Il Gran Premio di Spagna potrebbe essere occasione d'annuncio: le Case avrebbero il tempo per preparare i prototipi che correranno dal 2027
Presto che è tardi, qualcuno direbbe. Ed è in parte vero, perché le Case hanno bisogno di sapere su quale documento ufficiale lavorare in vista del (teorico, vedremo se la data verrà rispettata) 2027, anno in cui la MotoGP cambierà ancora volto. Il nuovo Regolamento Tecnico, discusso quanto atteso, è fondamentale per partire subito con le progettazioni.
Perciò, gli ingegneri dei vari Costruttori fremono: potremmo sapere se, realmente, la cilindrata massima da rispettare sarà 850, numero di cilindri consentiti, pesi, misure, possibilità delle gestioni elettroniche e - questione annosa - dove e se si possono montare ali e dispositivi di vario genere?
Come spiegato in questo articolo, la classe regina ha già vissuto alcuni passaggi epocali, il prossimo sarà l'ennesimo: l'intenzione di Dorna e FIM, oltre a voler calmare costi e prestazioni (mmm...) è di attirare Marchi mai visti sulla griglia iridata, possibilmente facendo tornare chi è uscito.
All'Angel Nieto uscirà, quindi, la bozza di cui si parla nel paddock di Portimao? Sarebbe auspicabile, in quanto portatrice di stabilità per chi è oggi iscritto alla serie, attrattiva per chi vuole affrontare eventuale investimento. Le firme presenti attualmente sono 6 - Ducati, Aprilia, KTM, Honda, Yamaha e GASGAS - ma, effettivamente i modelli 5: Desmosedici, RS-GP, RC16, RC213 V e M1. Pensate che bello contare ancora Suzuki, più BMW, MV Agusta o Kawasaki.
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