Quando piove, (quasi) tutto fila liscio. La top class non ha quindi bisogno della sciamano di Mandalika?
Forse - è il caso di specificarlo, perché saranno da monitorare le condizioni fisiche di Marco Bezzecchi - a Mandalika vedremo al completo lo schieramento della MotoGP, costituito dai 22 titolari a occupare le rispettive selle. Tal evento, perché così è definibile, non si registrava da Portimao. Era il primo appuntamento stagionale, poi sono cominciati gli infortuni. Servirà un sortilegio per invertire il trend negativo?
Tra Sprint e Gran Premio, si è praticamente contato almeno un incidente a corsa. Dall'infortunio patito da Enea Bastianini, si è aperta una striscia di cadute multiple e scivolate singole che hanno costretto i titolari al Medical Center e i team nella ricerca dei sostituti.
Sopratutto nel primo giro, i tamponamenti si stanno rivelando a oggi inevitabili. Finché si trattasse di soli danni alle moto, soprassederemmo. Dato che, invece, a farsi male sono le persone, poniamo l'accento sul problema, perché a ogni start si vivono attimi di panico.
Se lo sapessimo, proporremmo la soluzione ipotetica. Ci dobbiamo semplicemente limitare a spiegare il motivo dei numerosi contatti, fruendo dei feedback offerto dai piloti. In sostanza, essendo le MotoGP estremamente sofisticate, alate e aerodinamiche, dotate di gomme sensibili, freni e abbassatori, giungono in staccata tutte nello stesso punto.
E, sempre nello stesso punto, vengono frenate con medesime modalità e intensità, poi subito inserite in curva, millimetricamente e con l'impianto frenante ancora attivo. Gli spazi per utili a effettuare sorpassi risultano, come intuibile, insufficienti o risicati. Aggiungiamo la dimensione delle moto stesse. E' capitato che il pilota toccasse ali e appendici in piena piega, col casco e braccia.
Sarebbe bello evitare tutto questo, ma come? Abbiamo visto Sprint in cui si giocava il risultato in partenza, nei Gran Premi anche. Con tempi sul giro simili tra un nome e l'altro, la difficoltà di superare quando temperatura e pressione gomme salgono, i piloti provano il tutto o niente appena dopo lo start. Spesso, cadendo.
MotoGP: il calendario delle prossime gare
Una volta davvero temibile, oggi "accettabile". La pioggia sta aiutando gli outsider dello schieramento? Un po', però il discorso e relativo agli incidenti. Incrociando le dita, diremmo che sopra e sotto l'acqua la situazione sia più tranquilla rispetto a pieno asciutto. Ciò per motivi precisi.
Proprio perché, come sostenuto dai piloti stessi, si può ancora determinare la differenza, in frenata, curva e accelerazione. D'accordo, magari non al pari delle 500 due tempi, ma ancora si può chiedere qualcosa in più, anzi, di diverso.
In virtù dei distacchi registrati in situazioni bagnate, dove la "fretta" è meno impellente rispetto a quando si corre su asciutto, quasi quasi ci sarebbe da sperare che piova spesso, nella casistica degli incidenti drasticamente calata. Ovviamente, ci si augura continui così.
Poi, se piove troppo, ci pensa lo sciamano a portare via nuvole e temporali.
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