MotoGP, Vinales e Quartararo: dalle gioie di Mandalika ai dolori di Phillip Island

MotoGP, Vinales e Quartararo: dalle gioie di Mandalika ai dolori di Phillip Island© Luca Gorini

Giunti in Australia sull'onda del podio indonesiano sia Maverick che Fabio hanno giocato il ruolo della comparsa: il pilota Aprilia tradito dalla trazione, quello Yamaha brancola nel buio

21.10.2023 ( Aggiornata il 21.10.2023 10:25 )

Dalle stelle alle stalle in meno di una settimana. Si può raccontare in questo modo il sabato australiano di Fabio Quartararo e Maverick Vinales che, arrivati a Phillip Island sull’onda del podio ottenuto in Indonesia, hanno vestito oggi i panni della comparsa, nonostante due situazioni piuttosto diverse.
 
Il portacolori Aprilia infatti ha sempre compiuto ottime gare in Australia, a partire dalla vittoria del 2018, e la stessa RS-GP ha spesso mostrato ottime cose tra i saliscendi di Phillip Island, ma oggi poco o nulla ha funzionato, come testimoniato dalla 11° piazza dello spagnolo. “Non avevo trazione” è stato il commento di Vinales, che ha sottolineato anche come “in alcuni tracciati abbiamo tanta trazione mentre ed in altri zero: serve fare un passo avanti in ottica 2024. Nel terzo settore sono stato il più veloce, il che vuol dire che qui posso fare la differenza, ma con questa moto oggi non è stato possibile farlo”.
 
La strada verso la completezza sembra dunque essere ancora abbastanza lunga per Aprilia, con Vinales costretto a fare i conti con una battuta d’arresto che difficile da digerire, specie dopo un fine settimane come quello di Mandalika. “Non sono troppo dispiaciuto perché mi aspettavo una gara difficile, era difficile fare meglio".

Quartararo afflitto

Se Vinales dunque si lecca le ferite Fabio Quartararo non può che fare lo stesso, pur essendo partito per la gara odierna con molte meno aspettative. A differenza dello spagnolo di Aprilia infatti il francese non ha mostrato segnali incoraggianti nel corso del weekend, e la opaca prova fornita nel sabato australiano è soprattutto l’ennesima conferma delle sue difficoltà.
 
Come confermato anche da Franco Morbidelli giovedì del resto la Yamaha può attualmente essere veloce solamente in poche piste, caratterizzate dalla poca aderenza, e Phillip Island non rientra tra queste. “Facciamo tanta fatica sin dall’inizio del weekend. Partire 17°, farlo male e non riuscire a sfruttare la moto nei primi giri non ha aiutato, non c’è molto altro da dire”. Come già altre volte trasuda rassegnazione dalle parole di Fabio, costretto a vivere una stagione di lampi in mezzo al buio, dove “è difficile parlare, specie quando fai questi risultati e non ti diverti”.
 
Situazioni diverse ma risultati simili dunque per Maverick e Fabio, chiamati alla riscossa già domani, o forse più facilmente in Thailandia, dove sarà il momento di mettere nuovamente alla prova la propria situazione tecnica.

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