertici sia di BMW Motorrad Motorsport che di BMW Motorrad, che proprio di recente hanno conosciuto importanti mutamenti. La gestione del comparto Motorsport, infatti, è passata poche settimane fa nelle mani di Sven Blusch, che ha così completato la sua scalata ai vertici di BMW Motorrad Motorsport iniziata nel 2013, con Marc Bongers – suo predecessore – ora totalmente concentrato sul progetto Superbike. Nel novembre scorso, invece, era cambiato il CEO di BMW Motorrad, con Markus Flasch a sostituire Markus Schramm. A volte il karma e il fato possono giocare un ruolo importante in queste trame, e il fatto che la BMW sia tornata a vincere una manche “lunga” nelle derivate – dopo 11 anni di astinenza – proprio davanti agli occhi di Flasch, presente per la prima volta a un round Superbike, potrebbe esserne un chiaro esempio.

Non è un segreto che abbia una forte passione per la MotoGP – ha affermato Flasch proprio a Barcellona – infatti ho contribuito personalmente a rendere la BMW l’auto ufficiale della MotoGP, ma non si prendono decisioni soltanto attraverso la passione del CEO. L’obiettivo, ora, è diventare vincenti in Superbike, e in seguito potremmo valutare un ulteriore passo in avanti in termini di impegno”. Il timing potrebbe sembrare perfetto: tra l’anno corrente e il 2025 la BMW potrebbe centrare i propri obiettivi tra le derivate, e iniziare in seguito a preparare lo sbarco in MotoGP nel 2027, l’anno della rivoluzione regolamentare. "Siamo in contatto con la Dorna relativamente al nuovo regolamento, e questo rientra nelle nostre valutazioni. Il 2027 sarebbe un ottimo momento per entrare in MotoGP, ma questo non forzerà le nostre decisioni. Le finanze necessarie sono un aspetto, il brand un altro, e se la fusione delle varie analisi fosse positiva tutto sarebbe più facile. Penso che la MotoGP sia in primis legata alla promozione del brand, lo sviluppo tecnologico è importante ma in secondo piano". Parole che confermano come la mentalità sia decisamente cambiata: il precedente CEO Schramm aveva più volte respinto la classe regina, supportando al contrario il ritorno in forma ufficiale – nel 2019 – della BMW in Superbike.

Anche MV Agusta alla finestra


Quello tedesco non è l’unico marchio che potrebbe presto gettarsi nella mischia della MotoGP. In attesa di notizie legate alla Suzuki – la cui uscita è ancora piuttosto “fresca” – la BMW potrebbe essere l’unica Casa in grado di costruire un prototipo, ma non sarebbe l’unico marchio a entrare nella categoria. Una delle notizie più fragorose dell’ultimo periodo è stata infatti l’acquisizione delle quote di maggioranza della MV Agusta da parte del Gruppo Pierer: ciò costituisce un ulteriore – e importante – passo del percorso iniziato nel novembre 2022 dalla Casa austriaca, con il probabile obiettivo di arrivare a possedere del tutto l’azienda di Schiranna. Il superamento del 50% delle quote rappresenta un passo già fondamentale, dato che la KTM ora può decidere le sorti del marchio MV, e il sogno di vedere il logo della Casa italiana in MotoGP potrebbe avere fondamenti.

Pierer Mobility ha sempre avuto un piano preciso per i suoi marchi, e il terreno perfetto per la MV sembra proprio essere la MotoGP. A differenza del brand GASGAS (che come Husqvarna e CFMoto è parte della galassia KTM e disputa il Mondiale), il marchio lombardo vanta una nomea favolosa nella Velocità, all’interno della quale i successi di Giacomo Agostini sono soltanto una – ricca – parte di una storia trentennale, con 38 titoli piloti e 37 costruttori. Come per la BMW, anche per la KTM il 2027 sarebbe il momento perfetto per agevolare l’ingresso della MV in MotoGP, in linea con la volontà di espandere l’impegno in top class.

L’obiettivo della Casa austriaca, infatti, non sarebbe quello di sostituire GASGAS con MV, bensì di aggiungere il marchio di Schiranna a quelli già presenti in griglia. Del resto, già l’anno scorso la KTM aveva provato in tutti i modi a ottenere due posti in più in griglia, ricevendo una lunga serie di no dalla Dorna, ma gli austriaci potrebbero tornare all’attacco – con Liberty Media – e sfruttare anche il probabile “alleggerimento” della pattuglia Ducati. I primi nomi che saltano all’occhio sono ovviamente quelli delle due formazioni indipendenti attualmente con la Ducati, ossia VR46 e Gresini, anche se per la stessa Pramac si è parlato di un possibile cambio.

In realtà per la squadra di Valentino Rossi il cambio di costruttore sembra portare più verso la Yamaha, desiderosa – o per meglio dire bisognosa – di schierare nuovamente un team satellite, sia per agevolare lo sviluppo tecnico che per una mera questione di brand. E per entrambe le ragioni l’opzione VR46 sarebbe perfetta, poiché risolverebbe in colpo solo due anomalie: la prima è quella legata alla Ducati sopra descritta, la seconda è legata proprio a Valentino, brand ambassador Yamaha ma attualmente impegnato in MotoGP con la Ducati. Se davvero VR46 scegliesse la sfida Yamaha, chi dovrebbe virare verso altri lidi è proprio la KTM, la quale dovrebbe puntare per la MV Agusta sul Team Gresini, che dunque potrebbe regalare e regalarsi – dopo l’arrivo di Marc Marquez – un ulteriore colpo di scena, anche se lo stesso team di Lucio Cecchinello è in scadenza con la Honda.

Considerando che la Suzuki ha abituato alle sorprese, ma è improbabile che qualcosa si muova in tempi brevi, e che difficilmente la Kawasaki rientrerà (oltretutto l’impegno futuro di Akashi in Superbike è sempre meno certo) i due grandi attori che potrebbero mischiare le carte sono BMW e MV Agusta/KTM. Nomi in grado di fornire ulteriore lustro al massimo campionato delle due ruote.

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