Bagnaia: "Come i bimbi caduti dalla bici, sono salito subito in sella"

Bagnaia: "Come i bimbi caduti dalla bici, sono salito subito in sella"© Luca Gorini

Dopo l'incidente, Pecco spiega quale sia la sua indole di pilota: "Avevo bisogno di guidare subito la moto, non concepisco il concetto di mollare"

08.09.2023 ( Aggiornata il 08.09.2023 19:14 )

Al Misano World Circuit gli occhi erano puntati su Pecco Bagnaia, reduce dal terribile incidente patito nella MotoGP di Catalunya. I dubbi in merito all'efficienza fisica del numero 1 erano tanti, lui stesso ne nutriva. Con un mattino prudente e un pomeriggio valevole di Q2, le prime risposte sono arrivate: "E' incredibile la nostra performance - la soddisfazione - in relazione a quanto accaduto al Montmelò e ai pochi giorni da lì a oggi trascorsi. L'impatto di 24g sull'asfalto e 3g alla gamba e come ne sono uscito spiegano come fosse incredibile esserne uscito così. Sono soddisfatto, magari stanco, ma contento. Sembrava una qualifica. ho visto molte persone emozionate nel box. Era importante tornare, altrettanto far bene. Più per me stesso che per il risultato. Qualsiasi esso sarà, andra bene. Prenderò antidolorifici come aiuto contro il dolore, no problem".

Bagnaia a Misano: "Volevo tornare subito in moto"

Viene chiesto a Pecco dove abbia trovato la forza morale per riprendere immediatamente l'azione: "La prima cosa che si insegna a un bambino che cade dalla bicicletta è rialzarsi e pedalare - il paragone fa capire l'indole del pilota - Io sono tornato subito in sella. Più o meno per me era la stessa cosa. Dopo una botta così cruenta, avevo bisogno di tornare in moto. Farlo qui, con tifosi presenti e andando già veloce, è risultato fondamentale".

Ottimo, ma come è andata durante i primi chiometri sulla Desmosedici? Il male si sentiva: "Nei primi provavo dolore. Ho cambiato posizione del piede più volte, ma frenavo al posteriore di continuo, sicché bloccava la ruota. Ho trovato una soluzione nel pomeriggio e, forse per una questione di forza di gravità, l'ematoma al ginocchio scendeva. L'obiettivo è farlo andare via".

I diversi infortuni accusati da Pecco hanno avuto tempi di recupero diversi. Il ducatista ne cita due: "A seguito dell'infortunio patito nel 2020, ho ritrovato la guida dopo 21 giorni. Invece, dopo il Mugello ho guidato dopo 5 giorni, ma in tre settimane mi sono riposato".

Il campione del mondo guarda avanti, rispondendo anche a chi ha preso in causa i giocatori di rugby: "Credo che in India non avrò più problemi. I rugbisti sono più coriacei, loro si danno un sacco di botte. Per me mollare mai, non è concepibile. Dormire è stata la cosa più difficile. Dormire che con il sedere dolorante non lo consiglio a nessuno. Una volta trovata la posizione, no problem".

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