Pedro Acosta in MotoGP: il preannunciato destino prende forma

Pedro Acosta in MotoGP: il preannunciato destino prende forma© Luca Gorini

Con l'ufficialità dell'approdo in KTM presso la corte del team Tech3, lo spagnolo sbarca finalmente in top class

10.10.2023 ( Aggiornata il 10.10.2023 17:28 )

La notizia tanto attesa, e per la verità già fortemente verosimile da ormai molto tempo, ha finalmente raggiunto la sua inevitabile ufficialità. Nella prossima stagione Pedro Acosta compirà il suo destino, per certi versi già scritto sin dai primi appuntamenti della sua prima annata nel motomondiale, nel 2020 in Moto3, quando impressionò fan e addetti ai lavori ergendosi come riferimento della categoria sebbene fosse solamente un rookie. Lo spagnolo di Mazarron nel 2024 farà il suo debutto in MotoGP, in sella alla KTM del team Tech3, al fianco del confermato Augusto Fernandez. Termina così, per cosi dire, un viaggio iniziato per l'appunto solo tre anni fa, in cui le stigmate del predestinato hanno da subito configurato il paradigma attorno il giovane spagnolo, immediatamente indicato come il futuro della top class, il pilota in grado di prendere posto, in prospettiva, sul trono di Marc Marquez. Un copione, dunque, già ampiamente scritto e pronosticato che si conclude con la firma che lo porterà tra i grandi della classe regina nella prossima annata.  

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Il secondo titolo iridato all'orizzonte

Per completare l'iter di approdo in MotoGP, al futuro pilota del team GasGas era stato tacitamente richiesto di conquistare anche il secondo titolo mondiale, dopo quello ottenuto nella piccola cilindrata. Una sfida che lo spagnolo sta vincendo nella sua seconda annata in Moto2, dal momento che padroneggia dall'alto delle sei vittorie fin qui ottenute e della leadership della classifica (50 punti di vantaggio sul primo degli inseguitori, Tony Arbolino). Il campionato è ancora molto aperto ma gran parte delle qualità che ci si aspettavano dal talento spagnolo sono state già intraviste.

Nella sua breve ma significativa parentesi in Moto2, Acosta ha dato un assaggio dei suoi vizi e delle sue virtù. Non ha mostrato la velocità pura e istintiva propria, ad esempio, di Marc Marquez, nè tantomeno l'abilità di andare in fuga con facilità ai danni dei propri avversari; tuttavia le abilità sopra la media che lo spagnolo ha dimostrato di possedere e di riuscire a mettere in scena sono ravvisabili più vistosamente tra le righe dei GP, tra le pause della musica suonata a ritmo di prestazioni sempre rilevanti ma mai troppo esuberanti. Ci riferiamo al controllo della gara e alla gestione della situazione tecnica, talmente sotto mano da esser riuscito a centrare il podio in tutte le occasioni tranne che in tre GP; ma anche alla mentalità fredda, calcolatrice e sporadicamente provocatrice, molto simile a quella di Valentino Rossi (non a caso, anche sotto il profilo della mediaticità Acosta risulta il prospetto più intrigante).

I numeri dello spagnolo

Acosta debutterà in MotoGP non ancora ventenne con un palmarès già di tutto rispetto che lascia intendere ad una potenziale scalata al vertice destinata solo ai grandi. Fino ad ora, con ancora sei GP da disputare, i numeri del campione di Mazarron sono già importanti in relazione alle sole tre stagioni disputate nel motomondiale: 15 vittorie (dopo tre annate Marc Marquez era quota 10, Valentino Rossi a 17) e 24 podi in cinquanta gare disputate, il tutto coronato ovviamente, come detto, dal titolo di campione del mondo della Moto3 conquistato nel 2020.

È pur vero che le indubbie qualità di Acosta, capace di adattarsi in maniera repentina ed efficace ad entrambe le categorie alla quale ha preso parte, potrebbero esser messe in crisi dall'altelenante competitività della KTM, una moto alquanto complessa, non la più versatile soprattutto per un rookie. La prima stagione (e forse anche la seconda) di Pedro Acosta non sarà presumibilmente la più facile della sua già brillante carriera, ma ci dirà molto circa la futuribilità di un pilota che fino ad ora, nonostante un'importante mole di pressione sulle spalle, non ha ancora mai sbagliato un colpo.

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