MotoGP, Ciabatti: "Ducati non ha mai pensato a Marc Marquez"

MotoGP, Ciabatti: "Ducati non ha mai pensato a Marc Marquez"© Luca Gorini

Paolo per la Rossa: "Pecco Bagnaia è il numero 1, puntiamo a giovani come Bezzecchi: 8 Desmosedici sono troppe? Seppur poco, ci guadagniamo"

02.08.2023 08:59

Mentre ci illustra nel dettaglio i programmi in MotoGP della Ducati, Paolo Ciabatti disegna piccoli schemi su un foglio di carta, stilizzando quadrati con una penna dall’inchiostro indelebile. Il Direttore Sportivo della Rossa pone nero su bianco e, a un certo punto del discorso, mette i puntini sulle “i”, cominciando dal team Lenovo Factory: “Penso si possa definire intoccabile Pecco Bagnaia," - il numero 1 è sotto contratto per Borgo Panigale sino a fine 2024 - “Perciò è quasi scontato precisare che rimarrà nella formazione interna almeno per un anno ancora. Il discorso è estendibile ad Enea Bastianini, sinceramente parlando sfortunato a inizio stagione, perché infortunato e costretto a parecchie defezioni. Questo duo italiano costituisce il presente e il prossimo futuro del team ufficiale, perciò non aggiungo alcun dubbio a riguardo”.

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Zarco e Bezzecchi: a chi la Ducati MotoGP ufficiale?

Ci sono dubbi sul team satellite Prima Pramac? Nessuno, però Paolo svela i possibili scenari: "Vanno prese in esame le situazioni di Jorge Martin e Johann Zarco. Lo spagnolo, già vincente e tornato in super forma, rimane al suo posto. Siamo veramente contenti di vederlo al top, in considerazione dei diversi patimenti da lui vissuti nel periodo recente. Adesso abbiamo il pilota che conosciamo, e i risultati lo spiegano esaustivamente. Per quanta riguarda il francese, ammetteo che vorremmo tenerlo nella nostra orbita, in quanto veloce, bravo nei collaudi ed esperto. E’ anche vero come egli non sia più giovanissimo, poiché conta qualche anno in più dei parimarca”.

Rischiate, quindi, la partenza di Johann?

Spero vivamente di no, stiamo lavorando per averlo ancora insieme a noi, sebbene sia stato cercato da Case diverse e da team esterni ai nostri. Il punto attuale e futuro riguardante Johann è legato a un nodo di un altro pilota interessante: Marco Bezzecchi”.

L’obiettivo di contrattualizzare il Bez sussiste?

Certamente, stiamo trovando la soluzione migliore per Marco, per le squadre da noi supportate e per la condizione tecnica relativa. Premetto e confermo quanto Bezzecchi interessi all’azienda, infatti, la proposta teorica sarebbe di un accordo della durata biennale. Marco vorrebbe rimanere in seno al team VR46, proseguendo un percorso sensato dal punto di vista agonistico e professionale. Contestualmente, abbiamo dalla nostra parte l’esigenza di capire come distribuire la tecnica vera e propria”.

Parli delle Desmosedici ufficiali?

“Sì, e delle versioni indipendente. Le GP24 saranno quattro, le altre correrranno da versione dell’anno precedente. L’obiettivo di acquisire direttamente Bezzecchi è reale, in atto, però dobbiamo stabilire, insieme al management di Marco, se l’equipaggiamento sarà garantito previa struttura VR46 o attraverso il team Prima Pramac. Sembrerebbe un nocciolo della questione piccolo e sciocco, non è lo affatto”.

Ducati e VR46: quanto dureranno le strade parallele?

A proposito di formazioni equipaggiate Ducati, il VR46 più avanti, potrebbe cambiare adesivi sulle carene: "Non nascondo e non nascondiamo quanto già letto e appreso" La conferma di Ciabatti "Le trattative tra la squadra di Valentino Rossi e la Yamaha sono il frutto di voci attenibili. Sicché, appunto: se Bezzecchi desidera rimanere lì nel 2024, cosa succede se nel 2025 la squadra passasse da Desmosedici a M1? Diversamente, qualora Marco fosse inserito nel team Prima Pramac, noi di Ducati saremmo più... tranquilli”.

C’è qualcosa a non rendervi tali?

No, tutt’altro. Comunque, è corretto prendere in causa la voce budget: seppur in toni ridotto, il progetto MotoGP porta a Ducati un ritorno economico. Per realizzare quattro moto Factory servono soldi, e servono soldi per pagare i piloti sotto contratto Ducati. Siccome l’obiettivo è continuare tramite segno positivo, stiamo attenti a ciascuna operazione da affrontare. Bezzecchi rientra nella lista delle operazioni, ricordando l’attuale modus operandi: garantire a ogni assistito lo stesso trattamento tecnico. Un esempio è costituito dalla condivisione dati, consultabili e condivisibili su ogni pilota schierato. Per esempio, Bagnaia può fruire dei dati di Alex Marquez, vale il senso contrario. Alex Marquez ha accesso alla analisi di Pecco”.

Citando Marquez, ci viene in mente Marc. Lo avete mai contattato?

Onestamente no. Marc è un grandissimo campione, oggi in difficoltà su una Honda poco competitiva. Il senso di rispetto nutrito nei confronti dell’otto volte iridato è incondizionato, ma la nosta politica è basata su strategie precise. Quando ci separammo, a fatica, da Andrea Dovizioso, introducemmo un sistema a favorire i giovani, che stanno facendo tutti bene. Dal team satellite o indipendente che sia, la promozione all’investitutra ufficiale: ecco Pecco, attualmente il miglior pilota in circolazione. Merito chiaramente suo, noi abbiamo saputo valorizzarlo. L’unione fa la forza, qui si vince tutti assieme”.

Ducati Gresini più ambita che mai in MotoGP

Rimanendo sul cognome Marquez e tornando ad Alex, la seconda Desmosedici Gresini è ambita, come lo stesso Direttore Sportivo illustra: "Ambitissima. I nomi che hanno richiesto la sella superano l’immaginazione. Ne immaginate tanti? Sono di più. Ancora dobbiamo decidere a chi andrà la Ducati gestita dalla squadra di Nadia Padovani: una è per Alex Marquez, l’altra... chissà. Posso solo affermare che si tratti di una moto da podio, ecco il motivo di tale appetibilità”.

Otto Desmosedici, le MotoGP più desiderate.

“Offriamo pacchetto completo a condizioni ragionevoli e convenienti. In mercato libero, ci hanno scelto: un motivo ci sarà (ride). Chi ci accusa di essere troppi, sbaglia. Noi facciamo al meglio il nostro lavoro, sono le squadre e i piloti a venire da noi. Ecco perché, seppur minimamente, ci guadagnamo".

Quanto continuerete con 8 Ducati in griglia?

Fino a quando ci sarà la possibilità. Sicuramente a completare il 2024, più in là vedremo. Alla fine della prossima stagione scadranno gli accordi di molti piloti, team e sponsor. Probabilmente assisteremo a una sorta di rivoluzione, magari non dal nostro canto. Contiamo su una linea di continuità intrapresa da anni, andremo avanti così. Ovvio, la pista è l’elemento che condiziona le decisioni però, incrociando le dita, ci sentiamo soddisfatti del sistema instaurato. Soddisfatti non è sinonimo di appagati: l’intenzione di continuare a primeggiare rappresenta il target Ducati, oggi come nel 2025 e più in là”.

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