GP Francia circuito: curve, lunghezza e criticità per la MotoGP

GP Francia circuito: curve, lunghezza e criticità per la MotoGP© Luca Gorini

Ecco tutto quello che c’è da sapere sul tracciato di Le Mans, dove nel fine settimana si svolgerà il quinto appuntamento del Motomondiale

15.05.2023 ( Aggiornata il 15.05.2023 10:15 )

Con ancora negli occhi la grande vittoria di Pecco Bagnaia a Jerez davanti alle due KTM di Binder e Miller che lo proietta nuovamente in vetta alla classifica, il paddock della MotoGP riparte da un’altra venue storica del Motomondiale, il Gran Premio di Francia. L’occasione è di quelle importanti perché si tratta del GP numero 1000 della storia.

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Il Gran Premio di Francia è entrato ufficialmente nel calendario del Motomondiale nel lontano 1951, dopo che dal 1920 al 1939 e nel 1949-1952 si sono disputate delle edizioni non valide per il campionato. Negli anni si è corso su diversi tracciati: Albi (1951), Rouen (1953), Reims (1954-55), Clermont Ferrand (1959-64, 1966-67, 1972-1974), Paul Ricard (1973, 1975, 1977, 1980-81, 1984, 1986, 1988, 1991, dal 96 al 99), Nogaro (1978, 1982), Magny Cours (1992), Le Mans (1969-70, 1976, 1979, 1983, 1985, 1987, 1989-90, 1994-95 e dal 2000 ad oggi)

Storia, caratteristiche, incidenti avvenuti a Le Mans


Come accennato poco fa, storicamente il Gran Premio di Francia ha variato la sua sede sui diversi tracciati che la Francia propone, senza però trovare una sede fissa per la gara. Con il tracciato del Paul Ricard acquistato da Bernie Ecclestone nel 1999 per farne la sede dei test di Formula 1, il Motomondiale si è trovato “costretto” a virare su Le Mans.

Il circuito Bugatti di Le Mans è stato progettato e costruito nel “lontano” 1966 su impulso dell’Automobile Club de l’Ouest (gli organizzatori della 24h di Le Mans auto e moto) per ospitare competizioni diverse dalla 24h di Le Mans. Il tracciato è stato costruito utilizzando una parte del circuito de la Sarthe (il tratto iniziale e la parte dei box).

Si tratta di un tracciato lungo 4,19 km con 14 curve, 5 a sinistra e 9 a destra, una sede stradale larga 13 metri ed un rettilineo di quasi 700 metri (quello tra l’uscita della Garage Vert e la chicane 7-8 Chemin aux Boeufs). 

Incidenti 

Nella storia di Le Mans, cinque sono gli incidenti degni di nota: Simoncelli-Pedrosa nel 2011, il violento incidente di Jack Miller nelle FP4 del 2017, la maxi-caduta in Moto3 nel 2017, il bruttissimo highside di Luca Marini in Moto2 nel 2020 e la caduta “spettacolare” di Rins nel 2022

Quando si parla di stagione 2011, è inevitabile far riferimento ad alcuni momenti-chiave di quella stagione finita tragicamente con la morte di Simoncelli. E proprio il Sic a Le Mans finisce al centro delle polemiche per il contatto che manda al tappeto Pedrosa. Il fattaccio si compie ad 11 tornate dalla fine. Alla chicane Chemin aux Boeufs, Simoncelli attacca all’esterno Pedrosa, i due si toccano e lo spagnolo finisce per terra fratturandosi la clavicola destra. 

Violento l’impatto avuto da Jack Miller durante l’ultimo turno di prove in vista delle qualifiche del 2017. La moto dell’australiano, avvicinandosi alla staccata della Dunlop Chicane, ha un imprevisto scatto verso il muro esterno. L’allora pilota Honda Marc VDS ne esce miracolosamente illeso.

 

Scene da “tutti giù per terra” nei primi giri della gara di Moto3 del 2017. Per l’olio perso dalla moto di un altro pilota, alla curva 6 finiscono a terra Fenati, Martin, Bulega, Guevara, Bastianini, Loi, Antonelli, Arenas, Canet, Binder, Toba, Migno, Danilo e la Herrera. Lo stesso Bulega, Antonelli e Mir verranno poi portati al centro medico per accertamenti. Per la cronaca sarà Mir a vincere la gara, accorciata a 16 giri “grazie” alla caduta di Fenati mentre era in testa.

 

Nella particolare stagione 2020 iniziata a luglio, il Gran Premio di Francia è stato calendarizzato ad ottobre con tutte le conseguenze climatiche del caso. Nel corso delle FP2 della Moto2 Luca Marini, nel tratto tra curva 5 e curva 6, ha un bruttissimo highside. La sua Kalex lo lancia per aria ed il povero Marini ricade pesantemente a terra picchiando schiena, gomito e caviglia e presentandosi alle FP3 con una stampella.

 

Lo scorso anno è stato Alex Rins a rendersi protagonista di una caduta tanto spettacolare quanto pericolosa, un classico del primo tratto di pista di Le Mans già teatro dei salvataggi di Zarco e Bezzecchi. Lo spagnolo di Suzuki ha perso la moto in staccata tagliando sulla sabbia e cadendo poi per il contatto sul cordolo.

Cose bizzarre

Le Mans non è teatro solamente di incidenti. Negli ultimi anni tra Moto3 e MotoGP si sono viste un paio di cose bizzarre: Kornfeil che decolla sulla moto di Bastianini scivolato davanti a lui e Mir “rialzato” dalla ghiaia dopo la caduta.

Siamo nel 2018, il teatro dell’impresa è l’uscita dell’ultima curva che immette sul rettilineo di partenza. Bastianini scivola, fin qui tutto normale, se non fosse che Jakub Kornfeil dietro di lui non riesce ad evitarlo e letteralmente usa la moto di Enea come “trampolino” riuscendo a non cadere e riprendere la gara.

 

L’altra cosa bizzarra è successa in MotoGP nel 2020 con Joan Mir nelle FP3 di sabato mattina. Il teatro è sempre la staccata della Dunlop Chicane, Joan perde il controllo della sua Suzuki e scivola via. Mentre la moto continua la sua corsa, Joan dopo aver rimbalzato sulla sabbia viene praticamente "rialzato" dalla ghiaia stessa. 

I tratti caratteristici del circuito del Gran Premio di Francia


I punti di frenata più difficili del tracciato francese sono: la Dunlop Chicane, frenata molto difficile arrivando dal curvone dopo il rettilineo; curva 6, molto facile perdere l’anteriore in inserimento; curva 8, la Garage Vert, doppia curva a destra nella quale è molto facile perdere la moto (Marquez ha fatto un salvataggio dei suoi in ingresso); curva 9-10 Chemin aux Boeufs; doppia curva a destra 13-14.

I punti invece di sorpasso sono: Dunlop Chicane (3-4), dove peraltro si vedere la maggior parte dei sorpassi (vedere la battaglia Rossi-Stoner del 2012 sul bagnato), Garage Vert (doppia destra della 8), Chemin aux Boeufs (chicane 9-10), Garage Bleu (11-12) ma con il rischio dell’incrocio di traiettoria dell’avversario e per finire l’azzardo da ultimo giro della 13-14.

Statistiche e record del Gran Premio di Francia


Il Gran Premio di Francia taglia quest’anno il traguardo delle 66 edizioni ma soprattutto è teatro della pietra miliare del Motomondiale come gara numero 1000 della storia. Le 66 edizioni sono così suddivise: 32 a Le Mans, 13 al Paul Ricard, 10 a Clermont Ferrand, 2 a testa a Rouen, Reims e Nogaro, 1 a testa a Magny Cours e Albi.

La primissima edizione del Gran Premio di Francia valevole per il Mondiale si disputò ad Albi nel 1951 con i successi di Bruno Ruffo in 250, Geoff Duke in 350 e Alfredo Milani in 500, mentre la prima gara disputata a Le Mans è del 1969 con i successi di Aalt Toersen in classe 50, Jean Aureal in 125, Santiago Herrero in 250 e Giacomo Agostini in 500.

L’edizione dello scorso anno ha visto invece i successi di Jaume Masia in Moto3, Augusto Fernandez in Moto2 ed Enea Bastianini in MotoGP, oltre ai successi di Mattia Casadei e Dominique Aegerter nelle due gare di MotoE.

Per quanto riguarda la MotoGP, la pole (che è anche l’All Time Lap Record) è di Pecco Bagnaia del 2022 in 1’30”450 mentre il giro più veloce della gara è sempre dell’attuale campione in carica in 1’31”778 (precedente di Vinales del 2017 in 1’32”309)

Per quanto riguarda la Moto2, pole e All Time Lap Record sono di Pedro Acosta nel 2022 in 1’35”803 mentre il giro veloce della gara è di Augusto Fernandez al quinto passaggio in 1’36”276

Per la Moto3, la pole 2022 è di Dennis Foggia in 1’41”621 mentre l’All Time Lap Record è di Jaume Masia del 2020 in 1’41”399 con Best Race Lap di Vietti sempre del 2020 in 1’41”690. Il giro veloce in gara è di Izan Guevara dello scorso anno in 1’42”081

Per la MotoE, la pole dello scorso anno è di Mattia Casadei in 1’43”599 mentre l’All Time Lap Record è del 2020 di Niki Tuuli in 1’43”465. Il giro veloce di gara-1 è di Casadei in 1’43”474, quello di gara-2 di Mantovani in 1’43”551

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