Gresini Racing, Marc Marquez: “L’avversario più duro? Sono io”

Gresini Racing, Marc Marquez: “L’avversario più duro? Sono io”© Gresini Racing

“Arrivo in Ducati e punto a Bagnaia e Martin che sono i più forti e devo imparare molto da loro” dice lo spagnolo durante la presentazione ufficiale con il team Gresini

20.01.2024 ( Aggiornata il 20.01.2024 21:54 )

Per Marc Marquez il passaggio da un team factory come Repsol Honda ad un privato come Gresini Racing è un cambiamento epocale, fatto per tornare a divertirsi sulla moto e sentire di nuovo quelle “farfalle nello stomaco” che tanto gli sono mancate negli ultimi anni in sella alla Honda.

Il feeling è un po’ strano – esordisce Marquez dal palco del Cocoricò al microfono di Cristiana Buonamano di Sky – dopo tanti anni nello stesso team è una sfida molto bella. Ho passato ieri una giornata molto intensa nel capannone di Gresini, sono contento. Ho sentito prima quello che ha detto mio fratello Alex ma è tutta una strategia (ride), ha finito bene l’anno scorso.”

Parlando delle prime sensazioni in sella alla Desmosedici spiega: “Ho fatto solo un giorno in sella alla moto (50 giri al test di Valencia) ma mi sono sentito subito bene, sono curioso e con la voglia di arrivare al test di Sepang e fare più giri. So che è un tracciato dove faticherò, devo ancora capire tante cose, capire il team. Sono come un bambino con le scarpe nuove che cerca di imparare tutto.” 

L’obiettivo di questa sfida – dice lo spagnolo – è quello di tornare a divertirmi, ho vinto tanto ma gli ultimi 3-4 anni sono stati molto difficili. Il team Gresini è stato l’unico che mi ha aspettato lasciandomi il tempo di decidere e quando ha visto che ero pronto ha scelto. E’ una sfida rischiosa per me ma bella per il team Gresini.” 

Marc, poi, ripercorre la giornata vissuta ieri tra il giro nella fabbrica Gresini e il Museo Ducati: “E’ una cosa completamente diversa da quella alla quale ero abituato. Ho visitato Fabbrica e Museo Ducati, sono stato con il team Gresini, abbiamo cenato insieme, abbiamo anche giocato a Padel anche se io non so giocare. Sono una persona alla quale piace molto creare gruppo con il suo team, ho ancora tanti amici in Honda. Il team Gresini è composto da gente meravigliosa, proviamo a fare un anno crescendo passo dopo passo senza strafare.” 

Le prime dichiarazioni di Marquez finita la presentazione si chiudono parlando degli avversari del 2024: “L’avversario più duro al momento sono io perché aspettative e pressione sono molto alte, ho tanto lavoro da fare. Bagnaia e Martin sono i miei obiettivi, sono i più forti in Ducati e quelli che fanno la differenza, devo capire tanto da loro per come si guida la Ducati.”

Marc sogna un 2024 diverso dal 2020


Nella conferenza stampa che ha seguito la presentazione, lo spagnolo torna sul fatto di ritrovarsi nello stesso team con il fratello Alex: “Spero che questo sia un anno diverso dal 2020, l’anno nel quale è cambiato tutto. Il futuro dice che ci ritroviamo ma in un team diverso, speriamo di divertirci durante l’anno ma in pista saremo con le nostre rispettive squadre nel box. Alex non deve alzare la sua asticella perché ci sono io nel box, deve essere realistico e lavorare per sentirsi un pilota MotoGP per tanti anni.” 

Parlando del metodo di lavoro con il suo nuovo capotecnico Frankie Carchedi, Marc ha spigato: “Abbiamo lavorato solamente a Valencia, ma ieri abbiamo passato un po’ più di tempo insieme cercando di capirci l’uno con l’altro sui rispettivi metodi di lavoro. Sia Santi (Hernandez, il suo ex capotecnico) che Frankie sono dei vincenti, odio fare paragoni, ognuno ha il suo stile e l’unica cosa che mi interessa è la performance ed ottenere risultati.”

Stile di guida e approccio


Sullo stile di guida che adotterà con Ducati durante l’anno spiega: “A Valencia ho guidato molto dolce, non so se sarà il mio stile di guida, era solo il primo test ed ho guidato anche con un set up che non conoscevo, ho solo chiesto al team di mettere il setting di un altro pilota e io avrei cercato di adattarmi a quello senza toccare nulla, solo piccole cose per avere fiducia sul davanti. Ho guidato “dolce” perché non me la sentivo di essere subito aggressivo e cercare il limite della moto. Sono curioso di provare la moto su piste dove ho sempre faticato in passato come Sepang e Qatar, sarà importante capire quale sarà il livello.”

Tornando sul test di Valencia, per la prima volta spiega come ha fatto ad essere così veloce: “A Valencia mi sono trovato subito a mio agio, il tempo è arrivato perché mi sono trovato bene con la moto e nel giro che ho spinto il tempo è arrivato. A Valencia sono veloce ogni anno, è stato un buon modo per partire. Avevo solo una moto nel box e sono andato calmo per paura di chiudere il test se fossi caduto.” 

Sull’approccio di quest’anno con Ducati ammette: “Spero di non cadere tanto, se devo farlo per cercare il limite è il mio stile. L’ho fatto nella seconda parte di stagione senza peraltro giocarmi niente. Anche i piloti Ducati sono caduti tanto.”

Il rapporto speciale tra Marquez e Dovizioso


Vicino alla sede del team Gresini c’è la nuova pista da cross di Andrea Dovizioso, con il quale Marc conserva ancora un buon rapporto nonostante le aspre battaglie in pista. “Ho pensato – dice Marc - di chiamare Dovizioso questa mattina e girare nella sua pista prima di venire qui ma c’era troppo poco tempo. Sicuramente mi piacerebbe un giorno girare con lui nel suo circuito.” 

L’addio ad Honda, gli infortuni, gli obiettivi e le scelte di HRC


Come ha ripetuto diverse volte, Marc ha lasciato Honda per tornare a lottare per le prime posizioni, cosa che negli ultimi due anni gli è capitata ben poche volte. “L’ambizione – spiega Marquez – è la stessa del 2013, se sono qui è perché ho la possibilità di lottare per la top 5. Per poter lottare per il campionato bisogna essere perfetti in tutto, sento ancora di poter lottare per la top 5. Ho scelto questa direzione per avere una carriera più lunga, la soluzione più facile era quella di restare in Honda con meno pressioni e più soldi sul conto corrente. Forse in futuro tornerò da loro ma non è solo la mia decisione.

Finalmente – dice Marc – ho passato un inverno tranquillo, dal 2018 ogni inverno era fatto di riabilitazioni tra spalla e braccio. Cercherò di stare lontano dagli infortuni, gli ultimi risultati non erano colpa di Honda ma dei miei infortuni.” 

Parlando degli obiettivi del team dice: “Quando Gresini prende un pilota sa che può fare bene, si sono presi un rischio aspettando la mia decisione fino ad ottobre. Penso che possiamo fare bene ma dobbiamo procedere per step. Per quanto riguarda Honda, hanno cambiato il project leader e penso che arriveranno ma non so in quanto tempo. Era un rischio per la mia carriera sportiva, ho pensato che fosse giusto per me andare via.”

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