MotoGP, Alberto Puig: “Sistemare i problemi in due mesi non è fattibile”

MotoGP, Alberto Puig: “Sistemare i problemi in due mesi non è fattibile”© Luca Gorini

“Sarebbe troppo ottimistico avere una moto competitiva in così poco tempo” dice il team manager Repsol Honda in una conferenza stampa straordinaria

25.06.2023 13:23

Conferenza stampa straordinaria del team manager di Repsol Honda Alberto Puig a seguito del forfait di Marc Marquez dalla gara. Lo spagnolo spiega la situazione attuale in casa Honda oltre alla situazione contrattuale del suo pilota e cerca di dare tempistiche sulla risoluzione dei problemi che affliggono la RC213V. 

Non è un buon momento – esordisce Puig – abbiamo tre piloti infortunati e uno dei tre è in un altro ospedale e con i problemi che stiamo avendo ultimamente, ribaltare la situazione dall’oggi al domani non è possibile. I problemi che abbiamo non sono solo quest’anno ma risalgono anche agli anni passati, e non è facile trovare una soluzione. Non è vero che non ci stiamo provando a risolverli, l’unica cosa che possiamo fare è continuare a provarci e prima o poi ne usciremo.” 

Sulle tempistiche di risoluzione dei problemi spiega: “Siamo molto indietro, senza girarci intorno. Sistemare i problemi in due mesi non penso sia una cosa fattibile, sarebbe troppo ottimistico avere una moto molto competitiva in così poco tempo. So che HRC sta lavorando e portando aggiornamenti per sistemare alcune cose.”

Parlando di Marquez e delle eventuali concessioni che avrà Honda dice: “Marquez ha scelto in autonomia di venire in Olanda nonostante le cinque cadute della Germania. Questa mattina ha fatto un controllo e gli hanno vietato di correre. Per quanto riguarda le concessioni, non ho ancora parlato con Dorna, non sappiamo cosa comporterà questa cosa non avendo ricevuto molti dettagli in merito.”

Puig: “Marquez rimarrà con noi anche nel 2024”


Oltre alla situazione generale di HRC, l’altra spinosa questione è legata al futuro di Marc Marquez nel 2024. Puig liquida così la questione: “Penso che Marc rimarrà con noi perché ha un contratto. Una persona però è libera di fare quello che vuole nella propria vita e Honda è una squadra che non trattiene controvoglia i propri piloti se non sono contenti. Honda rispetta tanto Marquez, ma non ho la sfera di cristallo per dire se resterà con noi.”

Sulla situazione dei costruttori giapponesi in MotoGP spiega: “Negli anni passati i giapponesi sono stati molto aggressivi, hanno preso molti rischi, rischi tradotti in errori. La tradizione giapponese è quella di essere molto conservativa e con le nuove regole si basano molto sui risultati, che sono gli indicatori di quello che succede. E’ più difficile reagire velocemente se si è in Giappone piuttosto che in Europa. Dobbiamo cambiare approccio.”

Infine, spiega qual è stato l’errore principale di Honda: “Parliamo di errori perché siamo nei guai. Dobbiamo ritornare indietro al 2020 con il Covid e l’infortunio di Marquez, da lì è iniziato il crollo. Non è stato facile per gli ingegneri tornare in Giappone, erano costretti a stare in Europa senza riuscire a sviluppare la moto come succedeva negli altri anni. E’ stata una progressiva coincidenza di situazioni che ci ha portato a questo punto.”

 

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