A Motegi l'otto volte iridato corre a casa HRC: in caso di successo, rimarrebbe sotto l'Ala dorata o fuggirebbe davvero?
Azzardato pronostico una vittoria Honda in Giappone? Forse, ma nemmeno troppo. La RC213 V ha evidenziato grossi miglioramenti in India, tanto che Marc Marquez l'ha portata addirittura a podio nella Sprint. E, ad appoggiare la tesi, un ritrovato Joan Mir, nel miglior weekend sotto l'Ala dorata. Essendo il Twin Ring Motegi tracciato di proprietà del Costruttore, perché no? Perché il colosso HRC non è auspicabile di successo in MotoGP?
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Marcia in più, sì. E ulteriore pressione da sopportare per i piloti che guidano moto nipponiche. Nel caso di Honda, al settimo cielo, perché in loco vi giungono sempre responsabili, vertici, azionisti, alte cariche, dirigenti, boss... i capi del Marchio, insomma.
Mettiamoci nei panni di chi ne rappresenta le sorti e - importante - l'immagine in gara, oltre alle classifiche, capendo quanto sia stressante correre per il gigante di Tokyo sulla pista di proprietà. Sembrerà esagerato dirlo, tuttavia è così: il podio è considerabile risultato minimo e necessario alla causa.
Aggiungendo la rivalità interna, oggi ridotta al minimo. Yamaha. Proprio perché la rivale connazionale sia solo una che, invece, tensione e voglia di fare meglio salgono. Persa Kawasaki e uscita Suzuki, HRC se la vede coi tre diapason, mettendo in secondo piano le Case europee. Bè, non troppo in secondo piano.
Per una storia che rasenta lo stato di nausea - alimentata dal diretto interessato - e la promessa che, almeno a Motegi, si sarebbe saputo qualcosa del suo futuro, Marquez sarà nuovamente monitorato. Ogni cosa farà e dirà, si rivelerà oggetto di dubbio e speranza, incrociate.
Ora, in virtù di quanto scritto e già sapete, immaginate una vittoria firmata dal numero 93 sul terreno amico dell'Ala dorata. Magari in condizioni meteo instabili. Marc avrà un meeting coi vertici nipponici (vedete lista stilata nel primo paragrafo) poi andrà in sella. Almeno, così ha detto. Ecco, appunto: se dovesse vincere, avrà ancora voglia di parlare del possibile futuro diverso da Honda?
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