La MotoGP salta a Portimao: quanto saliranno le prestazioni?

La MotoGP salta a Portimao: quanto saliranno le prestazioni?

Il cambio del Regolamento Tecnico è previsto per il 2027 ma, nel frattempo, i prototipi continuano l'escalation senza sosta: serve agire prima?

22.03.2024 ( Aggiornata il 22.03.2024 14:12 )

Guardate la foto di copertina: Jack Miller "decolla" con la sua KTM. Foto già vista in SBK con Toprak Razgatlioglu alla guida della Yamaha, potreste commentare, ed è vero. Ma, tra MotoGP e derivate di serie, se ci fate caso, il pilota australiano in azione sul salto di Portimao è, contrariamente al turco, impegnato a tenere giù la RC16, anziché enfatizzare la manovre compiuta con la R1. Ciò significa quanto le prestazioni nella classe regina stiano crescendo, e quanto cresceranno ancora è la questione d'annata.

Piloti non determinanti o piloti ulteriormente determinanti: MotoGP  2024

Chi giura che sia la MotoGP a "fare tutto" e non il pilota dovrebbe, in primis, guidare una MotoGP. Appurato il concetto, chiaro è che apprendere di dosi massicce della gestione elettronica, dispositivi, abbassatori, gomme "speciali" e ali, verrebbe da pensare che sia la cavallo a fare il lavoro del fantino.

Se vi dicessimo che, invece, non è esattamente così? D'accordo, ci rendiamo conto come sia oggi fuori luogo paragonare la "vecchie" 500 due tempi con le attuali quattro tempi, però ci sovviene un racconto di Kevin Schwantz, uno che fece benone con le mezzo litro: "La potenza è scesa tra la cilindrata 990 e la 800?! Non saprei: mica ho aperto completamente il gas e, comunque, l'ho fatto con parsimonia. Qui ci vuole pelo vero, altroché, dato che pure in curva si viaggia come sul dritto".

Era il 2007,  quando il texano provò - nuovamente - tutti i prototipi, comparandoli sì alla 500, anche alla MotoGP in voga dal 2002 al 2006: il manico contava e, crediateci o meno, conta parecchio oggi. Forse di più, per un motivo semplice: chi sta in sella non ha tempo per respirare, tutto avviene in modalità forsennata, si entra nella cosiddetta fase di trance in cui, se non si preparati e sensibili, si rischia grosso.

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Il 2027 della MotoGP è lontano, per ora

Bisogna decidere come ragionare. Se vogliamo dire che sia giusto annotare prestazioni sempre più elevate, in quanto la MotoGP classe sopra le parti e assoluta protagonista a due ruote, sì: bello è immaginare i prossimi 370 chilometri orari da registrare al Mugello.

Oppure, giustamente, si deve pensare al fattore legato alla sicurezza, ossia vitale, primario, necessario. In questo caso, abbassiamo le mani e, ovviamente, i tecnici dovrebbe abbassare i potenziali dei loro modelli. A malincuore, ma dovrebbero farlo.

Il Regolamento Tecnico di cui sopra, teoricamente, entrerà in vigore nel 2027. Teoricamente, perché in Qatar se ne è discusso parecchio, e ancora se ne parlerà. Onde evitare una esagerazione per la quale l'essere umano sia una sorta di oggetto a spasso su un turbo-razzo, i più vorrebbero che si intervenisse presto, magari subito: siamo oggi a 300 cavalli? Da qui a fine 2026 a quale quota si arriverà? Freni, ali e devices consentiranno percorrenze in piega da aero da guerra? Brutta parola quest'ultima, che però esaurisce il concetto.

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