MotoGP Australia, Marc Marquez: "Casey Stoner era un animale"

MotoGP Australia, Marc Marquez: "Casey Stoner era un animale"© Luca Gorini

Alla vigilia dell'appuntamento di Phillip Island, il #93 ha elogiato l'ex pilota australiano, passando poi a parlare del weekend alle porte

19.10.2023 ( Aggiornata il 19.10.2023 14:12 )

Marc Marquez è arrivato a Phillip Island, sede del GP Australia, mostrando rassegnazione e allo stesso tempo serenità. Il primo stato d’animo è figlio dell’ormai conclamata difficoltà tecnica della Honda, il secondo deriva dall’aver posto finalmente un punto alle voci sul suo futuro, che nel 2024 lo vedrà salire in sella alla Ducati del Team Gresini.

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Marc Marquez elogia Casey Stoner


Ma prima di parlare del weekend australiano alle porte, l’otto volte iridato ha parlato del “padrone di casa” Casey Stoner, iridato nel 2007 e capace di vincere a Phillip Island per ben sei volte: “Stoner è uno dei piloti con cui mi sarei voluto confrontare. Magari non gareggiando contro di lui, perché devi essere al suo livello, ma mi sarebbe piaciuto osservarlo per vedere cosa faceva di diverso. Tutti dicevano che era un animale e, in effetti, i dati della telemetria che ho potuto osservare al primo anno in HRC confermavano questa impressione. Avevamo uno stile di guida molto simile, ma Casey ha vinto poco rispetto a quello che avrebbe potuto vincere”.

Dopo la divagazione nel passato, la Formica Atomica è tornata a parlare del presente e delle sue (scarse) aspettative in vista del fine settimana. “In passato siamo stati veloci qui, ma questa volta non mi aspetto di ripetere quelle prestazioni – le parole del #93 – quest’anno ci sono state delle gare in cui abbiamo mostrato alcuni cenni di miglioramento, ma a Mandalika siamo tornati a soffrire. Non l’ho accettato, ho provato a superare il limite e in Indonesia sono incappato in due cadute (sia nella Sprint che nella manche lunga, ndr). Devo ritrovare la fiducia necessaria per spingere su un tracciato difficile come Phillip Island”.

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Marc Marquez, in Australia senza aspettative


Uno dei fattori critici dell’appuntamento australiano sono le basse temperature: “A Phillip Island c’è sempre forte vento, che diventa pericoloso in caso di passaggio vicino ai muri o in presenza di aquaplaning. L’aerodinamica lo amplifica, ma per me non ci sono problemi. Piuttosto preferisco concentrarmi su altri aspetti – ha proseguito il futuro ducatista - servirà una buona trazione in curva 4 e dalla 6 alle 8, altrimenti servirà stare calmi e non commettere errori. Sono realista: vincere quest’anno sarà difficile. Non possiamo affrontare nessuna gara pensando di vincerla, perché siamo lontani. Non siamo a uno, due o tre secondi dal vincitore, siamo a sette o dieci secondi dal leader a livello di ritmo-gara”.

Infine, un commento sul pilota – la cui identità non è ancora stata svelata – che lo sostituirà in HRC: “So che Honda si trova in una situazione delicata perché la maggior parte dei piloti ha un contratto. Auguro loro il meglio, ma so il pilota che mi sostituirà troverà un team umanamente incredibile”.

“Ringrazio Honda perché ha consentito al mio meccanico Javi Ortiz di seguirmi nella nuova avventura, mentre tutti gli altri uomini rimarranno con il mio sostituto” ha insistito Marc, chiosando poi con un commento sul suo approdo in Gresini.Non è ancora confermato al 100% se proverò la Ducati a Valencia: se dovesse accadere, sarei più rilassato. Eventuali aggiornamenti nel corso della stagione? Dovrò guadagnarmeli sul campo”.

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