MotoGP Portimao: ok lo show ma…

MotoGP Portimao: ok lo show ma…© Luca Gorini

La Sprint Race e i momenti per i fans sono una bella novità. Meno lo è l’irruenza dei piloti. Serve correre ai ripari

27.03.2023 ( Aggiornata il 27.03.2023 16:39 )

Il primo weekend del 2023 ha segnato l’arrivo nel paddock MotoGP di alcune positive novità: per iniziare, la spettacolare e avvincente Sprint Race, che ci ha fatto rimanere “incollati” agli schermi per 20 minuti. Ma anche alcuni appuntamenti studiati per avvicinare i piloti agli appassionati, in un momento storico in cui c’è davvero bisogno di costruirli: dalla parata in stile americano con t-shirt sparate alla “NBA”, al podio della Sprint sotto gli spalti, a stretto contatto con il pubblico, fino alla Hero Walk con i selfie e gli autografi. Tutto (a parte forse l’evitabile bandiera a scacchi in stile F1 data dal VIP di turno) contribuisce all’aumento di visibilità del format MotoGP. Una crescita stimata del 20-30% rispetto all’anno scorso, tra maggiori ingressi in circuito anche al sabato, dirette tv e varie ed eventuali.

A Portimao qualcosa è andato storto

Poi c’è il rovescio della medaglia di Portimao: un innalzamento dell’adrenalina causato forse dallo stesso aumento dello show e la voglia dei piloti di ben figurare alla prima gara dell’anno dopo quasi quattro mesi di pausa.  Aspetti che, insieme ad alcune mancanze gravi registrate alla voce sicurezza (la ghiaia non all’altezza e l’assenza degli air fence in alcune curve sono scelte a dir poco discutibili), formano il pacchetto degli aspetti negativi.

Serve che i piloti stessi si rendano conto degli eccessi e che i team manager e gli stessi manager dei piloti li aiutino in questo, perché non ci si gioca un anno in un solo weekend. Perché in caso contrario rischiamo di arrivare a metà stagione con mezza griglia disponibile a causa degli infortuni.

Per evitarlo, serve soprattutto una Direzione Gara all’altezza, che non abbia paura di usare il pugno di ferro, a bisogno, sugli stessi piloti. E che utilizzi lo stesso metro di giudizio nelle decisioni: bene i due long lap penalty a Marc Marquez nella prossima gara, anche se la salterà per infortunio. Ma probabilmente, prima di mettere una pezza a questa seconda “frittata”, c’erano altri piloti da sanzionare (vedi Marini su Bastianini). O comunque c’era tempo per intervenire preventivamente, parlando con i piloti e i responsabili dei team, per calmare le acque che poi si sono inevitabilmente agitate. Perché la Direzione Gara è il circuito anche per “misurare la temperatura” del paddock e delle varie situazioni che si creano. E deve mandare dei segnali forti per evitare poi di dover riparare i danni. Sembra un discorso scontato ma, evidentemente, negli ultimi anni in MotoGP l’hanno dimenticato.

La Sprint Race: novità che piace 

Infine, un parere sulla Sprint: è una gara diversa, interessante. Perché deve essere affrontata dai piloti con un nuovo approccio mentale. E con un nuovo modo di correre. Più pericolosa di una gara normale? Ciò che è successo domenica scorsa nella gara “lunga” tra Marquez e Oliveira (o venerdì a Pol Espargaro) è la nostra risposta.

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