Pol Espargarò, vincitore morale della MotoGP di Silverstone

Pol Espargarò, vincitore morale della MotoGP di Silverstone

Tornava in azione dopo aver patito ogni sorta di trauma: dal pericolo di vita, alla crisi di identità, sino ai punti conquistati in classifica

09.08.2023 10:26

Occhi impauriti e pensierosi per Pol Espargarò alla vigilia del British Grand Prix, e c'era da capirlo. Il trentaduenne catalano stava per tornare in azione nella MotoGP, dopo averne passate di tutti i colori. Dalla tappa inaugurale di Portimao - da lui saltata a causa del grave infortunio rimediato nelle prove libere - al decimo appuntamento stagionale, il numero 44 ha vissuto situazioni infernali, transitando dal purgatorio, sino a meritare i paradiasici punti in classifica conquistati.

Pol Espargarò: un incidente fuori dal comune per la MotoGP

Solitamente, per fortuna, registriamo cadute fallaci sulle quali ci si "limita" a raccontarne dinamica, (eventuale) conseguenza e tempo di recupero. Se si tratta di una "low side", bisogna mettere in conto il conseguente scivolamento sull'asfalto, seguito magari da un ruzzolone su sabbia o erba. Raramente il pilota ne ricava grossi danni.

In caso di "high side" la situazione è più delicata: il botto al suolo è inevitabile, ma non è detto che generi fratture o grossi traumi. Non è detto, ma è tuttavia possibile: da clavicole rotte e caviglie picchiate, sino a un pessimo trauma cranico. Ringraziando le statistiche, il pressoché 100% di questa fase è scevra da conseguenze che portano a rischio carriera.

Per Pol, invece, è successo ciò che doveva essere evitato. In primis, un terribile impatto a terra, già di suo dai possibili preoccupanti riscontri. Poi, la folle corsa verso le barriere, compiuta di rotolamento in rotolamento, accompagnata dalla RC16 GASGAS, in quel momento poco desiderata di tal compagnia. Infine, il micidiale impatto sulla barriera.

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Infortunio particolare in MotoGP per Espargarò a Portimao

Cosa ci sarebbe di tanto particolare nell'infortunio di Pol Espargarò? Tutto. Come spiegato, la dinamica si è rivelata fuori dall'ordinario, specialmente nell'urto finale contro una muro sprovvisto di airfence. Le fratture riportate, gravi. Due alle costole, una al collo, tre alla schiena. Con l'aggiunta della mandibola rotta, che ha richiesto un intervento chirurgico ad hoc. Con relativa rinuncia a una normale somministrazione del cibo, avvenuta previo tubo, liquidi e flebo. Una vertebra, lesa, ha perso metà della sua dimensione, dolori in ogni parte del corpo, più ulteriori particolari al seguito dei quali molti avrebbero detto "basta".

La perdita di coscienza, capace di destabilizzare mente e morale. Una volta ritornati vigili, si ha una sensazione sgradevolissima, perché si fatica a ricostruire con precisa cronologia quanto accaduto. La frammentazione dei momenti lascia l'individuo nel dubbio: è stato sogno (incubo) o realtà?

L'autoimmagine, ovvero, come il punto di vista muti di fronte a un'estetica - nel frattempo - mutata. Il catalano ha ammesso di non essersi riconosciuto di fronte allo specchio. Tutto questo arreca una vera e propria "crisi di identità", da affrontare con metodo, delicatezza e... lentezza. Il pilota ha avuto poco tempo per farlo.

Altro che Goodwood: British Grand Prix da vero figo per Espargarò

Quindi, di sacrificio in sacrifico, mettendoci fede, impegno, coraggio e allenamento - poco - Pol è tornato in sella alla sua belva, la KTM colorata dal Marchio GASGAS. Il primo assaggio di Goodwood va citato per dovere di cronaca, sebbene egli stesso sapesse che il serio doveva arrivare.

Ed è arrivato, sempre in Inghilterra. Silvertone, pista più lunga del calendario MotoGP, caratterizzata da un meteo che manda fuori di testa anche gli abitanti locali, teoricamente abituati. La pioggia, gli avversari, un mostro da 300 cavalli e l'esigenza di capire da sé stesso e far capire ad azienda e sponsor di essere ancora agonisticamente vivo.

La Sprint, assoluta novità per lui, perchè mai disputata prima dell'Inghilterra. Il Gran Premio, primo di questo 2023 ancora lungo. Sabato si è messo dietro avversari decisamente più allenati, rodati, in forma e dotati di moto ufficiali. Domenica è giunto dodicesimo, muovendo la classifica e relegando alle proprie spalle i già citati super nomi.

Per noi, è come se Pol Espargarò avesse vinto, soprattutto quando ha ammesso di aver esaurito le forze fisiche. Altro che "la moto ha problemi, è lenta e bla bla bla".

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