KTM, il vertice della MotoGP è sempre più vicino

KTM, il vertice della MotoGP è sempre più vicino© Luca Gorini

Miller e Binder stanno raggiungendo il passo di Ducati e Yamaha. Anche su fondi asciutti, le RC16 possono giocarsi podio e vittoria

28.03.2023 ( Aggiornata il 28.03.2023 11:12 )

Jack Miller il loquace, Brad Binder il silenzioso. La “strana coppia” KTM condivide poco dal punto di vista della prossemica, ma esprime i medesimi concetti tecnici, andando forte (anche e finalmente) su pista asciutta e pulita. Le RC16, nel 2022 protagoniste in MotoGP solo su fondi bagnati o sporchi, stanno arrivando al vertice della categoria.

Miller e Binder, coppia d'assi KTM in MotoGP

BRAD BINDER, UNA CARRIERA FEDELE A KTM

Eccellente quarto nella Sprint e in lotta per il podio, Jack Miller ha manifestato la propria soddisfazione già dal venerdì: “A volte dico corbellerie sulla RC16” il suo linguaggio era decisamente più colorito, ma ci siamo ugualmente “La verità è che vanta un gran potenziale, viaggia forte, è competitiva. Non si è visto nei test, sapete perché?” Già, perché la quattro cilindri austriaca ha temporeggiato a Sepang e Portimao? Ecco il motivo: “Penso fosse inutile rischiare un probabile infortunio per una malcelata gloria. I punti si assegnano in gara”. L'australiano ne ha presi 6 sabato, 9 domenica, per un computo di 15 e settima posizione della tabella generale.

Brad Binder, maestro nei sorpassi, ha aggiunto:Abbiamo compiuto un grosso salto in alto dal sabato alla domenica” le parole “sebbene io fisicamente fossi così così. Siamo vicinissimi ai primi, ovvero, dove vogliamo stare. Possiamo spingere e saremo pronti a farlo con decisione”. Dodicesimo nella Sprint, sesto nel Gran Premio, il sudafricano ha confermato l'abilità di superare con gran lena ogni sorta di rivale, ducatista incluso. Con 8 punti, il decimo posto in campionato è suo.

KTM MotoGP simil Ducati, anzi, anzi Aprilia, anzi Yamaha, anzi... RC16

JACK MILLER, AL PRIMO ANNO CON KTM IN MOTOGP

Ali anteriori simil Yamaha montate sotto al cupolino, aletta posteriore somigliante a un portapacchi anch’essa vista sulla M1 nei test, propulsore dalla fasatura a scoppi irregolari - anche la M1 ha il "big bang" telaio in continua evoluzione e “duttile” a ogni terreno trovato. Dicevamo che in Austria si ispirassero all’Italia ma, in realtà, a Mattighofen stanno guardando anche la rivale di Iwata.

Il prototipo spinto dalla potente Red Bull non è, tuttavia, un mix tra Ducati, Aprilia e Yamaha, semmai un progetto rivisto, ben pensato e testimone della politica dei piccoli passi. E se è uno come Jackass ad ammetterlo, “gli ingegneri hanno pazienza, ascoltando ogni mio commento fuorviante e accontentando tutte le richieste inoltrate”, significa che il box ha ritrovato un bandolo della matassa smarrito volte e volte nel corso del 2022.

Il tanto lavoro centrato sulle sospensioni White Power una perfezionata elettronica potrebbero far saltare fuori il vero primo colpo stagionale in primis nella scivolosa e sporca Termas de Rio Hondo dove, rinomatamente, il grip offerto è scarsissimo e mutevole.

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