MotoGP: il duello dei piloti, le rivalità storiche del motomondiale

MotoGP: il duello dei piloti, le rivalità storiche del motomondiale© Goldandgoose

Da Agostini-Hailwood a Schwantz-Rainey fino agli avversari di Valentino Rossi ed in ultimo il duello Marquez-Dovizioso. Ecco le rivalità più iconiche della top class

27.12.2023 10:59

Negli oltre settant'anni di storia del motomondiale si sono susseguite una serie di rivalità storiche ed iconiche divenute nel tempo leggenda, tali da mitizzare storie e narrazioni sportive ed appassionare fan di tutte le età e periodi storici. Il dualismo è da sempre un fattore d'arricchimento in ogni ambito sportivo e non fa eccezione il motorsport, che anche in virtù di una componente epica ed eroica legata al rischio e all'azzardo, è stata terreno fertile per certi tipi di storie e appunto, di rivalità.

A partire dal duello targato MV Agusta che all'inizio degli anni 70' vide protagonisti prima Giacomo Agostini e Mike Hailwood e poi sempre il quindici volte iridato, questa volta alle prese con Phil Read, intento a spodestare la leggenda italiana dal suo trono tanto all'interno della gerarchia della casa italiana quanto in pista come riferimento assoluto. Sebbene nella sua lunga carriera "Ago" dovette fronteggiare tanti piloti con il quale ha poi instaurato una vera e propria rivalità, come Renzo Pasolini e Kenny Roberts (memorabile la vittoria a Daytona nel 1974 contro l'americano), quelle con Read ed Hailwood furono dualismi più duraturi ed intensi.  

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I rivali di Giacomo Agostini: da Mike Hailwood a Phil Read

Come accennato, la prima vera rivalità degna di nota anche dal punto di vista mediatico fu quella tra Giacomo Agostini e Mike Hailwood. Uno scontro tra titani con l'italiano che riuscì nell'arduo compito di impossessarsi dello scettro di "Mike The Bike" nel 1966, un anno dopo il suo debutto in classe regina in cui terminò da vice-campione del mondo alle spalle proprio dell'inglese. Dal punto di vista numerico tutti i piloti della storia del motomondiale perdono il confronto con Agostini, leader ogni epoca per ciò che riguarda il numero di vittorie dei GP e dei mondiali. 15 titoli e 122 vittorie complessive (se considerate tutte le classi) per il pilota bresciano, contro i 9 titoli e le 76 affermazioni nei GP di Hailwood.

Per ciò che riguarda la classe regina, i due incrociarono le loro ruote in pista per tre stagioni consecutive, dal 1965 al 1967, con un bilancio finale di 2 titoli a 1 in favore di Agostini, ma 16 vittorie a 9 per Hailwood. Nell'ultima parte della sua carriera Agostini dovette scontrarsi con un altro pilota britannico, Phil Read, intenzionato a dimostrare il suo valore in sella alla stessa moto dell'italiano. Al termine della sua carriera l'inglese potè vantare sette titoli complessivi e due affermazioni in classe regina, più precisamente nel 1973 e 1974, sottraendo la corona proprio all'invicibile Agostini, in grado di riprendersi il titolo nel 1975 ai danni proprio dell'inglese.

Rainey-Schwantz l'emblema dell'era americana 

Gli anni 80' del motomondiale furono caratterizzati dal dominio dei piloti americani, in grado di conquistare 13 titoli mondiali su 16 campionati dal 1978, anno del primo titolo di Kenny Roberts, al 1993, grazie al mondiale ottenuto da Kevin Schwantz. Proprio l'iconico pilota della Suzuki è stato protagonista, agli inizi degli anni 90', di una delle rivalità più intense e avvincenti della storia della classe regina, insieme a Wayne Rainey, quest'ultimo in sella alla Yamaha. Due figure diametralmente opposte, sia per lo stile di guida mostrato in pista sia per gli aspetti caratteriali e di personalità. Più istrionico ed estroverso Schwantz, più riservato e freddo Rainey; più aggressivo e funambolico nella guida l'alfiere della Suzuki, più fluido e scorrevole il portacolori Yamaha. Il bilancio finale del duello tra i due recita tre titoli per Rainey, conquistati dal 1990 al 1992 e un iride per Schwantz, vinto nel 1993, per un totale (in carriera) di 25 GP vinti, uno in più rispetto allo storico rivale. 

Valentino Rossi e Max Biaggi infiammano i primi anni della MotoGP

L'inizio del nuovo millennio ha sancito l'alba di un periodo particolarmente aureo per la classe regina, trascinata, tanto in pista quanto sotto i riflettori, dal dualismo tra Valentino Rossi e Max Biaggi. Un felice binomio che fece la fortuna di Dorna, fan e addetti ai lavori, proprio in virtù di una serie di differenze contrastanti che intrigarono tutto il contesto generale. Il giovane, carismatico e smaliziato Valentino Rossi, entrò con prepotenza sulla scena della top class, cercando di detronizzare Max Biaggi da pilota riferimento, quantomeno in terra italica. Seguirono anni di tensioni mediatiche e gare in cui non le mandarono a dire reciprocamente, il tutto, però, a favore di uno spettacolo tecnico indiscutibile. Rossi, 9 titoli e 115 vittorie nel motomondiale, e Biaggi, 4 titoli (tutti conquistati nella classe "250") e 42 GP vinti, condivisero il palcoscenico della MotoGP dal 2000 al 2005, con 10 vittorie del romano contro le 53 del pilota di Tavullia. 

L'ultima rivalità in ordine cronologico ad infiammare la MotoGP per un periodo prolungato è stata quella tra Marc Marquez e Andrea Dovizioso, protagonisti di tre stagioni consecutive, dal 2017 al 2019, in cui si giocarono il titolo a suon di gare mozzafiato. In tutti e tre i casi la Ducati di Dovizioso dovette accontentarsi della seconda posizione in campionato alle spalle della Honda del campione di Cervera, che tuttavia ancora oggi riconosce nel forlivese il pilota che più di tutti l'ha messo in difficoltà nella sua carriera.

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