MotoGP, la statistica: Spagna batte Italia nel 2023

MotoGP, la statistica: Spagna batte Italia nel 2023© Luca Gorini

Comprendendo la MotoE e tolte le Sprint, le Furie Rosse hanno trionfato 31 volte, ma gli Azzurri possono esultare grazie al record di 27 successi

04.01.2024 11:36

È stato un anno storico per il motociclismo italiano grazie ai 27 GP vinti dai nostri piloti, un record favorito dalla promozione della MotoE da Coppa del Mondo a campionato del Mondo. Undici i successi dei nostri portacolori nella serie elettrica, senza i quali il palmares dei tesserati FMI si sarebbe ristretto a 16 GP: comunque 12 in MotoGP, un predominio arrivato grazie a quattro ducatisti, e quattro successi in Moto2 con due artefici, mentre in Moto3 siamo rimasti a secco e ci siamo dovuti accontentare di un unico podio.

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Italia da record, ma la Spagna vince


È stato quindi stracciato il record nazionale di 25 vittorie risalente al 2002: quell’anno, nella neonata MotoGP Valentino Rossi (campione del Mondo) si impose 11 volte e Max Biaggi due, nove volte vinse Marco Melandri (con il titolo) in 250, mentre Lucio Cecchinello si impose in tre occasioni in 125. I dieci vincitori italiani di quest’anno non costituiscono però un primato assoluto perché furono altrettanti nel 2020: in quell’occasione salirono sul gradino più alto del podio tre piloti in MotoGP così come in Moto2 e ben quattro in Moto3.

Ciò nonostante nel 2023 la Spagna ha fatto meglio con 31 GP vinti, valore a cui non si avvicinava dal 2019, anch’essa grazie a dieci piloti. Le furie rosse hanno vinto sette volte in MotoGP, 12 in Moto2, nove in Moto3 e tre in MotoE. Dieci anni fa, però, la Spagna fece ancora meglio, raggiungendo le 47 vittorie: 17 (en plein) in Moto3, 17 su 18 in MotoGP con Valentino Rossi a rompere le uova nel paniere ad Assen (l’unico successo italiano stagionale nelle tre classi) e tredici trionfi nella Moto2 che, come la Moto3, non gareggiò a Laguna Seca.

Escludendo le Sprint, complessivamente le due Nazioni latine hanno conquistato 58 successi, lasciando al resto del Mondo appena 18 gare: una sola in MotoGP (vinta dal vicino di casa Johann Zarco), un paio in MotoE, quattro in Moto2 e undici in Moto3. Il duopolio è certificato anche dalla spartizione dei titoli iridati, con la Spagna regina in Moto3 con Jaume Masia e in Moto2 con Pedro Acosta, e l’Italia vincitrice in MotoGP con Pecco Bagnaia e in MotoE con Mattia Casadei.

D’altro canto nell’ultimo settennio su 22 titoli iridati, tredici sono andati agli spagnoli e sette agli italiani, con le eccezioni rappresentate dal francese Fabio Quartararo e dall’australiano Remy Gardner, campioni nel 2021 nelle due categorie principali. Peraltro, quest’anno tutte le altre Nazioni non sono andate oltre le imprese in un’unica classe, con l’eccezione del Brasile, vincitore in MotoE con Eric Granado al Mugello e in Moto3 con Diogo Moreira in Indonesia.

Spagna, Italia, poi gli altri


La terza forza del Mondiale è stata l’inattesa Colombia, peraltro grazie a un ragazzo nato e cresciuto a Madrid, David Alonso (nella foto in basso) che ha regalato allo Stato sudamericano i primi successi. Merito della Nazionalità della madre, Sandra Gomez, originaria di Bucaramanga, città da 600mila abitanti, che ha permesso alla Colombia di salire a quattro successi, uno più di Gran Bretagna e Turchia: Oltremanica i vincenti sono stati due mentre sul Bosforo la tripletta è stata frutto di Deniz Öncü. Due vittorie stagionali per Giappone e Brasile, una soltanto per Francia, Thailandia, Paesi Bassi e Svizzera.

Oltre a essere l’unica Nazione con almeno una vittoria in tutte le classi, la Spagna è stata anche la sola con una pole in ciascuna categoria: undici in Moto2, otto sia in MotoGP che in Moto3, tre in MotoE, 30 in tutto. Diciotto pole per l’Italia con il recordman stagionale, Bagnaia con sette (Masia con sei il primo inseguitore). I nostri piloti hanno avuto il predominio sul giro secco con le Ducati elettriche (quattro pole), hanno fatto la differenza con la MotoGP (12) pagando però dazio in Moto2 (due) e soprattutto con lo “zero” in Moto3. Cinque pole per il Giappone, tutte in Moto3, quattro per Turchia e Gran Bretagna, due per Olanda e Brasile, una per Thailandia, USA e Repubblica Ceca. La Spagna ha fatto la differenza anche nel conteggio dei podi, arrivando a 90 totali, a fronte dei 66 dell’Italia: ben 36 quelli iberici in Moto2, più 24 in Moto3, 18 in classe regina e 12 in MotoE.

Il Bel Paese ha replicato con 28 Top 3 in MotoE, 27 in MotoGP (15 con Bagnaia, primatista di tutte le classi, Sprint escluse, davanti ad Acosta con 14), dieci in Moto2 e il podio di Andrea Migno in Argentina in Moto3. In doppia cifra pure il Giappone con 14 podi in Moto3 e tre in Moto2.

Tutte vicine tra loro le altre scuole, con la Francia a nove, la Colombia un gradino sotto, Brasile e Turchia a sette, Gran Bretagna a sei. In totale 15 vessilli sono stati issati sui pennoni almeno una volta, tra questi mancava il Portogallo, che ha pagato l’annata sfortunata di Miguel Oliveira.

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