MotoGP, Loris Capirossi: “Ai miei tempi ci facevamo il mazzo con la Ducati”

MotoGP, Loris Capirossi: “Ai miei tempi ci facevamo il mazzo con la Ducati”

Al ProDay 2023 di Vmoto Soco il romagnolo ha parlato della Casa bolognese, delle marche giapponesi in difficoltà e non solo...

 

21.07.2023 16:05

Con la tuta con il 65 grosso quanto la sua schiena, la scritta Capirossi sul fondoschiena e il richiamo al tricolore italiano bianco, rosso e verde, si è presentato Loris Capirossi al ProDay, la giornata ideata e organizzata da Graziano Milone (Presidente Vmoto Soco) a Misano dove diversi piloti, di diverse epoche, si sono ritrovati per il semplice e puro gusto di divertirsi. Anche perché, come ha sottolineato il romagnolo, tre volte iridato: “Un pilota rimane pilota tutta la vita, diventiamo solo più vecchi e andiamo più piano, però ci divertiamo uguale”.

Come commenti oggi questa MotoGP?
“In Ducati sono stati più bravi, hanno investito meglio i soldi. Michele (Pirro) ha fatto un buon lavoro. Hanno reso una moto competitiva, come era la Honda negli anni 2000: una moto che guidavano tutti e tutti andavano forte. Ducati ora è una moto facile, chiunque la guidi va forte, però sono epoche. La cosa può cambiare. Intanto KTM sta investendo e sta crescendo. Oggi il problema è che questi regolamenti sono limitativi, non ci si può inventare tanto durante la stagione”.

Mancano le giapponesi.
"Honda e Yamaha devono fare uno step importante, più Honda però tra le due. Non dico niente, ma qualcosa succederà. So ma non so! (ride) Dispiace che facciano fatica".

Classifica piloti MotoGP 2023

Capirex: “Pensa se avessi vent’anni in meno cosa sarebbe salire su questa Ducati”


Questa Desmosedici GP ti fa gola?
Ne parlavo prima con Michele e gli ho detto: “Pensa se avessi vent’anni in meno cosa sarebbe salire su questa Ducati”. Ai miei tempi Ducati era una bella moto, però non era questa. Ci facevamo il mazzo a guidarla e ci siamo divertiti ugualmente. Le moto oggi sono più semplici per arrivare fino a un certo punto, infatti sono tutti vicini, poi andare forte è sempre difficile. Ho una MotoGP e vado a girare, ma andare forte è un’altra cosa. Subentrano esperienza, talento… Gli ultimi due/tre decimi sono la differenza”.

Oggi quanto conta la moto?
“Alla mia epoca il pilota faceva di più la differenza, con la moto due tempi, lo stile, era diverso. Adesso la moto è importante: il pilota serve ed è bravo, ma se il pilota numero uno ha la moto peggiore arriva dietro. Secondo me una volta il rapporto tra moto e pilota era 40% e 60%, ora i valori sono equivalenti, 50 - 50”.

Ti sarebbe piaciuto correre la Sprint?
“Di brutto! Io sono fatto per la Sprint. I primi tre-quattro giri ero sempre primo!

Sia sulla pista di Misano sia al Misanino, a provare i prodotti Vmoto Electric TCmax, hai sfidato Jorge Lorenzo, com’è andata?
“Giochiamo, però rimane l’ignoranza dentro. Noi in Romagna siamo ignoranti!

Calendario MotoGP 2023

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