Tracciato sporco e dalla discussa pavimentazione, acquazzone asiatici e pericoli tamponamento: la tipla oceanica entra nel vivo a Mandalika
Si correrà a Mandalika per la seconda volta nella storia della MotoGP, eppure sembra passata una vita. Forse perché laggiù è successo di tutto, tra test d'acclimatamento condizionati da un asfalto "a pezzi", meteo bizzarro come solo nel Sud Est Asiatico si trova e Gran Premio 2022 ricco di colpi inaspettati. A proposito di colpi, il tema del momento è rappresentato dagli incidenti in partenza. Potrebbero decidere le sorti del weekend e della stagione.
No, in effetti sarà la seconda delle tre triplette d'annata, per essere precisi. La prima si è consumata tra Mugello, Sachsenring e Assen, la seconda prende proprio Mandalika, Phillip Island e Buriram, la terza sarà in serie Sepang, Losail e Valencia.
Mica male come programmino, anticipato dai risultati relativi all'Isola di Lombok 2022: vinse un anfibio e quasi subacqueo Miguel Oliveira, sfruttando le proprie doti di sensibilità e le capacità KTM su fondi scivolosi. Il portoghese regolò tutti, a partire da Fabio Quartararo con la Yamaha e Johann Zarco a bordo della Ducati.
Desmosedici super favorita oggi, Pecco Bagnaia leader e Jorge Martin a ridosso. Tra l'ufficiale Lenovo e il satellite Prima Pramac è lotta aperta al titolo, mentre Marco Bezzecchi per l'indipendente Mooney VR46 funge da terzo incomodo. Sempre se sarà della contesa, poiché infortunato in allenamento, operato e da monitorare con attenzione. Lui ci vuole provare.
Siamo esagerati, dite? Insomma, non eccessivamente. Con Sprint e Gran Premio di fila, per tre situazioni simili ma diverse, ogni errore si pagherà caro, poichè assente il tempo per recupare punti e condizione fisica. A meno che tra le varie rivalità non si registrino intoppi e imprevisti vicendevoli.
Sperando di no, ovviamente. Ma è chiaro quanto lo stress si rivelerà altissimo, e peserà su ogni manovra, specialmente nelle ben 6 gare da disputare in tre settimane. Ogni volta che ci siamo recati a Lombok ha pure piovuto, forte, rendendo la sfida ulteriormente probante.
Prendendo in esame i trend attuali, che si dice? Pecco Bagnaia attaccherà, oppure controllerà le mosse di Jorge Martin? e lo spagnolo che farà? Attaccherà l'italiano o ne attenderà eventuali imprecisioni? Non stiamo affermando che il numero 1 sbaglierà, semplicemente ricordiamo quanto il suo essere altalenante gli abbia fatto perdere il vantaggio accumulato.
E "sarebbe anche ora", urlerebbe il paddock della MotoGP. Il tormentone di mezza stagione - anzi, dell'anno - avrà epilogo comunicativo in Indonesia e dintorni? Lo speriamo, perché siamo a ottobre e, a parte confermare Marc Marquez in Gresini, dobbiamo capire chi andrà in Repsol HRC.
Maverick Vinales è in odore, contattato pure Fabio Quartararo, ma i nomi sono tanti e pochi allo stesso tempo. Come sostituire l'insostituibile? Lasciamo risolvere a dirigenti nippo-catalani, sponsor e Promoter. A proposito di Dorna, da fare attenzione a Concessioni e altre notizie ventilate.
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