MotoGP test Jerez, Quartararo: "Siamo in un circolo vizioso di problemi"

MotoGP test Jerez, Quartararo: "Siamo in un circolo vizioso di problemi"© Luca Gorini

Fabio spiega: "Sono un po' più felice, ma i problemi sul singolo giro e sul seguire chi mi precede rimangono. Le Mans? Sono preoccupato"

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02.05.2023 ( Aggiornata il 02.05.2023 10:15 )

Si è concluso con la terza piazza la giornata di test di Fabio Quartararo, che più di ogni altro va in cerca di un netto miglioramento, con il quale tornare a lottare per le posizioni nobili della classifica. Nulla di tutto questo però sembra arrivato nel lunedì andaluso, con piccole ma insufficienti migliorie.
 
Sono un po’ più felice rispetto a ieri. Abbiamo lavorato soprattutto con gomme nuove – le parole di Fabio - e poca benzina: sono riuscito a fare un buon tempo in relazione al weekend, il che è positivo, ma del resto anche nel corso del fine settimana il mio passo in solitaria è stato buono”.
 
Hai provato il nuovo scarico. Pareri?
 
“Suona in maniera totalmente diversa, anche in sella. Ero curioso di vedere la velocità massima, ma in questo tracciato tanto dipende da come esci in curva 5, quindi non ho capito molto. Ho provato anche una nuova specifica di aerodinamica, con delle ali diverse ma tutto sommato simili anzi peggiori, ed un nuovo telaio. Difficile giudicare quest’ultimo, anche se per il momento sembra migliore, anche se servirà certamente riprovarlo a Le Mans”.
 
A metà giornata hai fatto segnare una serie di giri veloci. Che ne pensi?
 
“Ne sono felice ovviamente, ma come detto anche nei giorni scorsi il passo è stato buono, mente mi manca la velocità sul singolo giro. Il problema è che per avere un passo veloce devo essere al limite, e quando devo fare un giro veloce ancora di più, il che non è facile: sono al limite a prescindere dalle condizioni, quindi fatico a trovare qualcosa in più sul singolo giro in relazione al passo".

Quartararo tra vecchi problemi e nuove comunicazioni

Sei stato uno dei pochi piloti a provare il nuovo sistema di comunicazione radio tra piloti e direzione gara. Come è andata?
 
“Ho fatto qualche giro, e credo che sia una buona idea se usata nel modo giusto. Non dobbiamo avere comunque avere molte comunicazione nel corso della gara, bensì solo lo stretto necessario in caso di emergenze e situazioni di pericolo. Nei primi momenti è stato strano sentirsi parlare nell’orecchio mentre guidavo, ma per situazioni come le bandiere rosse o la presenza di moto in pista è utile. Anche perché avere le info sul dashboard sarebbe inutile, dato che ad oggi lo si guarda davvero poco, specie in piste piccole come Jerez”.
 
L’auricolare è confortevole da indossare?
 
“Non va inserito nell’orecchio, ed il peso è poco, ma per il momento non molto. Del resto è un prototipo, sul quale si deve lavorare”.
 
Molte persone fuori dicono che se Fabio vuole, Fabio può. Sei d’accordo?
 
“Vorrei incontrarli (ride ndr). Fabio vuole, ma devo confrontarmi con due problemi in primis, ossia la velocità sul singolo giro ed il riuscire a seguire gli altri. La velocità c’è, e l’ho dimostrato anche oggi, ma abbiamo chiaramente delle problematiche”.
 
Cosa ne pensi delle KTM? In relazione alla tua situazione.
 
Binder mi ha impressionato nella Sprint, dato che non ho mai visto nessuno guidare una MotoGP in quel modo, senza cadere. Avere una moto che ti permette di avere così tanti movimenti quando sei dietro ad un altro pilota è il mio sogno. Ora ho più potenza dell’anno scorso, ma ali troppo piccole, e le ingrandiamo torniamo alla situazione dell’anno scorso. Ci serve più potenza, per poter usare più downforce(la forza che spinge la moto verso l’asfalto ndr) e poter di conseguenza lottare. Questo si ricollega ai sorpassi ed al riuscire a stare vicino a chi mi precede. Nelle marce basse mi serve più dowforce, per poter usare più potenza: è un circolo vizioso che si ripete”.
 
Sei preoccupato per Le Mans?
 
“Sì, dobbiamo migliorare”.

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