© Luca GoriniI due fratelli sono pronti a vestire gli stessi colori del team Gresini e hanno raccontato come sarà la convivenza nella stessa squadra
18.01.2024 ( Aggiornata il 18.01.2024 15:44 )
Dopo il tentativo non riuscito nel 2020, i fratelli Marquez ci riprovano nel 2024 nel condividere lo stesso box in una squadra MotoGP. Alex Marquez l’anno scorso ha disputato una buona stagione con il team Gresini e dopo esser stato riconfermato ha visto arrivare il fratello Marc, pronto a cominciare un nuovo capitolo della sua carriera. Come sarà la covivenza tra loro? Invitati ad un evento di Estrella Galicia, ne hanno parlato.
Marc Marquez:“Il compagno di box il primo rivale, qui è tutto in famiglia"
“Il compagno di box è il tuo primo rivale ma in questo caso è tutto in famiglia”, ha ammesso Marc Marquez. L’obiettivo è lo stesso: “Entrambi siamo qui per competere, è nel nostro DNA. Ovviamente sarebbe meglio per me battere Alex, come lo sarebbe per lui avere la meglio su di me”.
Fuori dalla pista continuerà a esserci sempre la stessa collaborazione: “La cosa principale è provare ad aiutarsi a vicenda come abbiamo sempre fatto a casa. In pista ognuno di noi avrà un proprio staff tecnico e i propri problemi”. Anzi, lì ognuno penserà per sé e ai propri bisogni: “Non è nemmeno bello parlare troppo dato che a volte un mio commento potrebbe risultare completamente diverso per lui. Continueremo come sempre fatto, aiutandoci il più possibile a casa per prepararci bene per i weekend di gara”.
L'aiuto che l'arrivo di Marc potrà portare ad Alex
Alex Marquez nel 2023 ha vinto due Sprint e conquistato due podi la domenica e l’obiettivo è aumentare il proprio bottino quest’anno. Avere un compagno come Marc lo aiuterà soltanto in questo obiettivo: “Nella mia personale esperienza, quando ho avuto un compagno di box con cui mi sono trovato bene, quelle sono state le mie stagioni migliori, come nel 2019 quando in Moto2 ho avuto come compagno di squadra Xavi Vierge e ho vinto il titolo mondiale”.
La sintonia con il compagno di squadra aiuta più di quanto, da fuori, si possa immaginare, e a raccontarlo è stato proprio Alex: “Essere competitivi in pista, ma anche andare d'accordo all'esterno e formare una sorta di 'team' non ti aiuta soltanto nel lavoro da svolgere insieme ma unisce anche le forze dei piloti e permette loro di trattare cose di cui non parlerebbero con un altro compagno di box: questo fa sì che tutti lavorino nella stessa direzione”.
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