MotoGP & SBK: Ducati, doppio 1 mai visto nella storia

MotoGP & SBK: Ducati, doppio 1 mai visto nella storia© Mirko Colombi

La Rossa affronta il 2023 con la tabella dei campioni nei ptotitipi e nelle derivate di serie. Solo Honda lo fece nel 1989, ma con i "contributi" Yamaha e Ducati

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23.01.2023 ( Aggiornata il 23.01.2023 17:03 )

MotoGP e SBK, entrambe da affrontare sfoggiando il numero 1. Ducati può farlo in questo 2023, grazie ai titoli vinti da Pecco Bagnaia e Alvaro Bautista lo scorso anno. L'italiano e lo spagnolo hanno portato a Borgo Panigale il massimo disponibile e, giustamente, lo vogliono raccontare proponendo l'unico numero non assegnabile d'ufficio. Solo Honda lo fece, però...

Lawson e Merkel: doppio 1 per Honda nel 1989, ma...


Ma Eddie Lawson, in realtà, portò l'uno (1) da Yamaha, in quanto campione in carica della classe 500 edizione 1988. L'americano lasciò la Casa dei tre diapason, abbracciando l'Ala dorata, senza farsi problemi. Numero 1 su cupolino, carena e codone, a dispetto del titolo ottenuto insieme alla diretta rivale.

Dall'altra parte, cioè in SBK, un secondo americano si impose su tutti. Si tratta di Fred Merkel, all'epoca in trionfo sulla RC30 del team Rumi. La Honda preparata dalla formazione bergamasca, quindi, nella stagione successiva sparò il numero 1. Per il gigante di Tokio fu una sorta di doppietta ma, come precisato, metà del meritò arrivò da Iwata.

Ancora Honda 1996: Fogarty e Doohan doppio 1, però...


Carl Fogarty bissò nel 1995, quanto realizzato già nel 1994 a bordo della 916: vincere con e per Ducati il mondiale SBK, appiccando il numero 1 qua e là. Però pure qui c'è un ma: l'inglese a fine 1996 si trasferì in Honda, vestendo i colori Castol HRC nelle derivate di serie.

Nella mezzo litro, ecco Michael Doohan, uno a cui piaceva tanto il numero 1. L'australiano dei suoi cinque allori si trovava al secondo e, proprio in quel 1996, lo ricordò al pubblico con la tabella più ambita attaccata alla NSR. A Tokio beneficiarono nuovamente del doppio #1#, seppur con l'aiuto di Ducati.

Quartararo e Razgatlioglu: doppio 1 per Yamaha? Macché


Anche il 2021 ha scritto pagine importanti. Basti pensare che Fabio Quartararo abbia fatto suo l'alloro della MotoGP, riportandolo a Iwata e in Francia. Con la Yamaha M1, El Diablo si è fatto sicché incoronare, ma anche qui c'è un però. Quarta, da titolato in carica, nel 2022 ha tenuto il "suo" 20.

Peccato, perché Toprak Razgatlioglu ha fatto il contrario. Il turco, essendo l'iridato SBK 2021, ha preferito "lasciare" il suo 54 sulla R1, prendendo il numero 1, poi perso nel 2022 a favor di Alvaro Bautista. Abbiamo detto "peccato", dato che per Yamaha si sarebbe trattato di un evento di immagine storico, proposto invece da Ducati.

Honda 1997 e 2003: occasione perse da doppio 1


Valentino Rossi aprì le pagine della MotoGP vincendo il primo titolo di categoria a quattro tempi nel 2022. Il marchigiano guidava una Honda RC 211V, e l'anno successivo a bordo dello stesso modello, continuò con l'iconico numero 46. 

Contestualmente, Colin Edwards regolò la concorrenza in SBK, previo utilizzo della VTR SP-2. La bicilindrica giapponese piaceva al texano, ma il passaggio di carriera in classe regina per Aprilia gli impedì di tenere il numero 1 già sfoggiato nel 2001, mantenendo il 45.

Ci fu un'altra sincro malcelata. John Kocinski e la RC45 dell'Ala dorata conquistarono la SBK del 1997. Il nativo di Little Rock, anche campione 250, tornò alla 500, non potendo sicché usare il numero 1. Perché nella mezzo litro il campione era Mick Doohan, che invece usò il numero 1. Honda perse un'altra occasione.

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