MotoGP, veloce ma ancora poco efficace: la lunga attesa di Viñales

MotoGP, veloce ma ancora poco efficace: la lunga attesa di Viñales© Luca Gorini

Lo spagnolo mostra sprazzi del suo indubbio talento ma manca l'appuntamento con il salto di qualità definitivo 

11.08.2023 ( Aggiornata il 11.08.2023 10:19 )

La grande protagonista del rientro dalla pausa estiva della MotoGP è stata senza dubbio l'Aprilia, tanto veloce quanto efficace sul layout di Silverstone, dove già in condizioni di bagnato era apparsa competitiva, per poi dare il meglio sull'asciutto, dimostrandosi senza rivali. La prestazione di Aleix Espargarò ha ridato una buona dose di morale alla squadra italiana, nella modalità più sana e prorompente che ci sia, ovvero tramite la vittoria. Un successo che mancava dal GP d'Argentina dello scorso anno e che attesta, una volta di più, la bontà delle scelte tecniche fin qui portate avanti dalla moto di Noale, nonché dall'affidabilità del pilota spagnolo, sempre più "capitano" di Aprilia e per l'occasione anche estremamente veloce, mostrando una guida che, come lui stesso ha dichiarato, in Inghilterra ha toccato il livello più alto della sua carriera.

In questo scenario d'elitè che la casa italiana si è meritatamente costruita con pazienza e sacrifici, s'inserisce il tema legato a Maverick Viñales, veloce e visibilmente a suo agio sulla moto italiana, ma troppo incostante in termini di risultati. Da quando è approdato in Aprilia, lo spagnolo paga il confronto con il compagno di squadra, un contesto tecnico non troppo ipotizzabile al momento del passaggio dalla Yamaha. La seconda parte di stagione sarà cruciale per il pilota classe 1995, soprattutto in vista del prossimo anno, quando si presenterà di fronte ad un bivio relativamente al suo status in MotoGP e alla consapevolezza dell'essere; un fattore, quest'ultimo, nel quale lo spagnolo dà l'impressione di essersi smarrito (nel periodo Yamaha in special modo), mostrando un'inaspettata difficoltà nel ritrovare costanza e certezze.

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Sprazzi di talento alternati

Dal punto di vista della scommessa in palio al momento della scelta di passare dalla Yamaha all'Aprilia nel 2021, si può ormai definitivamente affermare che lo spagnolo ha vinto la sfida, salendo in sella alla moto attualmente più competitiva tra tutte alle spalle della Ducati e sfiorando la vittoria in più di una occasione. Nello specifico con il secondo posto del GP di Silverstone 2022 e con la piazza d'onore del round di apertura della stagione corrente a Portimao. Tuttavia, la sensazione generale è che Viñales stia attraversando una fase di incompletezza, tecnicamente parlando, figlia tanto del confronto in perdita con il compagno di squadra Aleix Espargarò, quanto della mancata finalizzazione del tanto talento a disposizione.

Con Viñales parliamo di uno dei piloti più forti e talentuosi della griglia, nonché uno dei più vincenti, ed in stagione questi fattori si sono esplicitamente visti. Viñales non manca di far notare le sue abilità di guida chiaramente sopra la media, specialmente nelle gare Sprint, dove è riuscito a mantenere una costanza di risultati un po' più lineare, sebbene ancora insufficiente se considerato il suo valore complessivo, rispetto che alle gare lunghe. Una delle caratteristiche di guida preminenti dello spagnolo è quella che gli consente di rendere al meglio nella seconda parte di gara, soprattutto in merito alla gestione delle gomme. L'altro lato della medaglia però risiede nel fatto che nei primi giri lo spagnolo continua a far fatica e questo, insieme alla qualifica, turno che patisce particolarmente non riuscendo a esprimersi al meglio nel giro secco, contribuisce ad un'incostanza di risultati ben evidente.

La direzione di Viñales 

L'obiettivo primario di Viñales è quello di togliersi dalla terra di mezzo in cui si trova e che sta rappresentando questa stagione. Se il 2022 doveva essere (com'è stato) un anno di apprendimento slegato da esigenze di risultati particolari, il 2023 doveva rappresentare (e dovrà essere) il momento migliore per rimettersi al top della categoria fino a tornare ad essere uno dei contendenti alla vittoria in ogni GP. Una dinamica tecnica che ancora, tuttavia, non sussiste. Sotto certi aspetti, i difetti (al netto di molti pregi, su tutti la gestione delle gomme nella seconda parte di gara ed una velocità pura tra le più notevoli) sono evidenziati ancora di più dal confronto con il compagno di squadra ed in parte anche con Miguel Oliveira, da subito veloce in sella all'Aprilia RNF. L'obiettivo cruciale per il campione del mondo Moto3 2013 sarà quello di capire la direzione da prendere nel breve termine; direzione, s'intenda, ancor prima interiore che tecnica, per un pilota che spesso sembra incostante anche relativamente al lavoro ai box nel week-end di gara e nelle dichiarazioni. In Austria il pilota catalano si gioca la chance di dar seguito alla buona performance inglese, su un tracciato che tuttavia l'ha visto in top five in una sola occasione, nel 2019.

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