MotoGP 2024 o mai più: Honda saprà sfruttare le Concessioni?

MotoGP 2024 o mai più: Honda saprà sfruttare le Concessioni?© Luca Gorini

Per la RC213 V previste almeno 20 giornate di test: saranno sufficienti per raggiungere Ducati, la vittoria e il primato di categoria?

12.01.2024 11:16

Addio - o "arrivederci?" - a Marc Marquez, ben rimasto Joan Mir, benvenuto Luca Marini. La formazione Repsol HRC rappresenta l'ufficialità di Honda in MotoGP, ovvero, una squadra a cui mancano da anni risultati degni del palmares più pesante del paddock. A seguito di intensi e (poco) diplomatici incontri condivisi dalla MSMA, è nata l'idea delle Concessioni, tentativo di "pareggiare" i conti tra Costruttore e Costruttore. Sulla carta, l'Ala dorata dovrebbe, condizionale, risultarne avvantaggiata. Ma, in ogni caso, saranno solo i risultati a soddisfare tal quesito.

RC213 V in continua evoluzione con le Concessioni

Migliorare tutto: precisione in frenata e ingresso curva, stabilità ed efficacia in uscita e accelerazione, trazione, velocità di punta, capacità di preservare le gomme, connessione tra mezzo meccanico e pilota da perfezionare, onde evitare che chi salti in sella si ritrovi spesso e malvolentieri a domare un toro imprevedibile. 

Tutto c'è da fare attorno e dentro la RC213 V, "cantiere aperto" e visto nella prima versione veramente evoluta nel test post Gran Premio tenutosi a Valencia. Quando il materiale abbonda, e presto ne arriverà di ulteriore, serve tempo per scegliere cosa fare: svilupparlo, in caso di promettente competitività, scartarlo, qualora si rivelasse non all'altezza di quanto richiesto.

Immaginiamo i titolari coinvolti il più possibile nel progetto, perché sono loro che poi affronteranno i Gran Premi. Si dice che siano in programmazione qualcosa come 20 giornate di prove, addirittura 22, Attenzione, però: proprio i risultati determinaranno la possibilità di effettuare test o meno. Immaginando un teorico dominio delle Honda nelle prime gare stagionali, le Concessioni stesse ne usciranno ridimensionate.

Mir, Marini, Zarco e Nakagami: basterà Bradl in veste di tester?

Joan Mir, confermato e con contratto a scadere a fine 2024. Luca Marini, appena preso e impiegato a tutto il 2025. Johann Zarco, biennale e inserito in LCR e con la voglia di essere ufficiale. Takaaki Nakagami, fedele a Honda, e Honda fedele al giapponese,

Uno schieramento mica male, sebbene all'apparenza manchi il ruolo di prima punta. Il "ptescelto" verrà fuori di appuntamento in appuntamento, o la politica sarà rivista, contraria al Marc Marquez modus operandi?! In questo momento, a essere sincere, sarebbe forse meglio una maggior coesione ed equilibrio tra pilota e pilota. Idea nostra.

L'unica certezza si chiama Stefan Bradl, tedesco tester in auge da parecchio tempo. Il suo lavoro piace ai dirigenti del Marchio, poiché silente nelle giornate di prove, loquace quando si devono fornire feedback e sensazioni. Ottimo, come ottime le wild card per lui prevista. La domanda che sorge è un'altra: il titolato Moto2 edizione edizione 2011 riuscirà a farsi carico di tutte le mansioni da espletare?

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