Morbidelli, da "appiedato" a "ufficiale": il paradosso MotoGP

Morbidelli, da "appiedato" a "ufficiale": il paradosso MotoGP© Luca Gorini

Lasciato dalla Yamaha, Franco ha rischiato di rimanere senza sella: il rifiuto di Bezzecchi e il passaggio di Zarco in Honda gli "regalano" una Desmosedici vincente

23.08.2023 ( Aggiornata il 23.08.2023 09:36 )

Senza nulla togliere al bravissimo Franco Morbidelli, non vi sembra un po' strana la notizia che potrebbe - e lo farà - guidare una Ducati ufficiale nel 2024? Se Vi chiedete da dove derivi la scelta di tal aggettivo, la compariamo a un opposto e complementare: in un mercato piloti-selle MotoGP normale, sarebbe comprensibile l'innesto dell'italo-brasilano nel team Prima Pramac. Ma, a seguito del rischio di rimanere a piedi o di cambiare campionato, il numero 21 ha valicato una sliding door che sembrava bloccata.

Sliding door in MotoGP: Zarco fa il contrario di quanto farebbe chiunque

Johann Zarco possiede una personalità davvero particolare, da scoprire e capire. Per il francese i canonici valori ricercati da un pilota sono gli stessi, e spaziano dal pretendere una moto competitiva, ingaggio interessante e possibilità di conseguire successo. Tutto nella norma.

Però, il nativo di Cannes ragiona - giustamente - a modo suo, ascoltando cervello, sensazioni e sentimenti. Quando entrò nel mondo KTM, ci mise poco a fare armi e bagagli, rinunciando a un cospicuo ingaggio e alla investitura Factory. Il doppiamente iridato Moto2 non si sentiva a suò agio sulla RC16, sicché preferì andarsene. Andando incontro a rischi: gli ultimi tre Gran Premi 2019 furono condivisi con il team LCR Honda, quasi per caso.

Arrivava da due stagioni complete di MotoGP, perciò già sapeva cosa fossa la classe regina con relative dinamiche. Forse, tuttavia, non si immaginava a cosa sarebbe andato incontro qualche anno più tardi. In questo 2023 ancor da completare, il trentatrenne della Costa Azzurra ha deciso di cambiare colori, probabilmente per evitare di passarne di tutti i colori. In attesa delle risposte positive richieste a Ducati, si stava per ritrovare col cosiddetto "cerino in mano", ovvero, rimanere insoddisfatto o privo della condizione richiesta. La decisione di tornare in LCR potrebbe apparirvi strana, in effetti non lo è.

Bezzecchi a Prima Pramac: no, grazie: resto in VR46

A precedere l'annuncio di Zarco con LCR, si trattava sotto banco una questione promettente e spinosa: la promozione di Marco Bezzecchi nell'orbita Ducati, nel contratto diretto con azienda, entrata in Prima Pramac e godimento di una Desmosedici ufficiale.

Oggi, praticamente tutti vorrebbero una chance del genere, sia in MotoGP che in altri campionati a due ruote. Chi figura per la squadra di Paolo Campinoti sa che dispone di un trattamento di ordine qualificato in termini di equipaggiamento tecnico, personale in dotazione, possibilità di vincere e, tenetene conto, eventualità di saltare in futuro nel Lenovo Factory emanato da Borgo Panigale. Prendiamo un esempio a caso: Pecco Bagnaia ha vissuto il percorso descritto. Guardate adesso cosa sta facendo.

Sappiamo che per Zarco non fosse preventivato un percorso simile, semmai il destinato potrebbe essere Jorge Martin, oppure, lo poteva essere il Bez. Ma, col rifiuto di indossare gli abiti bianco, blu e fucsia, nella preferenza di rimanere in VR46 a prescidere dalle moto schierata in futuro, Marco sta bene dove sta, va a podio e vince insieme a uno staff altresì qualificato, quindi ha fatto girare l'ennesima sliding door. Chi, al posto suo, avrebbe detto no alla GP24 per l'anno prossimo?

Morbidelli: no SBK, nessuna "indipendenza" e MotoGP ufficiale

Avete letto il titolo posto appena qui sopra?! Ebbene, ad un certo punto del 2023, Franco Morbidelli ha visto arrivare una proposta (teoricamente) allettante, già declinata da Toprak Razgatlioglu, il quale ne aveva "le scatole piene" della R1: una Yamaha ufficiale per correre in SBK. Respinta prontamente: il Morbido vuole solo MotoGP. Lo capiamo, ma andiamo avanti. Questa benedetta MotoGP non c'era, oppure, per averla si dovevano sudare sette camice in sella alla M1, mantenendo alte le quote di mercato, picchiando nei movimenti manageriali, dove le mosse sono delicate più che alla guida.

Si pensava che una Desmosedici dell'indipendente Gresini Racing potesse saltar fuori per il numero 21, invece no. Nel 2024 la formazione capitanata da Nadia Padovani metterà in pista le GP23, sicché mica male: con Bagnaia e il duo Prima Pramac vince oggi, sta davanti e mette dietro quasi tutte le rivali.  No, Ducati indipendenti per Morbidelli non ce ne erano, poiché ambite da almeno 6 nomi. Casomai, ecco una bella quattro cilindri bolognese Factory, aggiornata e, se non identica perlomeno non poi così dissimile, a quanto porteranno in gara Pecco ed Enea Bastianini. Morbidelli, anche grazie al rifiuto di Bezzecchi e alla virata compiuta da Zarco, magicamente si ritrova da quasi appiedato a quasi ufficiale in MotoGP.

Lui, titolato Moto2 e vicecampione MotoGP 2020, è molto bravo, merita ulteriori chance, però... non vi sembra strano tutto questo?! Ricordiamo l'idea palesata a più venti da Ducati: ingaggiare nel team Pramac giovani promesse, con le quali - magari - compiere il salto successivo. Franco nel 2024 avrà 30 anni.

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