Valentino Rossi torna in moto a Portimao con la Yamaha R1 GYTR Pro

Valentino Rossi torna in moto a Portimao con la Yamaha R1 GYTR Pro

Il nove volte campione del mondo si è divertito tra i cordoli del rollercoster portoghese in compagnia dei ragazzi della Academy e dei piloti del mondiale Superbike

30.01.2024 ( Aggiornata il 30.01.2024 17:50 )

La presenza di Valentino Rossi a Portimao nella due giorni di test organizzata dal team Aruba.it Racing – Ducati era prevista ed annunciata. Il campione di Tavullia si è presentato in portogallo condividendo il box col fratello Luca Marini che per la prima volta è salito sulla CBR1000RR-R dopo tre stagioni di allenamenti con la V4 S. Per Valentino Rossi invece nel box ad attenderlo c’era, ovviamente, una Yamaha R1.

TEST PORTIMAO: BULEGA IL MIGLIORE DEL DAY 1, ROSSI A MENO DI 2 SECONDI DA BAGNAIA

Una GYTR Pro per il Dottore

La moto utilizzata da Valentino Rossi non era una normale R1, bensì il modello più estremo della Superbike di Iwata: una R1 GYTR Pro. Il modello prodotto in edizione limitatissima di 25 esemplari e acquistabile solo presso i GYTR Pro Shop. Tutte queste R1 sono state realizzate e costruite a mano con precisione certosina per poter offrire ai propri clienti, o al nove volte campione del mondo Valentino Rossi in questo caso, le massime performance possibili. Le modifiche rispetto alla R1 “di serie” sono tante ed evidenti, a partire dalla ciclistica con le sospensioni affidate ovviamente alla svedese Öhlins con una forcella FGR all’anteriore ed un mono TTX al posteriore che va a lavorare su un nuovo forcellone sviluppato per il WorldSBK in grado offrire più grip al massimo angolo di piega. Cambia anche l’impianto frenante ora il medesimo utilizzato dai piloti ufficiali SBK Yamaha realizzato ovviamente da Brembo Racing. Il telaietto posteriore è realizzato in carbonio e permette di ospitare, come sulla R1 WorldSBK, sia il serbatoio della benzina per accentrare le masse che tutta l’ECU affidata a Magneti Marelli con il GYTR PRO Electronic System (GPES) il sistema di controlli elettronici sviluppato da Yamaha Motor Research and Development Europe lo stesso reparto corse che crea le Yamaha R1 del team factory WorldSBK.

Ovviamente a completare il capolavoro di Iwata: carene in fibra di carbonio e altri dettagli come semimanubri, pedane e tutto ciò che serve al pilota per cucirsi al meglio la moto addosso. Le Yamaha R1 GYTR Pro sono già state tutte vendute lo scorso anno ad un prezzo di circa 160mila Euro. Una cifra importante sicuramente ma che permetteva agli appassionati di mettersi in garage una moto che non si allontanava troppo da quella con cui Torpak Razgatlioglu e Andrea Locatelli hanno corso la passata stagione del WorldSBK

BULEGA: “PENSAVO CHE PORTIMAO FOSSE SPAVENTOSA CON LA SBK, MA POI...”

Prestazioni da mondiale

Ovviamente Valentino Rossi non era a Portimao per dimostrare il suo valore, gli oltre 20 anni di motomondiale ed i titoli iridati parlano per lui. Lo ha fatto da ex pilota MotoGP continuando a coltivare la propria passione per le due ruote e soprattutto con un occhio di riguardo alla stagione su quattro ruote che sta per iniziare e che lo vedrà debuttare il prossimo 15 giugno alla 24h di Le Mans con la BMW M4 GT3 del team WRT. Nessun rischio da prendere e solo la voglia di divertirsi con i “suoi” ragazzi della Academy. Ciò nonostante Valentino ha fermato il cronometro in 1’44”703 solo 1”7 più lento del bicampione del mondo MotoGP in carica Francesco Bagnaia e lontano meno di 5” dalla Ducati V4 R WorldSBK dell’ex Academy, Nicolò Bulega.

La R1 GYTR Pro era già stata portata in gara da Niccolò Canepa nel National Trophy 2023 dove a Misano aveva girato a solo 1”5 dalla Superpole di Alvaro Bautista. Il campione del mondo EWC però, così come quello SBK hanno utilizzato le super performanti Pirelli Superbike SCQ, mentre a Portimao sia i piloti MotoGP che Valentino Rossi, hanno utilizzato le Michelin Power Performance, presumibilmente in mescola Endurance. La differenza di prestazioni tra le gomme da qualifica del mondiale SBK (utilizzate per il time attack da Bulega e colleghi) e quelle utilizzate dai piloti MotoGP è abbastanza evidente ed i distacchi, seppur importanti, sono da contestualizzare.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi