MotoGP, Acosta: “Nel 2022 ho pianto tanto, non ci capivo niente”

MotoGP, Acosta: “Nel 2022 ho pianto tanto, non ci capivo niente”© Luca Gorini

Cosa vuol dire vincere subito un titolo iridato ed essere considerato un fenomeno a 16 anni? Lo racconta lo spagnolo nel nuovo documentario di DAZN

20.01.2024 ( Aggiornata il 20.01.2024 11:50 )

Si intitola “Costretto a vincere” il nuovo documentario che DAZN ha prodotto in cui Pedro Acosta in prima persona racconta la sua esperienza nel Mondiale. Ha debuttato sulla scena iridata appena tre anni fa, nel 2021, il pilota di Mazarrón, ma grazie ai risultati straordinari ha da subito avuto i riflettori puntati addosso.

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Avrebbe compiuto i 17 anni a maggio Acosta, quando è arrivato in Moto3, ma dopo il secondo posto nel GP inaugurale in Qatar, e una vittoria schiacciante arrivata la settimana successiva – partendo dalla pit lane e con due long lap penalty da svolgere – al suo nome si è subito accostato la parola fenomeno. Nel documentario racconta: “Sono arrivato nel Campionato del Mondo e dopo sole sette gare già si parlava di me come un campione del mondo. Ero colui che doveva vincere. Un ragazzino che arriva al Mondiale, sale su una moto ufficiale KTM e porta con sé Red Bull...”

Il successo è arrivato subito, come pochi prima di lui avevano fatto, ma questo gli ha anche tolto alcune cose che ha elencato: “Mi sono perso tante cose facili come godermi l'ambiente di un team piccolo con cui cresci e conquisti il tuo primo podio. Ho un po' perso il percorso di colui che arriva dal basso. All'improvviso sono apparso nel Campionato. E da quel momento non sono tornato indietro. Mi sono perso il fatto di correre un Mondiale normale in Moto3. Mi sono perso l'andare a vedere diverse cose nel corso di un Gran Premio”.

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Di questa storia fantastica che è la sua, però, non cambierebbe nulla:Se domani mi chiedessero se rifarei la stessa scelta, risponderei di sì. Non conosco il Mondiale sotto un altro punto di vista. Se in quella stagione non avessi vinto il titolo penso che tutti sarebbero rimasti delusi. La mia carriera non sarebbe stata quella che invece è adesso”.

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L’anno dopo poi sono emersi i problemi veri: “Nel 2021 ho iniziato molto bene, è stata un'ottima annata. Nel 2022 volevo tornare a vincere il titolo mondiale. Soltanto per questo motivo andavo a correre. Ero fiducioso ma non è iniziata come volevo. Sono successe delle cose che a volte mi hanno portato a chiedermi se fosse possibile”.

I risultati non arrivavano e l’infortunio rimediato in allenamento l’ha tenuto lontano dalla velocità: “In quel periodo ho pianto molto. Non ci capivo niente. Non capivo cosa stava succedendo nella mia vita, nel Campionato. Se sono qui è per stare bene e godermela. Chiaramente ci saranno momenti migliori e peggiori. Quando corri nel Mondiale ti rendi conto che dal primo all'ultimo sono tutti molto veloci e la gente non se lo immagina”. E ora lo attende la sfida MotoGP.

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