Fabio chiaro: "Due o tre anni fa era la più forte in curva, ora la differenza è poca o nulla. Avevo alternative per il 2023, ci ho pensato a lungo"
Fabio Quartararo in Ducati? Ora appare utopia, ma pochi mesi fa il grande affare sarebbe potuto andare in porto, o almeno così si può presagire. In una intervista rilasciata ai colleghi di Motorsport-Magazin.com infatti il francese ha ripercorso i momenti in cui ha deciso circa il proprio futuro prossimo, prendendosi giustamente del tempo per pensare
“Avevo delle alternative – conferma Fabio - ma ad essere onesto, non mi piace particolarmente avere a che fare con queste cose. Il mio compito è pensare presente e fare del mio meglio: voglio comunque avere il miglior pacchetto disponibile, all’interno del progetto più adatto a me. Ecco perché mi sono concesso molto tempo per scegliere: ci ho pensato a lungo, dato che era assolutamente necessario assicurarmi di essere in una buona posizione per i prossimi anni”.
Yamaha come sappiamo è riuscita a trattenere il proprio capitano, tentando di ascoltare le sue richieste in tema cavalli – l’arrivo di Luca Marmorini è l’esempio – e non solo. Fabio infatti pare avere ben chiara la situazione, che attualmente non appare particolarmente rosea.
“Yamaha avvantaggiata in curva? Due o tre anni fa sarei stato assolutamente d'accordo, ma a mio parere oggi non è più così. Ducati e altre Case sono praticamente al nostro livello: noi piloti Yamaha non abbiamo più alcun vantaggio reale e per questo dobbiamo spingerci all'estremo. Per me la M1 è fondamentalmente una buona moto a cui mancano davvero accelerazione e potenza. Spingo sempre gli ingegneri giapponesi perché se riusciamo a eliminare quella debolezza, avremo la possibilità di lottare per la vittoria ogni fine settimana”.
Quello su cui certamente non potrà contare l’anno prossimo Fabio è un team satellite, dato che le M1 in pista saranno solamente due.
“Non credo che sarà un problema per noi, dato che nel 2022 non abbiamo mai incrociato i dati con il team clienti. Non conosco i piani esatti della Yamaha per il futuro, ma per me va bene se vi sono solo due moto”.
Del resto l’obiettivo del giovane transalpino è sempre e solo uno. Vincere, sia dentro che fuori dalla pista.
“Quello che amo di più delle corse sono le vittorie e le moto stesse. In generale sono un ragazzo incredibilmente ambizioso: non importa se gioco alla Playstation o a carte, voglio sempre vincere. Sono sempre in modalità competitiva. Voglio essere una leggenda di questo sport, ed essere ricordato come il ragazzo che non si è mai arreso”.
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