Bagnaia e la conquista della MotoGP, con l'ombra di Marquez e Quartararo

Bagnaia e la conquista della MotoGP, con l'ombra di Marquez e Quartararo© Luca Gorini

Il campione del mondo in carica viaggia spedito verso la padronanza totale della top class. Modalità e avversità della stagione 2023

24.08.2023 ( Aggiornata il 24.08.2023 17:25 )

I 62 punti di vantaggio su Jorge Martin e le nove vittorie stagionali (4 nelle sprint e 5 in gara) sono solo il vertice di una piramide di velocità e convinzioni che Bagnaia si è costruito in questa stagione, forse, per certi versi, la vera annata della consacrazione, ancor più del passato campionato, nonostante i 91 punti recuperati su Fabio Quartararo ed il primo titolo in bacheca in MotoGP. Un'affermazione, quest'ultima, basata su una regola non scritta insita nello sport e comune a tutte le discipline: vincere è difficile, confermarsi lo è ancora di più.

Ogni campione (con le relative conseguenze che questo termine porta con sè) che il motomondiale ha avuto, è stato il protagonista di un percorso preciso contraddistinto da un primo processo di vittorie seguito da un'annata di conferme in cui ha messo la propria bandiera sul suolo del "pianeta MotoGP", aprendo i battenti per un'era di dominio tecnico e psicologico, quest'ultimo dovuto alla crescente consapevolezza degli avversari in merito alla forza dell'egemone della top class. L'esatto contesto sportivo che sta attraversando Pecco Bagnaia, fenomeno di costanza e risultati in questa stagione, tanto da aver centrato sempre il podio nelle ultime 10 partenze tranne in un occasione.

Moto2: Tony Arbolino resta in Marc VDS anche nel 2024

La definizione di Bagnaia

In questa fase della carriera così tanto premiante ed efficace, non possono mancare i paragoni, scomodi o onorevoli che siano, che stanno fioccando in merito ed in relazione alla figura del campione del mondo. Il 2023 sta mostrando un Bagnaia sempre più definito e maturo tanto sotto il profilo della guida quanto su quello mentale. Il pilota di Chivasso è chiaramente il miglior interprete della Ducati; la guida fluida, precisa e quando serve aggressiva si sposa perfettamente con la duttilità della moto di Borgo Panigale. Una versatilità stilistica e pratica che Bagnaia palesa sin dalla vincente parentesi in Moto2 e che sta portando notevoli risultati anche e soprattutto vista la diversità dei format di gara previsti in questa stagione, che ne fanno di gran lunga il pilota più completo di tutto il lotto. Sia in qualifica che nelle gare Sprint ed ovviamente nella gara lunga, Bagnaia è l'unico che riesce a rendere costantemente al meglio.

Ad essere cresciuta in maniera molto evidente c'è anche la forza mentale e agonista propria di chi vede solo nella vittoria l'obiettivo di ogni GP, un aspetto reso ancor più impattante dall'esplicazione diretta di tali obiettivi, a scapito della gestione di una pressione che al momento non sembra scalfirlo minimamente. Sotto questo punto di vista, Bagnaia assomiglia ad alcuni dei recenti dominatori della top class. La meticolosità ed il lavoro "freddo" del week-end finalizzato alle gare è molto simile allo stile di Valentino Rossi, mentre l'esplosività in qualifica mista alla regolarità in gara è virtuosamente parente dell'altro alfiere di casa Ducati, Casey Stoner, con le dovute differenze del caso.

Gli avversari: Jorge Martin, Marco Bezzecchi e Brad Binder

La predominanza tecnica del pilota di Chivasso si evidenzia e si concretizza grazie alla molteplicità di avversari battuti e per certi versi "spenti" sul nascere. Il campione del mondo in carica è riuscito (fino ad ora) ad avere la meglio su tutti i gli antagonisti che si sono rivelati in questa prima parte di campionato. I principali avversari di Bagnaia possono essere suddivisi per fasi in cui la costante è stata rappresentata proprio dall'alfiere della Ducati, sempre veloce e dimostratosi sempre più forte. Nella prima parte di campionato (ma anche dopo) è stato Marco Bezzecchi ad opporsi al tentativo egemone del compagno ed amico della VR46 Aacademy; poi è toccato a Jorge Martin calarsi nel ruolo del contendente numero 1, sia per un potenziale di pura velocità che in pochi hanno mostrato tanto quanto lo spagnolo, sia per una costanza di rendimento (successivamente apparentemente smarrita di nuovo) che lasciava presagire ad un duello affascinante e prolungato. Anche in questo contesto, Bagnaia ha saputo mettere un freno alle ambizioni di ascesa del pilota Pramac, alzando il livello delle proprie prestazioni, forse in maniera ancor più qualitativa rispetto che agli altri avversari incontrati fino ad ora (e ciò non solo per le qualità indubbie di Martin ma anche per la competitività della sua Ducati).

In tal senso probabilmente la gara del Sachsenring può annoverarsi tra le più importanti nell'ambito del percorso di crescita del due volte iridato, che in Germania ha retto l'urto dello strapotere di Martin, particolarmente attratto e adatto alle caratteristiche tecniche del layout, tanto da trionfare sia nella gara Sprint che nella gara lunga. Eppure, la prestazione domenicale di Bagnaia, fermatosi a soli 64 millesimi dallo spagnolo, ha lanciato un chiaro messaggio al resto della griglia, dimostrando come in tutte le piste ed in tutte le situazioni quest'anno non si fanno sconti. Nelle ultime gare l'unico pilota in grado di affiacciarsi con costanza (pur senza impensierirlo troppo) è stato Brad Binder, abile a terminare già più volte in stagione alle spalle di Bagnaia, come ad esempio nell'ultimo round in Austria, avendo colto la piazza d'onore sia nella Sprint che nella gara della domenica.

La costante ombra di Marquez e Quartararo

Ciò detto e nonostante il certo status che Bagnaia si è meritato a suon di risultati e prestazioni, ci sono ancora due aspetti che lo separano da un lato da un'opinione pubblica che sia concordante sul suo valore complessivo, sia da quell'elité di piloti che occupono l'olimpo della top class. Vincere il secondo titolo mondiale in MotoGP (per un totale così di tre) vorrebbe dire sicuramente compiere un passo importante verso la direzione sopracitata, anche se, paradossalmente, di fronte a Bagnaia sono palesati due piloti già battuti, ma per qualche motivo ancora così "ingombranti": Marc Marquez e Fabio Quartararo. Senza addentrarci nella ciclicità dei discorsi relativi alla competitività di una Ducati che secondo i detrattori "rende tutto facile" al pilota di Chivasso, Bagnaia vive chiaramente il suo periodo di forma migliore, eppure paga un confronto che ha già mostrato non solo di reggere ma proprio di vincere. Le difficoltà tecniche che Marquez e Quartararo stanno affrontando rispettivamente con Honda e Yamaha rendono i due campioni del mondo, da tutti giustamente indicati come i piloti di riferimento della top class insieme a Bagnaia in termini di velocità e talento, indenni nel confronto con Bagnaia; intoccati ed intoccabili nel giudizio a discapito, per l'appunto, della considerazione generale dell'italiano. Una considerazione lecita dal punto di vista prettamente sportivo ma anche ingiusta nei riguardi del bottino del leader di classifica.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi