MotoGP, Franco Morbidelli: "La Ducati? Direi che va abbastanza forte"

MotoGP, Franco Morbidelli: "La Ducati? Direi che va abbastanza forte"© Luca Gorini

Il debutto dell'italo-brasiliano in sella alla Ducati del team Pramac rappresenta l'inizio di un nuovo capitolo della propria carriera

04.12.2023 ( Aggiornata il 04.12.2023 12:54 )

Con il test di Valencia passato ormai in archivio è tempo di tracciare un bilancio per ciò che riguarda la prossima stagione, relativamente ai valori in campo che potrebbero presentarsi in modo alterato e sicuramente diverso rispetto all'annata da poco conclusa. Da Alex Rins in sella alla Yamaha fino a Pedro Acosta in KTM e soprattutto Marquez in Ducati, sono tante le novità già viste nella sessione di prove che in parte ha anticipato il 2024. Tra i debutti ammirati sul circuito Ricardo Tormo c'è stato anche quello di Franco Morbidelli in sella alla Ducati del team Pramac, passato leggermente in secondo piano, anche a causa di un riscontro cronometrico che l'ha relegato fuori dalla top-15 del test, ma che ha già saputo dire qualcosa circa la competitività ed il potenziale di un pilota che necessita di un 2024 in ripresa e, perché no, da protagonista.

Dopo il calvario rappresentato dalle ultime tre stagioni in sella alla Yamaha ufficiale, Morbidelli si prepara ad affrontare la sfida Ducati, un'importante occasione per redimersi dai fallimenti e per rilanciare una carriera che sembrava lanciata nel 2020, quando terminò l'anno da vice-campione del mondo alle spalle di Joan Mir, e che si è invece bruscamente interrotta con l'approdo alla squadra ufficiale di Iwata.

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Franco Morbidelli: "Sensazioni subito buone in sella"

Con la M1 Morbidelli non ha ottenuto i risultati sperati, perdendo quasi sempre il confronto con Fabio Quartararo e conquistando come miglior risultato solamente un quarto posto in Argentina, proprio in questa stagione. I primi giri insieme alla Ducati sono pertanto apparsi come una boccata d'ossigeno per il campione del mondo della Moto2 2017, che pur senza sbilanciarsi troppo ha mostrato una soddisfazione evidente: "Il test è stato bello, ho conosciuto la nuova moto facendo tanti giri, la sensazione è stata subito positiva in sella. C'è ancora del lavoro da fare e dobbiamo compiere dei miglioramenti, ma sono molto contento, anche del clima all'interno del box. Direi che la moto va abbastanza forte...". Ai microfoni di Sky Sport Morbidelli ha ironicamente sottolineato la velocità di una moto che potrebbe rinvigorirlo sia sotto il profilo tecnico che psicologico, facendolo tornare, o quantomeno dandogli la possibilità, il pilota di un tempo, capace di lottare per il titolo.

Il 2024 anno decisivo, da dentro o fuori

Il rischio di finire fuori dai radar della top class, qualora anche l'annata 2024 fosse deludente, è alto. Anche per questo specifico motivo l'occasione che Ducati Pramac rappresenta per Morbidelli è così ghiotta da non potersi lasciar scappare. Forse anche in virtù di questo l'approccio tenuto durante il test di Valencia è stato alquanto conservativo e mai sopra le righe. Il cronometro non ha esaltato le doti nascoste dell'italo-brasiliano, nè tantomeno ha gridato al ritorno in auge dello stesso; Morbidelli ha infatti terminato in sedicesima posizione alle spalle del compagno di squadra Jorge Martin, girando a poco meno di due decimi dal tempo fatto registrare in qualifica con la Yamaha.

Un inizio che, nel complesso, infonde fiducia e che, come detto, non può permettersi passi falsi. Come già mostrato nelle passate annate, il talento di Morbidelli non può considerarsi "esplosivo", un po' in controtendenza con quello del compagno di squadra, e si esprime al meglio quando è figlio di un lavoro metodico che gira attorno alle indicazioni dello stesso pilota, tanto competitivo quando la moto è sistemata in tutto e per tutto, soprattutto all'anteriore, quanto in difficoltà quando c'è da guidare sopra i problemi.

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