Di Giannantonio: "Entro nel mondo VR in punta di piedi. Io e Bez siamo due veri"

Di Giannantonio: "Entro nel mondo VR in punta di piedi. Io e Bez siamo due veri"© Luca Gorini

Le prime parole del neo pilota VR46: "Ringrazio Vale per la fiducia, posso imparare tanto qui. Gresini è stata casa, ho pianto lasciando l'ufficio, voglio lottare ancora con i migliori"

27.11.2023 ( Aggiornata il 27.11.2023 17:18 )

Sorride Fabio Di Giannantonio, come un bambino il giorno di Natale. Il regalo sotto l’albero del romano del resto è arrivato in anticipo, ossia una GP23 griffata VR46 con la quale continuare a divertirsi in MotoGP. “Sono arrivato a Valencia pensando di vestire questi colori – racconta felice Fabio - ma ho finalizzato l’accordo dopo l’ultima gara. Il contratto è di un anno. Sono orgoglioso di quello che mi attende”.
 
Sei il primo pilota titolare del team VR46 a non fare parte dell’Academy. Che effetto ti fa?
 
“E’ una bella cosa, ne parlavo con Uccio e Pablo (Nieto ndr). Mi rende orgoglioso come cosa, ma soprattutto sono orgoglioso di lavorare in un team così forte: sono convinto che posso imparare tantissimo, sono davvero carico”.
 
Hai parlato con Rossi?
 
“Ci siamo sentiti per telefono, non ancora di persona. Voglio ringraziarlo per l’opportunità e la fiducia: è sempre bello poi fare due chiacchere con Valentino".
 
Che rapporto hai avuto sinora con lui?
 
“C’è sempre stata grande ammirazione ovviamente nei suoi confronti. Sono entrato nel mondo di Valentino, della VR e dell’Academy in punta di piedi e con tanta umilità, dato che sono un gruppo di lavoro solido. Li ho sempre ammirati, per questo abbiamo costruito un piccolo ma sincero rapporto. Ritrovarmi ora Valentino come capo è strano, ma in senso positivo”.
 
Offrirai una cena a Luca Marini che ti ha lasciato il posto?
 
“In realtà dopo avermi fregato la pole in Qatar è lui che me la deve offrire, dato che mi ha fatto perdere il bonus (ride ndr)”.
 
Con Bezzecchi ti sei giocato un CIV Moto3 nel 2015. Cosa è rimasto di quel Diggia e di quel Bez?
 
“Siamo gli stessi due ragazzini che cazzeggiavano ogni secondo. Abbiamo due caratteri fighi perché siamo molto veri, trasparenti. Ci divertiamo a stare insieme, infatti quando capita parliamo bene. Lui è davvero veloce, potremo spronarci a vicenda”.

Il saluto a Gresini e le scelte per il futuro

Hai già un obiettivo per il 2024?
 
“Sì, continuare a crescere e lottare ancora con i migliori, andando a caccia di podi e vittorie”.
 
C’è stato un momento in cui hai pensato fosse finita per il 2024?
 
“Qualche mese fa era tutto molto difficile, ma in questi casi la forza devi trovarla in te stesso e nel tuo gruppo, e io ho potuto contare su grandi persone. Abbiamo sempre cercato di concentrarci sul presente, anche se non è stato un momento rosa e fiori”.
 
Stai valutando un nuovo trasloco in zona Tavullia?
 
“Al momento non è nei piani perché ho appena comprato casa a Roma (sorride ndr), quindi ho un po’ da fare. Mai dire mai comunque, vediamo”.
 
Se a febbraio ti avesse detto che avresti corso al posto di Marini e che al tuo posto avrebbe corso Marquez cosa avresti risposto?
 
“ Credo “Wow, che bomba!”. Un anno fa sarebbe stato impensabile in effetti, specie per la seconda cosa, in questo sport contano i risultati e le cose accadono rapidamente, quindi ora direi mai dire mai. Anche due mesi sarebbe stato tutto impensabile, dato che il team VR46 era a posto per il 2024”.  
 
Cosa ti mancherà del team Gresini?
 
“Ci sono state tante emozioni che ci hanno legato. Ci siamo odiati, amati, lasciati, ripresi per poi lasciarci ancora. L’ho sempre considerato casa, tanto che ieri mentre raccoglievo le mie cose nell’ufficio qualche lacrima l’ho versata”.
 
Hai consegnato la coppa di ieri a Zarco?
 
“Shhh non so dove sia (ride ndr)”.

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