Esclusiva MotoGP, Cecchinello: "Honda, conta su di me"

Esclusiva MotoGP, Cecchinello: "Honda, conta su di me"© Luca Gorini-Getty Images

La nostra intervista al boss del Team LCR in vista del 2023

10.01.2023 ( Aggiornata il 10.01.2023 14:50 )

Ex pilota di ottimo livello nella 125 europea e mondiale. Manager di successo ancora nella ottavo di litro, poi in 250 e, a partire dal 2006, nella MotoGP. Classe 1969 e nativo di Venezia il giorno 21 ottobre. Brizzolato, competente, esperto e appassionato. Titolare ed elegante al pari del Team LCR, acronimo scelto per rappresentare la sua squadra. Lucio Cecchinello ama parlare di se stesso, della top class e, anche se non è stata un successo, della stagione 2022 per la Casa dell’Ala Dorata. Il viaggio da poco sostenuto dall’Italia al Giappone si è rivelato una probante toccata e fuga, ma ne è valsa davvero la pena: “Eccome!” conferma.

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Lucio e il 2022 della Honda


“Mi sono recato a Motegi, in occasione dell’Honda Thanks Day. Ho partecipato a un evento bellissimo, con una presenza impressionante dispettatori. C’erano tante persone, e l’organizzazione si è rivelata impeccabile. Oltre a presenziare alla cena e al party, è stato bello incontrare le alte cariche del Marchio: al Twin Ring sono giunti il CEO, i vari capi, il presidente HRC Yasuharu Watanabe, gli ingegneri più importanti, tra cui Wakabayashi e Kuwata. Sono venuti pure i piloti delle varie discipline, da Max Verstappen a Tim Gajser, da Toni Bou a Marc Marquez. La parata di tutti i presenti ha chiosato alla grande un programma davvero ricco e completo”.

Insomma, tante ore di volo contate, ma hai fatto bene ad andarci.

“Certo, infatti se mi richiamano per l’anno prossimo, ci torno sicuramente. È stata una ‘sfacchinata’, però ne è davvero valsa la pena. Mi hanno intervistato, oltre alle sessioni di foto e agli incontri con il pubblico. Peccato soltanto che non ci fossero le moto d’epoca, esibite nel 2019: hanno esposto, invece, le vetture schierate in GT, SuperGT e Formula 1”.

Rendimenti contrastanti: in F1 è arrivato il bis iridato di Verstappen con la Red Bull spinta dalla power unit figlia della tecnologia Honda, in MotoGP nemmeno una vittoria.

“Bisogna ammetterlo, siamo stati al di sotto delle aspettative. Riponevamo grande fiducia nel campionato 2022, perché la Honda aveva deciso di modificare in maniera sostanziale la RC213V”.

E la RC213V “riveduta” prometteva faville.

“Si trattava di un progetto non esclusivamente centrato sulle caratteristiche di Marquez. Marc colma la mancanza di motricità alzando repentinamente la moto, dando tutto gas, facendo lavorare meglio la parte centrale della gomma. Gli altri piloti Honda girano la manetta quando ancora si trovano in estrema piega, innescando un conseguente scivolamento del posteriore. Inoltre, entra in crisi l’avantreno, sollecitando troppo il pneumatico anteriore. Infatti, la copertura anteriore prediletta dalla RC213V era sempre più dura rispetto alle scelte compiute dalle altre Case. Insomma, l’assetto era sbilanciato sull’anteriore, dove Marc è capace di salvare una caduta quasi certa, grazie a manovre al limite e al suo gomito risolutore. Ma dato che nessuno sa emulare Marquez, la Honda ha pensato di costruire una RC213V meno estrema”.

Marquez out, Nakagami resta


Che tipo di bilancio stili per il tuo team?

“Si voleva e doveva ottenere più contando, come detto, nella moto profondamente rivista, con la quale pensavamo di poter fare ottime cose. Dopo i buoni test invernali, ci siamo un po’ persi, e i risultati ne hanno risentito. Nell’insieme dell’annata, il bilancio relativo ad Alex Marquez e Takaaki Nakagami non può essere ritenuto soddisfacente. Ed è un peccato, perché lo spagnolo è estremamente determinato, consapevole di non avere il medesimo livello di talento del fratello Marc, ma è forte, e intenzionato a raggiungere gli obiettivi prefissati con metodo e applicazione. I titoli Moto3 e Moto2 sono stati vinti non per caso e, con il tempo, Alex ha dimostrato il proprio valore. Magari non si ripeterà in MotoGP, ma io credo che nei primi cinque ci possa entrare. Ci siamo divisi, ma la mia stima nei suoi confronti resta intatta”.

Nakagami, invece, resterà.

“Taka è arrivato in MotoGP presto, la Honda lo voleva quando lui non era ancora pronto. In cinque stagioni condivise con LCR non ha mai avuto la versione più aggiornata della moto, se non soltanto quest’anno, però deve ancora raccogliere i frutti di quanto seminato. Negli ultimi test di Valencia, il giapponese ha provato diversi componenti, in più ha girato con uno dei due prototipi previsti per il 2023, ribadendo quanto detto da Marc Marquez, ovvero niente ‘wow, adesso questa moto è fantastica’. Ha soltanto confermatole migliorie apportate, perciò è la base della moto 2023 che arriverà nei test in Malesia. Tra parentesi, Taka è stato operato al dito ancora una volta, nell’obiettivo di riattaccare il tendine infortunato ad Aragón. Sta recuperando, quindi in Malesia lo aspetteremo al 100% della forma”.

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