MotoGP, lo "stallo" di Luca Marini: un solo podio e l'urgenza dei risultati

MotoGP, lo "stallo" di Luca Marini: un solo podio e l'urgenza dei risultati© Luca Gorini

Il 26enne di Urbino non sta rispettando le aspettative di crescita auspicate ad inizio stagione

19.09.2023 ( Aggiornata il 19.09.2023 17:29 )

Il ciclone Ducati che ha colpito la stagione 2023 della top class, tanto in termini di risultati e prestazioni, quanto per l'attenzione mediatica che inevitabilmente si lega alla casa costruttrice ambita da tutti i piloti, ha messo luce, delle volte in modo ingombrante, sportivamente parlando, sulle difficoltà e sul bottino di alcuni piloti non in linea con il trend fin qui accennato. La moto italiana sta monopolizzando il campionato, lo dimostrano le 9 vittorie su 12 GP disputati e le cinque occasioni in cui a salire su tutti e tre i gradini del podio sono state proprio le Ducati.

L'ultimo GP di Misano rappresenta, se vogliamo, il simbolismo più coerente e consono della stagione attuale, con Pecco Bagnaia, Jorge Martin e Marco Bezzecchi, rispettivamente primo, secondo e terzo in classifica generale, a mostrarsi come i più veloci e costanti. Un'equazione rosso Ducati nella quale però, al momento non rientra la figura di Luca Marini, fresco di rinnovo con il team Mooney VR46 ma con la chiara esigenza di compiere il salto di qualità che nel prossimo biennio potrebbe proteggerlo da eventuali stravolgimenti di mercato. 

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Dal podio di Austin al flop di Misano

La stagione di Luca Marini era iniziata nel migliore dei modi, tenendo conto dell'obiettivo esplicitamente dichiarato e quantomai agognato del primo podio in top class, assaporato nel terzo posto della gara Sprint dell'Argentina e raggiunto con la piazza d'onore di Austin (alle spalle del solo Alex Rins). Lo step in avanti, quello che avrebbe permesso di colmare il gap con i top rider della categoria sembrava aver posto radici solide e celeri verso l'obiettivo, eppure dopo il risultato americano, il percorso del fratello di Valentino Rossi ha ripreso a rallentare. Marini ha più volte perso il confronto con il compagno di squadra Marco Bezzecchi, rivelazione dell'anno e protagonista di due vittorie stagionali, non riuscendosi mai ad inserire nella lotta per il successo o per i posti del podio.

Da Austin in poi, il percorso di Marini è stato sintomatico di costanza di risultati (per sei volte in top five tra Sprint e gara lunghe) e prestazioni a scapito però del tanto atteso exploit, che fungerebbe da ossigeno puro nonché da un'intensa scarica di consapevolezza nei propri mezzi. I due GP di casa, Mugello e Misano, dovevano rappresentare in tal senso un porto sicuro dal quale salpare verso l'elitè dei più veloci, tuttavia il contesto si è riproposto, con il quarto posto del GP d'Italia e addirittura il nono in quello di San Marino

Luca Marini: "Stiamo lavorando nella giusta direzione"

L'urgenza di raggiungere i livelli in parte sperati, in parte auspicati in virtù di un potenziale tecnico ben visibile, deriva anche dalla bramosia dei piloti circostanti nel voler salire (in futuro) sulla sella del pilota italiano, al momento fortunato e meritato destinatario di una delle moto più competitive dell'intero lotto. Il mercato piloti sta dimostrando tutto ciò, in ultimo con i possibili arrivi di Franco Morbidelli e Marc Marquez, entrambi fortemente accostati alla casa di Borgo Panigale. Una forte esigenza di scalare la gerarchia interna, che al momento lo vede alle spalle dei tre compagni di marca sopra citati. Già nel prossimo GP d'India Marini dovrà cercare di invertire il trend, focalizzandosi sul ritrovamento del giro secco in qualifica, una delle armi notoriamente più efficaci del suo arsenale, e soprattutto sul ritmo nella prima parte di gara.

Il test di Misano effettuato il giorno successivo al GP ha assistito ad un Marini in grande spolvero, abile a terminare in prima posizione e a ritrovare il feeling intravisto ad inizio anno: "Il mio capo tecnico, con Ducati, ha studiato la geometria della moto e i dati degli ultimi GP. Ho testato quindi nuove opzioni a livello di elettronica e mi sento bene. Come sempre, le sensazioni dopo un test sono diverse dalla realtà: il grip del tracciato è incredibile, ti sembra di poter fare tutto in pista, di essere sempre al limite, ma sono sicuro che qualcosa di quello che abbiamo visto nel test sarà utile nelle prossime gare. Penso che stiano lavorando nella direzione giusta".

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