MotoGP, come sarà la stagione Aprilia senza le concessioni

MotoGP, come sarà la stagione Aprilia senza le concessioni© Luca Gorini

Lo scorso anno è stata l’ultimo per quanto riguarda le agevolazioni che l’organizzazione del motomondiale concede ai team per far si che ottengano piccoli vantaggi nei periodi “bui”

01.03.2023 ( Aggiornata il 01.03.2023 14:50 )

Per la prima volta dal 2016 – anno in cui furono introdotte queste norme – nessuna fabbrica sarà più aiutata. La Aprilia è stata l’ultima, con le concessioni dello scorso anno e del 2021; prima di lei la casa austriaca KTM nel 2020. Queste sono state utili alla squadra di Noale visti i nove podi conquistati e il trionfo del GP di Argentina dove Aleix Espargaro è salito sul gradino più alto del podio. Ora come sarà il 2023 per il team capitanato da Massimo Rivola?

Cosa sono le concessioni in MotoGP

Prima di tutto spieghiamo cosa sono queste agevolazioni che la Dorna concedeva ad alcuni team. Aprilia ad esempio – ma anche team prima di lei - lo scorso anno disponeva di nove motori, invece che sette come tutti gli altri. Poteva non sigillare le specifiche del propulsore prima dell’inizio della stagione e aveva un numero di giorni di test assegnati maggiore, oltre che i propri piloti potevano provare la moto anche al di fuori di giornate test ufficiali. Tutti questi “aiuti” hanno giovato ai team che ne disponevano, una tra tante appunto la casa di Noale che è riuscita a concludere la stagione al quarto posto, ma prima di lei KTM nel 2020 che conquistò due vittorie con Miguel Oliveira, una per Brad Binder, più cinque podi per Pol Espargaro che hanno aiutato la squadra a chiudere a soli 26 punti dalla vetta della classifica Campionato Costruttori e terzo nel Campionato Team in quell’anno.

Il 2023 per Aprilia

Il team dei piloti Vinales e Espargaro ha chiuso il 2022 con un bilancio più che ottimo. Con la prima vittoria di Aprilia, un podio in classifica piloti sfiorato e un quarto posto in classifica costruttori, la squadra è ora una delle più temute del paddock. Sono state fondamentali però le concessioni che hanno contribuito a questa crescita, e adesso la domanda è se la casa italiana può restare in alto anche senza i nove motori in stagione e tutti gli altri vantaggi.

Per scoprire la risposta, possiamo dare un’occhiata alle prestazioni passate dei team che da un anno all’altro si sono trovati senza più vantaggi, e fare di conseguenza un paragone.

Guardando al passato, il 2020 fu un anno di successo per la KTM che arrivò a vincere anche una gara, quella di Portimao con Oliveira, e chiudendo in classifica piloti quinti con Pol Espargaro. Per ottenere tale risultati sono stati fondamentali diversi fattori, tra i tanti il lavoro di Dani Pedrosa come tester, ma altrettanto importante è stata la maggiore libertà negli sviluppi. Passando al 2021, che fu il primo anno “in regola” senza concessioni, KTM non ottenne risultati come la stagione precedente, ma concluse comunque un buon campionato, con Binder in sesta posizione e sempre la medesima casella nella classifica a squadre (rispetto al terzo posto del 2020).

Tornando al presente, la concorrenza anche quest'anno sarà spietata, sono state tante le innovazioni che i team in griglia hanno portato a Sepang: le novità di Ducati riguardo l'aerodinamica, la carena sviluppata della KTM, lo sviluppo del motore Yamaha (seppur ancora non all'altezza da poter infastidire le altre moto); e visto che adesso l'Aprilia avrà le loro stesse armi dovrà vedersela senza "escamotage". Detto ciò le previsioni per Aprilia non si presentano come le più rosee per il 2023, ma se i test di Sepang sono un qualcosa su cui basarsi, allora si prospetta un altro grande anno per la squadra di Rivola.

 

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